Salta in Parlamento il compromesso sul finanziamento dei moduli abitativi destinati ad accogliere temporaneamente le e i profughi in arrivo nei prossimi mesi.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
La Camera alta ha affossato definitivamente, con 23 voti contro 19, la soluzione avanzata in extremis dalla Conferenza di conciliazione, su suggerimento del Consiglio Nazionale, che proponeva un finanziamento ridotto (66,4 milioni di franchi) rispetto alle richieste del Governo federale (132 milioni) per la realizzazione di alloggi provvisori per migranti su terreni dell’esercito.
Una maggioranza formata dai senatori di centro destra (Unione democratica di centro e del Partito liberale radicale), rimpinguata da esponenti del Centro, ha ritenuto che non fosse necessario questo investimento in vista delle possibili ondate di profughi e profughe previste entro la fine dell’autunno.
A pesare sono state le tesi secondo cui il dossier non fosse ancora maturo e che al momento esistono sufficienti posti a disposizione per i e le richiedenti asilo.
Inoltre, è stato sottolineato, in caso di aumento delle domande di protezione internazionale, Cantoni e Comuni potrebbero sempre far capo ai rifugi della protezione civile. Non da ultimo c’è chi si è preoccupato riguardo alla necessità di garantire alle forze armate l’effettuazione regolare delle proprie esercitazioni, senza il rischio incombente di doverle limitare o sospendere per la contemporanea presenza di gruppi di profughi e profughe.
Gli altri gruppi agli Stati hanno vanamente insistito sulla necessità di prepararsi con un certo anticipo al temuto aumento di migranti, come prospettato dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM).
In caso di emergenza, Cantoni e Comuni saranno infatti costretti, a loro spese, a mettere a disposizione aree di protezione non sempre attrezzate in modo adeguato per accogliere un forte flusso di persone, tra cui donne e bambine, per la durata di almeno 140 giorni (vale a dire il tempo necessario per evadere ogni singola richiesta d’asilo).
Il sostanza lo scenario che si profila è quello secondo il quale il Governo si troverà nella situazione di obbligare, in virtù del diritto d’urgenza, Cantoni e Comuni a collaborare, a loro spese, nella realizzazione di rifugi per migranti.
Sempre su questo tema il parlamento ha approvato un credito di 26,2 milioni per la creazione di 180 impieghi supplementari a tempo determinato in seno alla SEM. A ciò si aggiungono 140 milioni per i Centri federali (al netto dei 132 milioni per i container bocciati).
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