Inizia oggi 22 settembre e si protrarrà fino al 2 ottobre uno degli appuntamenti cinematografici più importanti (e criticati) della Svizzera.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
Centoquarantasei film (di cui 18 svizzeri) provenienti da 49 Paesi, undici giorni di cinema, ospiti del calibro di Charlotte Gainsbourg, Sir Ben Kingsley o ancora Eddie Redmayne che sfileranno sul tappeto verde: inizia oggi e si protrarrà fino al 2 ottobre lo Zurich Film Festival (ZFF), il cui motto per questa 18esinma edizione è “…perché la vita è più bella con i film”. Dopo due anni di pandemia, la kermesse torna a essere in presenza.
È stato più facile anche da organizzare, spiega il direttore artistico Christian Jungen ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera italiana: “Abbiamo potuto viaggiare e andare a Los Angeles e a New York, incontrare la gente”. Un lavoro che è fruttato al festival un bel “gruzzolo” di prime mondiali ed europee (38 su 146). “Hollywood fa i peggiori e i migliori film che ci sono. Noi cerchiamo di avere i migliori”.
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Il Paese invitato quest’anno dal festival, il cui posto sulla scena internazionale è sempre più importante (degli ultimi 10 film che hanno vinto l’Oscar, sei sono stati mostrati in precedenza nella città sulla Limmat) è la Spagna, nella sezione “Neue Welt Sicht” (“Una nuova visione del mondo”). A rappresentarla diversi cineasti della nuova generazione che stanno destando scalpore con il loro cinema innovativo, raccontando storie molto personali nel bel mezzo di una crisi economica che sta colpendo il mondo intero.
Non solo film, però: a Zurigo ci sono diversi incontri organizzati per gli esperti del settore: “Durante il primo week end saranno presenti al festival oltre 40 membri dell’Oscar Academy e organizziamo degli incontri tra loro e giovani produttori svizzeri ed europei”.
L’edizione 2022 presenta inoltre un’altra novità: una collaborazione nata tra lo ZFF e il Museo della FIFA di Zurigo porterà sul grande schermo cinque film sul calcio. Saranno inoltre organizzati incontri con alcune leggende di questo sport, come per esempio Gianluca Zambrotta, che ha fatto parte della squadra italiana vincitrice della coppa del mondo in Germania nel 2006. E sarà proprio il documentario “When the World Watched: Italy 2006” a inaugurare la serie di pellicole sullo sport più amato del mondo.
Un evento criticato
Quello zurighese è un festival che ha subìto molte critiche sin dagli albori: per alcuni esperti, infatti, la sua creazione nel 2005 è stata l’ennesima dimostrazione dell’arroganza di Zurigo. Critica alla quale gli organizzatori hanno risposto con “Zurigo ha il festival che si merita una grande città”. Nel 2015 il quotidiano Solothurner Zeitung ha pubblicato un articolo nel quale si metteva in dubbio l’etica dello ZFF, il quale, secondo il giornale, era solo un’occasione per “un’adorazione opportunista delle celebrità”.
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