La televisione svizzera per l’Italia

Il cinema svizzero piange Claude Goretta

Claude Goretta, esponente di spicco negli anni ’60 e ’70 della Nouvelle Vague del cinema svizzero, è morto mercoledì pomeriggio a Ginevra, città dove era nato il 23 giugno 1929. 

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Il regista, produttore  e sceneggiatore di origini italiane – il nonno era emigrato da Verbania – era malato da diversi anni, hanno fatto sapere i suoi familiari. Il cineasta romando era approdato nel mondo della celluloide, dove ha firmato una quarantina di pellicole, dopo un’esperienza alla televisione come documentarista.

Gli esordi alla televisione romanda Tsr

Di formazione giurista Claude Goretta ha iniziato la sua carriera di regista nel 1958 alla Televisione svizzera romanda (Tsr) dopo aver lavorato presso gli archivi del British Film Institut. Alla Tsr ha realizzato documentari e reportage per la trasmissione “Continents sans visa”, distinguendosi però anche per aver girato cortometraggi di fiction con il regista Michel Soutter. 

Nel 1968 Claude Goretta ha fondato la casa di produzione Groupe 5 con Alain Tanner, Jean-Louis Roy, Michel Soutter, Yves Yersin e Jean-Jacques Lagrange, che ha segnato un’importante stagione del cinema svizzero a cavallo degli anni ‘70.

Due palme a Cannes

Pur non essendo sconfinata, è indubbiamente significativa la sua produzione cinematografica che ha ottenuto anche ambìti riconoscimenti a livello internazionale. A Cannes ha ricevuto il premio della giuria per “L’invito” del 1973 e quello della giuria ecumenica per “La merlettaia” (“La dentellière”) del 1977: il film girato con Isabelle Huppert resta il suo più grande successo in Svizzera e in Francia. Con la sua pellicola del 1983 “La morte di Mario Ricci” Gian Maria Volonté vinse sempre a Cannes la palma di miglior attore protagonista.

Nel 2010 la Festa del cinema svizzero a Lucerna gli ha tributato un “quarzo” alla carriera e l’anno successivo il Festival internazionale di Locarno lo ha insignito del pardo d’onore.

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