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Padiglione svizzero a Expo: missione compiuta

Arcidiacono e Leuthard © KEYSTONE

Il responsabile della comunicazione Andrea Arcidiacono traccia un bilancio; la struttura verso il riciclaggio

Questo contenuto è stato pubblicato il 30 ottobre 2015

I cancelli di Expo chiuderanno sabato, ma per Andrea Arcidiacono, responsabile della comunicazione del Padiglione svizzero, il bilancio già ora è senza dubbio "positivo".

Anzitutto, qualche cifra…
"Il nostro obiettivo - spiega - era di avere tra 1,6 e 2 milioni di visitatori e lunedì abbiamo superato la soglia dei 2 milioni, dunque la missione è compiuta. Un visitatore su dieci è passato al Padiglione svizzero e questo dato è sono davvero soddisfacente. A Shanghai il Padiglione svizzero era stato visto da 2,8 milioni di visitatori su un totale di 73 milioni, dunque una percentuale decisamente minore rispetto a quella di Milano…".

Cosa si può dire sulla provenienza?
"La vicinanza con la Svizzera ha giocato un ruolo importante. La provenienza, nel nostro "Atelier chocolat", è stata la seguente: 70% dall'Italia, 20% dalla Svizzera e 10% dal resto del mondo con Francia, Germania, Cina e Stati Uniti su tutti".

Quanti ticinesi hanno visitato l'EXPO ed il Padiglione svizzero?
"Tanti, ma non c'è una cifra esatta. Ci hanno visitato molte scuole: elementari, medie, 25 classi della Scuola cantonale di commercio. Poi tante associazioni, diversi club di servizio come Lions e Rotary e parecchie aziende ticinesi molto note. Abbiamo inoltre avuto diversi ospiti, personaggi come Sergio Ermotti o i consiglieri di Stato, la deputazione ticinese a Berna e diversi sindaci. Il Ticino ha organizzato dieci giornate tematiche. E grazie a queste giornate e alla vicinanza si può senza dubbio dire che la presenza ticinese è stata buona. E non dimentichiamo che abbiamo assunto 60 persone per 6 mesi: il 90% erano svizzeri e più della metà di loro erano ticinesi. Dunque EXPO è stata anche un'ottima possibilità per dei giovani ticinesi di fare esperienza in un ambiente internazionale come ambasciatori della Svizzera".

La Lega non voleva il Ticino ad Expo con soldi pubblici. Di leghisti ne va visti?
"Norman Gobbi e Roberta Pantani. E poi Marco Borradori, più volte…"

Le risorse sono finite?
"Mele e acqua sono finite a metà ottobre. Il sale è stato consumato al 55% e il caffè al 45%. L'intenzione è quella di donarli al banco alimentare".

E ora, del Padiglione, cosa ne sarà?
"I tre quarti del materiale - ovvero: legno, acciaio, ferro e vetro - verrà riciclato. Le torri sono state proposte a diversi città svizzere, che però per una questione di costi ci hanno risposto di non essere interessate. Attendiamo a giorni la risposta di alcuni privati. Sennò saranno riciclate".

Joe Pieracci


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