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Due antiche faggete svizzere Patrimonio mondiale dell’Unesco

foresta di faggio
Il paesaggio da fiaba della Valle di Lodano, in Ticino. F. Rampazzi - Valledilodano.ch

Le foreste di faggio nella Valle di Lodano, in Ticino, e di Bettlachstock, nel Giura solettese, fanno ormai parte del Patrimonio mondiale.

Il riconoscimento dell’Unesco è giunto mercoledì: le due faggete svizzere sono state iscritte nel Patrimonio mondiale assieme ad altre foreste analoghe in altri 17 Paesi europei.

In un comunicato, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura definisce queste aree boschive “un esempio eccezionale di foreste temperate complesse relativamente preservate” che “illustrano una vasta gamma di modelli e processi ecologici completi di colonizzazione dei faggi europei”.

Le due riserve forestali svizzere si estendono su una superficie complessiva di più di 1’000 ettari, con alberi di oltre 170 anni di età.

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“Costituiscono una preziosa riserva genetica, non solo per il faggio ma anche per molte specie animali e vegetali associate che dipendono da questi habitat”, scrive in un comunicatoCollegamento esterno l’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam).

Il faggio – ricorda ancora l’Ufam – è la principale specie arborea dell’Europa centrale e si caratterizza per la sua capacità di adattamento alle diverse condizioni climatiche e geografiche.

faggi
Nella riserva forestale di Lodano si trovano faggi di 170 anni di età. G. Casari – Valledilodano.ch

La presenza dell’uomo esercita però una forte pressione su questi antichi boschi ed è per questa ragione che la Svizzera ha deciso di proporre all’Unesco di iscrivere le faggete delle Valli di Lodano, Busai e Soladino, in Ticino, e di Bettlachstock, nel Cantone Soletta, nella lista del Patrimonio mondiale.

La decisione “mette in evidenza l’impegno assunto dalla Svizzera nel proteggere gli ecosistemi a livello mondiale e riconosce la qualità della sua politica a sostegno della biodiversità forestale”, ha sottolineato Katrin Schneeberger, direttrice dell’Ufam, citata nel comunicato.

Con questa nuova iscrizione, sono ora 13 i siti svizzeri che figurano nella lista dell’Unesco. Quattro sono beni naturali: le faggete, la regione Jungfrau-Aletsch, il Monte San Giorgio e l’Arena tettonica Sardona. Gli altri nove sono beni culturali.

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Anche i portici di Bologna

Oltre alle faggete, mercoledì il Comitato del Patrimonio mondiale ha iscritto nella lista altri cinque siti.

Tra di essi vi sono anche i portici di Bologna. Dodici per la precisione, considerati i più rappresentativi della città.

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