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Cresciuti nell'ombra

Inchiesta di Falò sulle vittime in Ticino degli internamenti coatti praticati fino agli anni Sessanta: orfani, poveri, figli di genitori "problematici"

Questo contenuto è stato pubblicato il 13 novembre 2015 minuti

Alcuni venivano da famiglie molto povere, oppure erano orfani, figli di alcolizzati, ma anche semplicemente di divorziati. Altri venivano da famiglie normali, ma avevano "un carattere difficile". Insomma avevano profili molto diversi, ma per tutti (fino all'inizio degli anni '60) il destino era lo stesso, venivano messi in istituto, condannati a crescere senza affetti, a volte castigati e picchiati, senza che avessero colpe.

Degli internamenti coatti, si parla da qualche anno e la Confederazione ha riconosciuto gli errori del passato. Ma qual era la situazione in Ticino?

Finora si è sempre parlato di pochi casi, di fenomeno circoscritto. Falò ha condotto un'inchiesta approfondita da cui emerge una realtà ben diversa; gli internamenti amministrativi erano pratica diffusa, nell'ordine delle centinaia se non migliaia di casi. Una realtà sommersa perché moltissimi ricoveri avvenivano con il consenso delle famiglie; un consenso che oggi sarebbe inimmaginabile.

Un passato oscuro, di sofferenze e di solitudine, raccontato in prima persona dalle vittime che hanno trovato il coraggio di uscire allo scoperto

Ospite in studio il pedagogista Sergio Devecchi.

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