Ancora 40 milioni di schiavi nel mondo
Ricorre oggi la giornata mondiale per l’abolizione della schiavitù, che ricorda l’adozione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni unite, avvenuta il 2 dicembre del 1949, della convenzione per la repressione del traffico di persone e dello sfruttamento della prostituzione altrui.
Un fenomeno ben lungi dall’essere sparito dalla faccia della Terra, come testimoniano i dati resi noti dalle organizzazioni internazionali: a tutt’oggi non meno di 40 milioni di persone risultano toccate da questa piaga che nel corso degli anni si è evoluta in nuove forme e che non risparmia nemmeno i paesi occidentali.
Le cronache di questi mesi hanno dato conto del vergognoso commercio di migranti, venduti all’asta ad opera di uomini senza scrupoli in Libia, dove i profughi sono detenuti in veri e propri lager.
Ma altre manifestazioni del fenomeno riguardano le bambine costrette a prostituirsi nel Sudest asiatico o i matrimoni forzati che sono stimati in 15 milioni.
Ci sono poi uomini e donne sottoposti ai lavori forzati, la cui cifra supera i 25 milioni. Numeri che hanno indotto l’ONU ha perpetuare la campagna internazionale in questa giornata speciale.
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