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Consumo di farmaci e droghe pesanti in aumento in Svizzera

Consumo di medicinali in aumento tra la popolazione.
Consumo di medicinali in aumento tra la popolazione. © Keystone / Christian Beutler

In crescita costante l'assunzione di medicamenti e stupefacenti tra la popolazione elvetica. Tra le patologie, si segnala l'incremento dei disturbi del sonno e della miopia.

L’indagine sulla salute in Svizzera 2022 condotta dall’Ufficio federale di statistica (UST) fotografa la situazione sanitaria nella Confederazione che evidenzia alcune peculiarità.

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Tra gli aspetti di maggior rilievo figura l’aumento del consumo di farmaci negli ultimi 30 anni. Due anni fa, oltre la metà delle e dei residenti (il 55%) ha assunto un medicamento per più di sette giorni consecutivi e questo vale soprattutto per alcune categorie, come le donne (59%, 51% gli uomini) e le persone meno giovani (86% degli ultrasettantacinquenni). Tra i preparati la parte del leone lo fanno gli analgesici, la cui somministrazione è cresciuta 12% al 26% nel periodo preso in considerazione.

L’85% delle e dei residenti sostiene di godere di buona salute ma un quarto delle persone interpellate ha ammesso di aver sofferto di un disturbo fisico importante nelle quattro settimane precedenti l’inchiesta, in parte legati allo stile di vita, come lo stress.

Le malattie più frequenti sono lo stato di debolezza generale (46%) e i dolori di schiena e lombari (45%).

In tema di dipendenze viene sottolineato che l’assunzione di droghe leggere (cannabis) è rimasta costante negli ultimi 20 anni ma preoccupa l’incremento di giovani (3% tra i 15 e i 24 anni e 4% tra i 25 e i 34) che hanno fatto uso di sostanze pesanti, soprattutto cocaina ma anche ecstasy, eroina, speed e altro ancora. Un dato che nel 2002 era solo dell’1% in entrambe queste fasce di età. In totale l’8% delle persone tra 15 e 64 anni ha fatto consumo di sostanze stupefacenti nel 2022.

Dallo studio emerge anche che un terzo della popolazione elvetica è afflitto da problemi legati al sonno. Il 26% ne soffre in maniera più o meno moderata ma il 7%, soprattutto tra donne e anziani, dichiara di soffrire disturbi cronici rilevanti.

Da 30 anni a questa parte si assiste poi a un incremento vistoso della miopia: il 68% della popolazione, contro il 59% di trent’anni fa, porta occhiali o lenti a contatto e la quota delle e dei miopi è passata dal 32% al 43%.

Le patologie della vista si acuiscono in funzione dell’età: l’85% degli ultracinquantacinquenni è infatti costretto a ricorrere a occhiali o supporti analoghi per migliorare le proprie capacità visive, nella maggior parte dei casi per leggere.


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