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I migliori Comuni turistici della Svizzera

collage di foto
Keystone

L'Organizzazione mondiale del turismo ha recentemente conferito a Morcote e a Saint-Ursanne il label "Best Tourism Villages". Il villaggio ticinese e quello giurassiano non sono però gli unici in Svizzera ad aver ottenuto il prestigioso riconoscimento.

Organizzata per la prima volta nel 2021, l’iniziativa dell’Organizzazione mondiale del turismo (OMT) è giunta quest’anno alla sua terza edizione.

Con questo progetto, l’ente internazionale si prefigge di “promuovere il ruolo del turismo nella salvaguardia dei villaggi rurali, dei loro paesaggi, della loro diversità naturale e culturale e dei loro valori e attività locali, compresa la gastronomia”.

Per entrare a far parte di questa lista, che annovera ormai quasi 130 Comuni sparsi ai quattro angoli del pianeta, bisogna soddisfare una serie di requisiti: avere una popolazione massima di 15’000 abitanti ed essere situati in un paesaggio con una presenza significativa di attività tradizionali, quali l’agricoltura, l’allevamento o la pesca.

Una giuria valuta le candidature sulla base di determinati requisiti, ad esempio le risorse culturali e naturali, la sostenibilità economica, sociale e ambientale, lo sviluppo del turismo e la sua integrazione nella catena del valore.

A metà ottobre, due delle cinque candidature elvetiche presentate all’OMT sono state coronate da successo. I Comuni di Morcote e Saint-Ursanne sono stati premiati come “miglior borgo turistico 2023Collegamento esterno“.

Il villaggio ticinese e quello giurassiano non sono i soli in Svizzera a far parte di questa lista. Vediamo un po’ più da vicino i sette “Best Tourism Villages” confederati e le motivazioni che hanno spinto l’OMT a premiarli.

Morcote, Ticino

villaggio visto dal lago
Oltre al riconoscimento dell’OMT, Morcote è già stato nominato nel 2016 borgo più bello della Svizzera. © Keystone / Ti-press / Pablo Gianinazzi

Soprannominato la Perla del Ceresio, Morcote conta circa 700 abitanti. Oltre ad essere immerso in un paesaggio naturale mozzafiato, il Comune annovera diversi tesori culturali, come la Chiesa di Santa Maria del Sasso.

Inoltre, il villaggio – scrive l’OMT – invita i turisti “non solo a ‘visitare’ ma a ‘vivere'” come un membro della comunità. “Lo scambio culturale e una profonda connessione tra i turisti e il villaggio, rendono Morcote una destinazione che trascende l’esperienza turistica ordinaria”.

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Saint-Ursanne, Giura

ponte di pietra su un fiume
Per accedere a Saint-Ursanne bisogna camminare sulla storia. Keystone / Martin Ruetschi

Nel comune che comprende il borgo medievale sulle rive del fiume Doubs vivono poco più di 1’200 persone. La storia di questo villaggio inizia nel VII secolo, con la fondazione di un’abbazia. Oltre a una chiesa e a un chiostro risalenti al XII e XIII secolo, la cittadina – accessibile unicamente attraverso tre porte storiche – ha un ricco patrimonio di edifici del XVII e XVIII secolo.

“Il villaggio presenta una miscela unica di tradizioni, costumi locali ed espressioni artistiche che riflettono la sua storia e la sua identità. Saint-Ursanne ha messo in atto diverse iniziative e pratiche sostenibili per ridurre al minimo l’impatto ambientale del turismo, come progetti di energia rinnovabile e linee guida sul turismo responsabile”, argomenta l’OMT.

