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L’esercito smentisce il buco finanziario, ma parla di problemi di liquidità

Il capo dell esercito svizzero Thomas Süssli.
Il capo dell'esercito svizzero Thomas Süssli. © Keystone / Anthony Anex

Le forze armate hanno reagito alle indiscrezioni trapelate ieri ma il loro capo, Thomas Süssli, non ha voluto parlare di buco. Non nega tuttavia che l'esercito dovrà posticipare alcuni investimenti. 

All’esercito mancano mezzi per 11,7 miliardi di franchi per far fronte a tutti i suoi impegni e investimenti. La causa è imputabile al rallentamento dei mezzi finanziari attribuiti alle Forze armate. Lo ha dichiarato oggi ai media il capo dell’esercito Thomas Süssli, riferendosi a notizie dei media circa un deficit miliardario nel bilancio dell’armata. Tuttavia, per quest’anno le fatture potranno essere regolate, assicura Süssli.

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Il rinvio del previsto incremento dei mezzi attribuiti all’esercito significa che, fino almeno al 2027, i mezzi a disposizione saranno limitati e che bisognerà quindi pensare a nuove priorità. Maggiori mezzi a disposizione della truppa si vedranno a partire dal 2028 e nel 2035, ha spiegato il capo dell’esercito. Fra l’altro, ha puntualizzato Süssli, già nel marzo 2023 avevamo comunicato in modo trasparente che cosa significasse il ritardo nell’incremento del budget destinato alla truppa.

“Siamo in grado di pagare tutti i nostri conti”

Secondo un’inchiesta di SRF, all’esercito svizzero mancherà un miliardo di franchi entro la fine del 2025 per pagare gli acquisti già decisi. Una situazione che Süssli ha illustrato oggi alla Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati.

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Secondo Süssli, a fine 2022 l’esercito svizzero aveva impegni finanziari in sospeso per circa 13 miliardi. Tutti i pagamenti sono stati garantiti per l’anno in corso, ha precisato. Altri obblighi, per un totale di 800 milioni, sono stati rinviati al 2025. La cifra di 1,2 miliardi mancanti non è nostra, ha puntualizzato Süssli, aggiungendo che “siamo in grado di pagare tutti i nostri conti”.

“Non sono stati commessi errori”

Per Süssli, il fatto che ci siano problemi di liquidità non è un dramma. La gestione di questo aspetto non è sempre facile, ma è un problema che può essere risolto. A suo parere, in ogni caso, “non sono stati commessi errori”. I nostri specialisti hanno fatto ciò che era necessario, ha sottolineato, ribadendo che l’esercito ha comunicato in modo trasparente in ogni momento, sia alle commissioni parlamentari che alla “ministra” della Difesa Viola Amherd.

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Nei prossimi anni, le forze armate dovranno comunque negoziare le modalità di pagamento con i produttori e i fornitori di attrezzature. Non si escludono ritardi nelle consegne per il 2025 e oltre. “Gli investimenti per il rafforzamento delle capacità di difesa non saranno possibili fino al 2028”, ha dichiarato. A partirne sarà, per esempio, l’artiglieria, compresi i carri armati, tutti elementi che sono diventati importanti alla luce della guerra in Ucraina.

Eventi cancellati

Süssli ha poi spiegato che la recente cancellazione – decisione che ha suscitato qualche malumore – di due grandi manifestazioni come Air Spirit 24 e Defence 25, e di appuntamenti minori, alleggerirà il bilancio dell’esercito di circa 3,5 milioni. L’esercito ha deciso di effettuare i tagli per concentrarsi sulle proprie capacità di difesa.

Al momento, le Forze armate stanno lavorando per risolvere i problemi di liquidità causati dal rinvio dell’aumento del budget. Attualmente si sta lavorando a soluzioni per il 2025. In particolare, si stanno riesaminando progetti di armamento più importanti, come Air2030, ha aggiunto Gerhard Jakob, direttore delle finanze. Si stanno cercando opzioni per rendere più flessibili le rate di pagamento. Ciò non avrebbe alcun impatto sui tempi di consegna e non comporterebbe costi aggiuntivi.

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