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Negoziati Svizzera-UE, le premesse sono positive

Un po più vicine
Un po' più vicine © Keystone / Anthony Anex

Per l'associazione Piattaforma Svizzera Europea (PSE) sono stati compiuti importanti progressi su questioni spinose, come gli aiuti di Stato, la direttiva sulla cittadinanza europea e la composizione delle controversie.

Per la Piattaforma Svizzera Europea (PSE), che riunisce varie associazioni elvetiche impegnate nel dialogo con Bruxelles, il progetto di mandato negoziale con l’UE, presentato dal Governo federale a dicembre, contiene “risultati impressionanti”.

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L’organizzazione sottolinea che negli incontri preparatori tra le due delegazioni è emerso che vi sono comunque ancora alcune questioni in sospeso, in particolare quella relativa alla protezione dei salari.

Un aspetto quest’ultimo che a detta di Piattaforma Svizzera Europea può essere risolto nel corso dei negoziati veri e propri. La Svizzera, ha aggiunto, deve cogliere questa occasione per concludere accordi con l’UE che consentano una partecipazione regolamentata alle libertà del mercato interno europeo e ad altre aree di cooperazione europea.

Durante i colloqui esplorativi condotti l’anno passato, osserva la PSE, sono già stati raggiunti importanti obiettivi. In proposito vengono in particolare citati la direttiva sulla cittadinanza europea, gli aiuti di Stato, la risoluzione delle controversie e l’adozione dinamica del diritto europeo (ambito che ora prevede delle eccezioni) e la “clausola ghigliottina” che è stata abolita.

In termini di protezione dei salari, la Piattaforma Svizzera Europea è soddisfatta che l’Unione Europea abbia fatto proprio il principio della “parità di retribuzione per lo stesso lavoro nello stesso luogo”, nonché il fatto che la Svizzera non sarà obbligata ad adottare la nuova legislazione comunitaria se questa dovesse comportare un abbassamento dell’attuale livello di protezione. Più in generale la PSE chiede poi che la Svizzera venga reintegrata nei programmi di ricerca e formazione dell’UE (Horizon ed Erasmus).

Tra le organizzazioni della società civile aderenti alla Piattaforma Svizzera Europea, che è un’associazione indipendente e apartitica, figurano il Movimento europeo Svizzera, l’Operazione Libero o l’Associazione svizzera di politica estera.

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