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Andermatt, Uri

folla in un villaggio
Andermatt attraversata da una storica diligenza del San Gottardo durante una festa nel 2022. © Keystone / Urs Flueeler

“Un villaggio all’insegna dell’arte di vivere delle Alpi”, scrive l’OMT. Situato lungo la strada che porta ai passi del San Gottardo, del Furka e dell’Oberalp, Andermatt è da secoli un piccolo crocevia di merci e persone. Abitato da popolazioni Walser dal XII secolo, il comune urano di 1’300 abitanti è oggi soprattutto meta di sport invernali e negli ultimi anni ha conosciuto un forte sviluppo turistico grazie agli investimenti dell’imprenditore egiziano Samih Sawiris.

Per l’OMT, “questa regione molto diversificata è il luogo ideale, in inverno come in estate, per chi ama la natura, lo sport, la cultura ed è alla ricerca di momenti ineguagliabili in un contesto montano”.

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Morat, Friburgo

mura illuminate di notte
Morat durante il Festival delle luci. Keystone / Anthony Anex

Passata alla storia soprattutto per la battaglia del 1476 che vide uscire vincitori su Carlo I di Borgogna i Confederati, alleati di Luigi XI di Francia, la cittadina medievale di Morat ha una storia che affonda le sue radici nel Mesolitico (dall’8200 al 5500 a.C.).

Negli ultimi anni, la località sulle rive dell’omonimo lago, che conta oltre 8’000 abitanti, ha saputo diversificarsi, proponendo nuove iniziative, come il Festival delle luci che si svolge in gennaio. I giochi di luce proiettati sulle muraglie che attorniano completamente il borgo e sui numerosi gioielli architettonici del centro storico attirano ogni anno un crescente pubblico.

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Gruyères, Friburgo

villaggoi di gruyères
Gruyères ai tempi del Covid-19. Keystone / Laurent Gillieron

Anche il fascino di Gruyères (2’200 abitanti) è tutto medievale. Ma il nome del villaggio friburghese è conosciuto nel mondo soprattutto per il suo formaggio e, per un pubblico più di nicchia, per il museo dedicato a una delle icone della fantascienza, l’artista svizzero Hans-Ruedi Giger, creatore di Alien.

Oltre alla sua tradizione casearia, Gruyères “è anche un esempio del modo in cui una destinazione di montagna può essere sostenibile per quattro stagioni all’anno”, scrive l’OMT.

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Saas-Fee, Vallese

villaggio attorniato da montagne
Ben 13 montagne alte oltre 4’000 metri fanno da cornice a Saas-Fee. Keystone / Laurent Gillieron

Attorniato da montagne che superano i 4’000 metri, Saas-Fee (1’500 abitanti) è una mecca degli sport invernali (ma sempre più anche estivi) nelle Alpi svizzere. Nelle vie del villaggio, le automobili sono vietate e ci si può spostare solo a bordo di piccole auto elettriche.

In materia di sostenibilità, il comune vallesano ha svolto un ruolo pionieristico, poiché già nel 1951, con la costruzione della strada che lo collega a Saas-Grund e quindi al fondovalle, ha deciso di bandire il traffico. “Lo sviluppo sostenibile nella valle di Saas non significa però solo protezione dell’ambiente: si è alla costante ricerca di un equilibrio tra obiettivi economici, ecologici e sociali”, rileva l’OMT.

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Valposchiavo, Grigioni

villaggio visto dall alto
Brusio, in Valposchiavo, con il famoso trenino rosso del Bernina. © Keystone / Peter Klaunzer

La valle italofona dei Grigioni, che si estende per 25 chilometri dal Passo del Bernina fino al confine con Tirano e la Valtellina, comprende le località di Brusio e di Poschiavo. Qui vivono circa 4’500 abitanti.

“A causa della sua posizione periferica e della mancanza di investimenti, la Valposchiavo ha da sempre praticato il turismo sostenibile, anche quando non era un argomento di vendita”, sottolinea l’OMT. L’accento è sempre stato messo su “una stretta collaborazione tra turismo, agricoltura e commercio”, ciò che ha permesso di creare e rafforzare l’economia circolare, aumentando il valore aggiunto generato dal turismo e distribuendolo ai vari settori economici della valle.

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