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Confermati tre “latini” come candidati ufficiali al governo elvetico

Ignazio Cassis, Isabelle Moret e Pierre Maudet sono tutti e tre candidati ufficiali per la successione di Didier Burkhalter al governo elvetico. Lo ha deciso oggi a Neuchâtel il gruppo parlamentare del partito liberale radicale (PLR). Il successore dell’attuale ministro degli esteri verrà scelto dall’Assemblea federale (il parlamento a camere riunite) il 20 settembre.

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Il grande favorito per il posto nell’esecutivo è a detta di molti il ticinese Ignazio Cassis. Il 56enne siede da 10 anni in Consiglio nazionale (camera bassa del parlamento) e la sua carta vincente sono proprio le sue origini, visto che il Ticino aspetta da 18 anni di rientrare in governo.

Cassis è anche presidente della “frazione” del PLR – carica che ha provvisoriamente lasciato – e della commissione della sanità del Nazionale, fatto che lo rende un personaggio influente. L’ex medico cantonale ticinese non ha però esperienze di governo e viene criticato per la sua vicinanza alle casse malattia, fatto che nella Svizzera tedesca gli ha fatto ottenere l’ironico nomignolo “Krankencassis”.

A questo proposito, Cassis ha momentaneamente lasciato la presidenza di Curafutura, associazione che riunisce quattro grandi assicuratori malattia.

La vodese Isabelle Moret (46 anni) è consigliera nazionale dalla fine del 2006. Come Cassis, si occupa soprattutto di politica sanitaria e sociale, ma ha anche contribuito a plasmare l’applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa. Neanche Moret ha ancora esperienza in governo, ma ha il vantaggio di essere donna. Attualmente in Consiglio federale ve ne sono due.

Il direttore del Dipartimento della sicurezza e dell’economia ginevrino Pierre Maudet (39 anni) è l’unico candidato con esperienza nell’esecutivo. I suoi temi forti sono la lotta alla criminalità e la legalizzazione dei sans-papiers.

I tre candidati ufficiali per il Consiglio federale
Il grande favorito Ignazio Cassis (al centro) e i suoi contendenti, la vodese Isabelle Moret e il ginevrino Pierre Maudet. Keystone

Doppio passaporto

Una delle questioni che ha fatto più discutere durante l’avvicinamento alle candidature ufficiali, è stata quella legata al doppio passaporto. Cassis pochi giorni fa ha rinunciato alla cittadinanza italiana.

Il passaporto italiano era stato ereditato da suo padre e nel 1976, a 15 anni, ha ottenuto la cittadinanza svizzera, aveva detto all’agenzia ats. La rinuncia alla doppia cittadinanza era stata spiegata col fatto che “se qualcuno è membro del nostro governo federale non ci devono essere dubbi sulla sua lealtà nei confronti della Svizzera”. “La lingua e la cultura italiana, con le loro peculiarità per il Canton Ticino, rimangono la mia identità, della quale sono fiero”, aveva sottolineato.

La vodese Isabelle Moret possiede invece unicamente la cittadinanza elvetica fin dalla nascita.

Dei tre candidati alla successione di Didier Burkhalter, solo il consigliere di Stato ginevrino Pierre Maudet conserva per il momento la doppia nazionalità: svizzera e francese. Ha tuttavia dichiarato che se fosse eletto porrebbe la questione all’ordine del giorno del Consiglio federale. Si è inoltre detto pronto a riconsegnare, almeno temporaneamente, il passaporto francese se il governo dovesse ritenere che sia più opportuno.

Candidature selvagge

I candidati ufficiali saranno ora invitati agli hearing degli altri gruppi. Le audizioni si svolgeranno il primo e il secondo martedì della sessione autunnale. L’elezione avverrà il prossimo 20 settembre.

Candidature selvagge, come quelle di altre “frazioni”, sono possibili, ma improbabili. La sezione ticinese dei Verdi ha ad esempio invitato il gruppo alle Camere federali a votare almeno al primo turno l’ex consigliera nazionale ed ex consigliera di Stato ticinese Laura Sadis (PLR).

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