La settimana in Svizzera
Continua a franare la montagna sopra il villaggio di Bondo in Val Bregaglia. Una catastrofe naturale che è una diretta conseguenza del riscaldamento climatico, come conferma l'Ufficio federale dell'ambiente: occorre correre ai ripari. Ma si è parlato anche di lavoratori stranieri e la necessità di aumentare il contingente della manodopera proveniente da paesi extraeuropei e di elezioni governative. Sono stati infatti resi noti i nomi dei tre candidati ufficiali alla successione di Didier Burkhalter, attuale ministro degli esteri. E c'è il tempo anche per festeggiare i 50 anni dell'orologio al quarzo. Una creazione elvetica che ha messo a suo tempo in ginocchio paradossalmente proprio l'industria orologiera svizzera.
La montagna continua a cedere in Val Bregaglia nel cantone dei Grigioni. Dopo aver fatto vittime, i nuovi smottamenti causano solo danni materiali. Ma la valle è ormai divisa in due.
Quanto accaduto in Bregaglia è la diretta conseguenza del riscaldamento climatico: i ghiacciai si sciolgono, i periodi di siccità e ondate di caldo si verificano sempre più spesso e la stabilità del permafrost si riduce. La Svizzera, secondo l'Ufficio federale dell'ambiente deve prepararsi ai cambiamenti climatici per ridurre i rischi.
Passando alla politica, la notizia della settimana è sicuramente la decisione del partito liberale radicale (PLR) di presentare tre candidati ufficiali per il posto lasciato libero in governo da Didier Burkhalter. Salvo eclatanti sorprese, sarà uno di loro ad essere eletto dall'Assemblea federale il prossimo 20 settembre.
Da anni la popolazione svizzera, con iniziative e referendum, cerca di ridurre gli arrivi degli immigrati. Ma a soffrirne è l’economia elvetica. Alcuni cantoni, Zurigo, Ginevra e Basilea Città, chiedono dunque di aumentare il contingente della manodopera proveniente da paesi extraeuropei.
È un paradosso. 50 anni fa il Centro di Elettronica e Orologeria di Neuchâtel presentò il primo orologio da polso al quarzo. La secolare tradizione degli orologi meccanici frenò la messa in commercio di questi orologi. I giapponesi puntarono su questo prodotto e misero in ginocchio l'industria orologiera svizzera per decenni.
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