La Banca nazionale svizzera aumenta di nuovo il suo tasso direttore
Dopo aver mantenuto invariato il suo tasso guida per oltre sette anni, la BNS ha proceduto mercoledì al terzo aumento in meno di sei mesi.
Keystone / Anthony Anex
Come altri istituti centrali, la Banca nazionale svizzera (BNS) ha ulteriormente inasprito la sua politica monetaria, innalzando di 0,5 punti il suo tasso guida e portandolo così all'1%.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
Keystone-ATS/mar
La mossa è volta a contrastare “l’accresciuta pressione inflazionistica e l’ulteriore diffusione dei rincari”, indica la BNS in un comunicatoCollegamento esterno.
L’innalzamento del tasso direttore giunge all’indomani di un ritocco della medesima portata operato dalla Federal Reserve statunitense (il cui tasso è ora nella fascia fra 4,25 e 4,5%) e precede un probabile aumento da parte della Banca d’Inghilterra e della Banca centrale europea (BCE).
La modifica – in linea con le attese della maggioranza degli specialisti e delle specialiste – potrebbe non essere l’ultima: “Non è da escludere che si rendano necessari nuovi rialzi del tasso di interesse per garantire la stabilità dei prezzi a medio termine”, precisa l’istituto centrale svizzero.
Sebbene l’inflazione sia diminuita negli ultimi mesi, in particolare a causa del calo dei prezzi del petrolio, essa ” si muove ancora nettamente al di sopra dell’area che assimiliamo alla stabilità dei prezzi, e a breve termine rimarrà probabilmente accentuata”, ha dichiarato Thomas Jordan, presidente della direzione generale della BNS.
Contenuto esterno
Terzo intervento in sei mesi
Dopo aver mantenuto il tasso di riferimento fermo per oltre sette anni la BNS aveva già operato una prima stretta di 0,5 punti (da -0,75% a -0,25%) lo scorso 16 giugno, quando si era mossa a sorpresa prima della BCE.
Un secondo rialzo era intervenuto il 22 settembre: è stato quello che ha segnato la fine dell’epoca degli interessi negativi, con il passaggio del tasso guida dal -0,25% al +0,50%. Quello odierno è quindi il terzo intervento verso l’alto nel giro di sei mesi.
Franco forte non è più un tema
Come noto dal giugno scorso, la BNS non considera più troppo elevata la quotazione del franco: nel comunicato odierno non parla più nemmeno del tema.
Al contrario, la banca conferma la sua disponibilità ad agire all’occorrenza sul mercato dei cambi per garantire stabilità dei prezzi a medio termine: l’istituto ha in tal senso una soglia fissata al 2%.
A questo proposito la BNS mantiene quasi invariate le sue previsioni: i prezzi al consumo dovrebbero salire del +2,9% quest’anno, del +2,4% nel 2023 e del +1,8% nel 2024; tre mesi or sono le stime erano rispettivamente di +3,0%, +2,4% e +1,8%. Il nuovo pronostico si basa peraltro sull’assunto che il tasso guida BNS rimanga pari all’1,0%.
È opinione comune che la forza della moneta elvetica permetta di ergere un vallo contro l’inflazione importata: stando agli ultimi dati (relativi a novembre) il rincaro in Svizzera è infatti al 3,0%, a fronte del 7,1% negli Usa e del 10% nell’Eurozona. Naturalmente il franco forte ha un impatto negativo sulle esportazioni, ma stando alla maggioranza degli esperti e delle esperte l’industria svizzera sembra essersi abituata, nel corso degli anni, a sostenere il fardello monetario. In tal modo l’euro si è ormai stabilmente orientato a un corso inferiore alla parità: stamane la moneta europea veniva scambiata a circa 0,98 franchi. In giugno costava ancora 1,05 franchi.
PIL in crescita del 2% nel 2022
La BNS ha approfittato anche del tradizionale esame trimestrale della situazione economica e monetaria per fornire le sue previsioni congiunturali. Secondo i suoi economisti il prodotto interno lordo (Pil) della Svizzera dovrebbe crescere quest’anno del 2,0%: valore più preciso, ma sostanzialmente identico a quello avanzato tre mesi or sono, che era “circa il 2%”.
