Guerra in Ucraina: la rapida diffusione del complottismo
Intanto l'ONU ha definito quanto scoperto a Bucha un "crimine di guerra"
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L’ONU, tramite la portavoce dell’Alto commissariato dei diritti umani a Ginevra Ravina Shamdasani, ha dichiarato oggi che l’esecuzione sommaria di almeno 50 civili a Bucha potrebbe significare che la Russia ha commesso in Ucraina azioni che “possono equivalere a crimini di guerra”.
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tvsvizzera.it/mrj
Le immagini circolate qualche settimana fa (fosse comuni e cadaveri per le strade della città) hanno sconvolto la comunità internazionale. Movimenti complottisti e filorussi hanno però parlato di una messinscena da parte ucraina. Queste teorie sui social media si sono rapidamente diffuse molto di più rispetto alla versione “accreditata”. Lo dimostra una ricerca internazionale effettuata in 20 Paesi dall’Institute for Strategic Dialogue ha mostrato che i video che mettono in dubbio il massacro vengono condivisi in tutto il mondo più di quelli che sostengono la veridicità dei fatti. In Italia in particolare.
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Massimiliano Panarari, sociologo dell’Università Mercatorum di Roma, spiega ai microfoni della RSI che “questa non è una novità. Già Mark Twain diceva che una bugia poteva fare il giro del mondo mentre la verità si stava ancora allacciando le scarpe”. Aggiunge poi che l’Italia, da molto tempo a questa parte, costituisce una nazione molto esposta. “Lo era già all’epoca della Guerra Fredda. E quindi il Cremlino ha fortemente operato in termini d’influenza nel corso di questi anni su ambienti tra loro differenti (dai circoli economici ad ambienti intellettuali)”. In particolare attraverso “propagande virali” tramite social media.
Nessuna tregua a Mariupol
Intanto a Mariupol continua l’assedio dell’acciaieria Azovstal, al cui interno si trovano militari e civili ucraini. La struttura è l’ultimo baluardo della città portuale, che Mosca ha annunciato giovedì di aver conquistato. Kiev non ha confermato e dal battaglione Azof (formazione di estrema destra) dicono: “Finché noi restiamo a Mariupol, la città resta sotto controllo di Kiev. Noi non smetteremo di combattere”.
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Immagini satellitari della città mostrano anche quelle che potrebbero essere fosse comuni, ma per ora non ci sono state conferme né smentite a questo proposito.
Nulla di fatto nemmeno per il proposto cessate il fuoco per la Pasqua ortodossa, che si celebra questa domenica: “La tregua umanitaria scatterà solo quando le forze ucraine sventoleranno la bandiera bianca”, dicono da Mosca “noi garantiamo la loro incolumità”.
Anche nel Donbass s’intensificano gli scontri e i bombardamenti mentre la Russia chiarisce il suo obiettivo: “Lo scopo dell’offensiva è la conquista del sud-est dell’Ucraina fino alla repubblica della Transnistria” ha detto oggi il generale in carica dell’offensiva.
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