È stato colpito e danneggiato il ponte di Kerch che collega Russia e Crimea. Per Mosca si tratta di un’azione di Kiev.
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tvsvizzera.it/mrj
Il ponte di Kerch, che collega la Russia alla Crimea, è stato danneggiato da un’esplosione avvenuta all’alba di sabato, anche se secondo i primi rilevamenti, l’arco navigabile è intatto. A causare lo scoppio sarebbe stata un’autobomba: Mosca accusa Kiev di essere la responsabile dell’attentato. Nel frattempo, le fiamme sono state spente e si contano almeno tre vittime.
La struttura più lunga d’Europa (18 chilometri) è un collegamento stradale e ferroviario che, in tempo di guerra, ha assunto anche un grande valore strategico poiché serve a rifornire le truppe impegnate nel sud dell’Ucraina.
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Secondo l’antiterrorismo di Mosca l’esplosione è stata causata da un camion bomba. Dopo lo scoppio hanno preso fuoco anche sette cisterne di un treno merci.
Il Cremlino non si è ancora espresso su quanto accaduto, mentre da Kiev, il consigliere del presidente Zelensky twitta che “il ponte è l’inizio. Tutto ciò che è illegale deve essere distrutto, tutto ciò che è stato rubato deve essere restituito all’Ucraina.”
Un tweet che sembra suggerire una diretta responsabilità di Kiev che in passato aveva citato il ponte come possibile bersaglio di sabotaggi. Il Cremlino aveva allora risposto minacciando rappresaglie nel caso fosse stato colpito.
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