Viene per contro ritenuto probabile che l’indebolimento della domanda dall’estero e gli elevati prezzi energetici frenino sensibilmente l’attività economica nel 2023: su tale sfondo, per l’anno prossimo la BNS si aspetta una crescita “attorno allo 0,5%”. Si tratta della prima previsione dell’istituto per il prossimo anno ed è soggetta a rischi significativi, mette in guardia la BNS, che fa riferimento a una possibile crisi energetica europea, a un’inflazione galoppante con conseguente strette monetarie e a un rigurgito della pandemia.
Confiscata all’aeroporto di Zurigo la testa di un coccodrillo in via d’estinzione
Questo contenuto è stato pubblicato al
La testa di un coccodrillo siamese in via di estinzione: è quanto hanno scoperto lo scorso dicembre dipendenti dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) all'aeroporto di Zurigo controllando un viaggiatore proveniente da Bangkok.
Sport sulla neve, 85% incidenti mortali avvengono fuori pista
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il rischio di perdere la vita praticando uno sport invernale è molto più alto fuori pista che all'interno dei comprensori. L'85% degli incidenti mortali si verifica infatti all'esterno dei terreni battuti, sottolinea l'Ufficio prevenzione infortuni (Upi).
Oltre un milione di svizzeri litiga con i calcoli più semplici
Questo contenuto è stato pubblicato al
Più di un milione di adulti in Svizzera ha grandi difficoltà anche con semplici calcoli aritmetici. Lo rivela uno studio dalle conclusioni che la Federazione svizzera leggere e scrivere (FSLS) definisce "allarmanti".
Gli Stati respingono il controprogetto dell’iniziativa “200 franchi bastano!”
Questo contenuto è stato pubblicato al
No a un controprogetto indiretto all'iniziativa sulla SSR "200 franchi bastano!". Lo ha deciso la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati (CTT-S), respingendo in questo modo un progetto dell'omologa commissione del Nazionale.
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’Agenzia dell'ONU per i profughi palestinesi in Medio Oriente (UNRWA) non deve ricevere più finanziamenti dalla Svizzera. È quanto chiede una mozione della Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (CPE-S).
Axpo si procura uranio dal Kazakistan per le centrali di Beznau e Leibstadt
Questo contenuto è stato pubblicato al
Axpo si è assicurata l'uranio dal Kazakistan. Il gruppo energetico ha firmato il primo contratto di fornitura con la società mineraria kazaka Kazatomprom.
Il nuovo CEO di Swiss vuole frenare la crescita dell’azienda
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dopo la forte ripresa in seguito alla fine della pandemia di coronavirus, il nuovo Ceo di Swiss, Jens Fehlinger, intende ridurre della metà la crescita di quest'anno rispetto al 2024.
Nel 2024 le domande di asilo sono calate in Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il minor numero di richiedenti asilo turchi, afghani e siriani nonché una diminuzione del 60% dei migranti attraverso il Mediterraneo centrale sono all'origine del calo delle domande di protezione in Svizzera nel 2024, pari all'8,2% (-2483 a 27'740).
Smantellata un’importante rete di traffico droga a Sierre
Questo contenuto è stato pubblicato al
La polizia cantonale vallesana ha smantellato una rete di traffico di droga che ha riversato oltre mezza tonnellata di hashish e due chili di cocaina - in tre anni - nella regione di Sierre. Una trentina di persone, fra le quali minori, sono state fermate.
Karin Keller-Sutter è la preferita della popolazione elvetica
Questo contenuto è stato pubblicato al
La ministra delle finanze Karin Keller-Sutter è la consigliera federale preferita degli svizzeri, secondo un sondaggio. Beat Jans, in testa l'anno scorso, scende al quinto posto su sette.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
La BNS ha già perso 141 miliardi di franchi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ancora cifre in rosso per la Banca Nazionale Svizzera, che ha chiuso il terzo trimestre con un'ulteriore perdita di 47,2 miliardi di franchi.
Il franco svizzero è sempre più forte, ma fino a che punto arriverà?
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Banca nazionale ha cambiato tattica e il cambio euro/franco è arrivato a 0,94 ma gli analisti si chiedono fino a che punto si arriverà.
Questo contenuto è stato pubblicato al
La decisione della Banca nazionale svizzera (BNS) di innalzare il tasso di riferimento medio ha influenzato anche il settore immobiliare.
Dopo otto anni la BNS abbandona gli interessi negativi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Finisce dunque quella che allora fu considerata una bizzarria temporanea. La misura fu presa per far fronte al rafforzamento eccessivo del franco.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.