Inizia l’avventura di 167 atlete e atleti svizzeri a Pechino
Sportivi e sportive hanno sfilato oggi in occasione della cerimonia di inaugurazione dei Giochi olimpici invernali. Il Consiglio federale ha invece rinunciato a presenziare.
Pechino ha vissuto oggi la cerimonia di apertura dei XXIV Giochi olimpici invernali nello stadio nazionale soprannominato “Nido d’uccello” per la sua forma, progettato dagli architetti di Basilea Herzog & de Meuron.
Nello stadio, che aveva ospitato l’apertura delle Olimpiadi estive del 2008, si è svolto uno spettacolo ideato e diretto dal regista Zhang Yimou, con l’esibizione di tremila comparse, per la gran parte giovanissime. Poi sono sfilate le 91 delegazioni; quella svizzera guidata dai portabandiera Wendy Holdener e Andres Ambühl.
Il governo svizzero tifa da casa
Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato 167 atleti rosso-crociati impegnati nei giochi invernali. Il Consiglio federale non è presente sul posto a causa dell’incerta situazione pandemica, ma “farà il tifo da casa per gli atleti svizzeri”, ha indicato in una nota la settimana scorsa.
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Lo scorso 12 gennaio, il Consiglio federale si era espresso a favore della presenza di un membro del governo ai Giochi olimpici e paralimpici di Pechino, con riserva della situazione sanitaria in loco. La settimana scorsa è però stata presa una decisione finale un po’ diversa: nessun esponente dell’esecutivo presenzierà. Sarà presente solo l’ambasciatore svizzero.
Il servizio del TG:
Adducendo giustificazioni differenti, la Confederazione si è unita così a una serie di Paesi i cui rappresentanti politici saranno assenti dalle Olimpiadi invernali, in corso fino al 20 febbraio. Primi fra tutti gli Stati Uniti, che avevano chiesto al Comitato Olimpico Internazionale (CIO) di rinviare i giochi invernali a causa del non rispetto dei diritti umani in Cina. In seguito Washington ha deciso di boicottare Pechino 2022. Altri Paesi come Australia, Nuova Zelanda, Gran Bretagna, Canada e Giappone si sono uniti agli USA.
Temperature sotto lo zero ma pubblico presente
Nonostante una temperatura vicina a 10 gradi sottozero, e i timori per il Covid-19, le tribune sono comunque state riempite al 60%. In tribuna d’onore, il presidente cinese Xi Jinping e il presidente del Comitato olimpico internazionale CIO Thomas Bach.
Dei 167 atlete e atleti svizzeri alle Olimpiadi invernali di Pechino, 85 hanno beneficiato della promozione dello sport di punta dell’esercito per l’allenamento e le competizioni. Si tratta di 23 donne e 62 uomini, sportive e sportivi di punta impiegati come militari a contratto temporaneo, che hanno potuto disporre di quasi 130 giorni di servizio per prepararsi al grande appuntamento.
Hanno svolto un totale di 6145 giorni di corsi di ripetizione di sport di punta nel periodo che va da maggio 2021 a gennaio 2022, compensati con il soldo e l’indennità per perdita di guadagno. Con 64 atlete e atleti, Swiss-Ski costituisce il gruppo più folto della delegazione olimpica militare, ovvero il 75 %.
Alle ultime Olimpiadi invernali del 2018 a PyeongChang la squadra svizzera contava 72 soldati sport. Si è dunque assistito a un aumento, rileva il DDPS, in particolare per quanto riguarda le donne soldato, passate da 12 a 23.
Prima della cerimonia inaugurale, il presidente Xi Jinping non ha perso l’occasione di inviare un video messaggio alla 139esima sessione del CIO. E a Pechino ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin.
L’analisi della cerimonia:
Una fascia regionale per sport, cultura e turismo
Intanto il ministero della Cultura e del Turismo cinese, congiuntamente alle autorità competenti, ha emesso un piano per realizzare una “belt region”, o fascia regionale, che integri le industrie sportive, culturali e turistiche di Pechino e Zhangjiakou, la città co-ospitante delle Olimpiadi Invernali.
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Il piano mira a sfruttare in modo completo e a basse emissioni di Co2 le sedi delle Olimpiadi costruite nell’area nel periodo successivo ai Giochi e a renderla un esempio di classe mondiale in termini di riutilizzo post-olimpico delle sedi di gioco nonché una destinazione internazionale per gli sport invernali, lo svago e il turismo.
Nella fascia regionale, si terranno una serie di eventi e competizioni globali dedicati agli sport invernali, saranno istituite università sportive di alto livello e il fascino della cultura cinese sarà presentato al mondo attraverso una serie di resort culturali, parchi e brand.
Nel piano sono precisati gli sforzi per promuovere e diffondere gli sport invernali tra il pubblico, aumentare l’accessibilità pubblica delle sedi e migliorarne i servizi nonché per agevolare la propagazione della cultura delle Olimpiadi Invernali.
Come è cambiato lo sguardo del mondo sulla Cina in quest’altro contributo del TG:
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