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Presidenziali in Ecuador, dopo il voto le proteste

Tensione in Ecuador. Il candidato governativo Lenin Moreno avrebbe vinto il ballottaggio presidenziale di domenica secondo i risultati resi noti dalle autorità elettorali del Paese, esito che è però stato subito contestato dal candidato dell'opposizione, Guillermo Lasso. E in ballo c'è anche il futuro di Julian Assange -  fondatore di Wikileaks - che da cinque anni è rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuadòr a Londra. E se a vincere il ballottaggio dovesse essere Guillermo Lasso, l'esponente liberale-conservatore, Assange dovrà prepare le valigie.  

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Pericolo che sembra però essere scongiurato. Scrutinato il 94,44% dei voti, Moreno – ex vicepresidente del governo socialista di Rafael Correa – ha raggiunto il 51,07% dei voti a fronte del 48,93% dell’ex banchiere Lasso, secondo i risultati resi noti dal Consiglio nazionale elettorale (Cne).

Poco dopo, durante una conferenza stampa nella notte, Lasso ha annunciato di voler impugnare tali risultati. “Il mio staff sta lavorando per presentare una serie di obiezioni. Ho parlato con il segretario generale dell’Organizzazione degli Stati americani”, ha aggiunto Lasso, precisando che intende “difendere la volontà del popolo di fronte ad un broglio” elettorale che potrebbe lasciare il Paese nelle mani “di un governo illegittimo”.

Subito dopo la chiusura delle urne, prima della comunicazione del Cne, entrambi i candidati si erano dichiarati vincitori sulla base dei dati diffusi da due exit poll, che avevano indicato risultati diversi, uno a favore di Moreno l’altro di Lasso.

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