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Luce verde alla terza dose per anziani e pazienti fragili

Richiamo raccomandato a tutti gli ultrasessantacinquenni. Keystone / Ennio Leanza

Swissmedic, l'Istituto federale per gli agenti terapeutici, ha dato il via libera alla terza dose di vaccino contro il Covid-19 per le persone immunodepresse o particolarmente a rischio e in generale per tutti gli anziani, da somministrarsi non prima dei sei mesi dalla seconda.

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 ottobre 2021 - 20:58
tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS

I preparati contro presi in considerazione sono i due del tipo mRna omologati in Svizzera, vale a dire quelli di Moderna e Pfizer/BioNTech. La terza vaccinazione (booster) con Comirnaty (Pfizer) prevede la stessa dose delle prime due (0,3 ml), mentre quella con il vaccino Spikevax (Moderna) prevede metà dose (0,25 ml).

Il via da metà novembre

Il richiamo, secondo quanto ha comunicato Swissmedic, prolunga la copertura vaccinale, come indicano i recenti studi che dimostrano l'aumento degli anticorpi, in particolare tra i pazienti con un sistema immunitario indebolito.

In una nota odierna, l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e la Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) raccomandano il booster a tutte le persone con più di 65 anni, la cui immunizzazione contro il coronavirus può diminuire leggermente con il passare del tempo.

All'interno di questa categoria sono interessati soprattutto i residenti nelle case per anziani e di cura e le persone ultrasessantacinquenni con gravi patologie preesistenti.

I cantoni si stanno già preparando a iniziare le vaccinazioni di richiamo da metà novembre.

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Richiamo anticipato e categorie interessate

Una prescrizione particolare riguarda gli immunodepressi (pazienti trapiantati e oncologici) che dopo due vaccinazioni hanno sviluppato una risposta immunitaria lieve o nessuna contro il coronavirus: a costoro può essere somministrata, almeno 28 giorni dopo la seconda, una terza dose dello stesso dosaggio.

In proposito c'è da segnalare che la Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) indica che il booster non è autorizzato né raccomandato per tutta la popolazione.

I dati scientifici disponibili mostrano infatti che le persone vaccinate sono molto ben protette contro le forme gravi del Covid-19: la protezione si attesta tuttora al di sopra del 90% e chi rimane contagiato nonostante la vaccinazione non presenta sintomi o presenta sintomi lievi e solo raramente contrae una forma grave della malattia.

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