La Svizzera e i tanti soldi dalle federazioni sportive internazionali
Le organizzazioni e le federazioni sportive internazionali con la loro sede principale in Svizzera portano all’economia elvetica ogni anno circa 1.7 miliardi di franchi. Lo ha chiarito lo studio “The economic impact of international sports organisations in Switzerland” condotto dall’International academy of sport science & technology di Losanna.
Tutti conoscono il CIO (Comitato olimpico internazionale) che ha sede a Losanna, la FIFA che governa il calcio mondiale da Zurigo e l’UEFA che da Nyon regge le sorti del calcio europeo. Ma queste tre organizzazioni e federazioni sportive internazionali non sono che la punta dell’iceberg.
In Svizzera, e soprattutto nel canton Vaud e nella sua capitale Losanna, hanno la loro sede principale ben 53 organismi internazionali, Agenzia mondiale antidoping e Tribunale arbitrale dello sport compresi.
Hanno la sede principale in Svizzera: AIBA (pugilato); CAS (tribunale arbitrale dello sport); CIO (olimpiadi); FAI (aeronautica); FEI (sport equestri); FIE (scherma); FIG (ginnastica); FIH (hockey su prato); FINA (nuoto); FIS (sci); FISA (canottaggio); FIM (motociclismo); FIVB (pallavolo); FIBA (pallacanestro); FIFA (calcio mondiale); IFG (golf); IHF (pallamano); IIHF (hockey su ghiaccio); IJF (judo); ITTF (ping pong); UCI (ciclismo); UEFA (calcio europeo); UIAA (alpinismo); UWW (lotta); WADA (doping); WBSC (baseball e softball); WDSF (danza sportiva). Dovremmo citarne altre 26…
Tra le grandi federazioni internazionali che non hanno sede in Svizzera citiamo quella del tennis (Londra), atletica leggera (Monaco) e automobilismo (Parigi).
Queste federazioni nel quinquennio 2014-2019 hanno iniettato direttamente nell’economia svizzera mediamente 1.1 miliardi di franchi all’anno. Questa iniezione di soldi, tra spese correnti e investimenti, hanno generato ulteriori 580 milioni di franchi.
L’indotto annuo delle federazioni sportive internazionali in Svizzera è di circa 1.7 miliardi di franchi
Lo studioCollegamento esterno, commissionato dal canton Vaud, dalla città di Losanna e dal Comitato olimpico internazionale, in particolare mostra come lo sport internazionale generi anche movimenti importanti per il turismo d’affari: congressi, seminari, sessioni di formazione, riunioni del consiglio, ecc. generano mediamente ogni anno 46’000 pernottamenti. Il reddito creato da queste attività è stimato in 29 milioni di franchi, senza contare i quasi 220’000 visitatori del Museo Olimpico di LosannaCollegamento esterno.
L’indotto annuo complessivo della presenza delle federazioni internazionali sul suolo elvetico è così complessivamente di circa 1.7 miliardi di franchi. Paragonato al quinquennio precedente, l’aumento è del 57%. Ma l’impatto di queste organizzazioni è importante anche a livello occupazionale. Le 53 federazioni internazionali danno infatti lavoro a 3’343 persone.
Un primo studio sull’indotto economico
Fin qui i dati economici nudi e crudi. Va sottolineato che si tratta di una delle prime volte che uno studio calcola l’indotto economico della presenza delle federazioni sportive internazionali in Svizzera.
“Questo è stato possibile – ci racconta Giovanni-Battista Derchi, autore dello studio e professore assistente all’Ecole hôtelière de Lausanne – grazie alla cooperazione di tutte le federazioni, dalle più grandi alle più piccole. Queste ultime hanno dovuto fare degli sforzi importanti per darci tutti i dati richiesti. Questo significa che tutti i giocatori in campo hanno capito l’importanza dello studio e di quanto sia necessario comunicare quale grande impatto economico hanno tutte queste federazioni sportive per l’economia regionale”.
Non a caso, circa il 75% degli svizzeri intervistati per lo studio si sono detti fieri che la loro nazione ospiti tutte queste organizzazioni sportive internazionali. Addirittura, l’80 degli svizzero-francesi sono particolarmente fieri che Losanna sia la capitale olimpica.
Perché la Svizzera attrae le federazioni internazionali?
Per quale motivo tutte queste organizzazioni internazionali hanno scelto la Svizzera per stabilire le loro sedi principali? I motivi sono tanti, racconta ancora Derchi: “Metterei soprattutto in evidenza i servizi che offre la Svizzera. Per servizi intendo molte cose, dalle competenze delle singole imprese al sistema educativo elvetico, ma penso anche ai trasporti e alla logistica. Qui tutto funziona bene, tutto è affidabile”. Vanno poi aggiunti altri aspetti come la situazione geografica, la manodopera qualificata, la stabilità politica, la sicurezza. In generale la qualità della vita molto alta. E probabilmente tutti aggiungerebbero anche una fiscalità favorevole.
Quello della fiscalità favorevole ha più volte richiamato l’attenzione di diversi politici elvetici che si sono chiesti più volte se sia legittimo accordare regali fiscali a multinazionali (come l’UEFA o la FIFA), che incassano annualmente centinaia di milioni di utili. Il Consiglio federale si è sempre limitato a sottolineare l’importanza di queste organizzazioni per la Svizzera eludendo, di fatto, la questione di fondo. Ora lo studio mostra quantomeno l’importanza economica di queste organizzazioni per l’economia elvetica.
“I vantaggi fiscali non c’entrano”
Ma la storia è un po’ diversa. “I possibili vantaggi fiscali che offre la Svizzera – sottolinea Giovanni-Batttista Derchi – non sono sicuramente il motivo per cui le diverse federazioni sportive internazionali hanno scelto la Svizzera per insediarvi la loro sede principale. Se questo fosse il motivo, altri stati come gli Emirati Arabi Uniti o Singapore, tanto per fare due nomi, potrebbero offrire condizioni decisamente migliori di quelle svizzere”.
“Creare altrove una simile rete di contatti tra tutte queste federazioni internazionali ritengo sia pressoché impossibile”.
Giovanni-Battista Derchi, autore delle studio
Oltre ai servizi che offre la Confederazione, Derchi ricorda l’importanza della collaborazione tra le diverse federazioni: “In Svizzera abbiamo il CIO, la UEFA e la FIFA che sono organizzazioni sportive internazionali di primissimo piano. Tra loro comunicano molto. Poi ci sono una miriade di altre federazioni di sport (chiamiamoli minori per popolarità) che si poggiano su queste grandi organizzazioni. Creare una simile rete di contatti tra tutte queste federazioni internazionali altrove ritengo ormai sia pressoché impossibile. Ma attenzione nessuno deve vivere sugli allori”. La Svizzera non deve dunque restare ferma, deve continuamente mantenersi competitiva. È notizia di questi giorni infatti che la FIFA, il governo del calcio mondiale, seppur retta da un cittadino svizzero, potrebbe lasciare Zurigo e accasarsi a Parigi.
Vantaggi per la Svizzera, oltre ai miliardi dell’indotto economico? Uno su tutti, conclude Giovanni Battista Derchi, cittadino italiano, ma italiano soprattutto quando c’è da vivere lo sport: “La Svizzera ha mostrato dei progressi straordinari in tanti sport negli ultimi decenni. Indubbiamente la presenza sul territorio di queste federazioni aiuta gli svizzeri a ‘respirare’ quest’aria sportiva internazionale e li stimola a migliorare”.
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