Abusi a Saint-Maurice, l’abate si autosospende
Roland Jaquenoud, padre abate ad interim dell'Abbazia di Saint-Maurice sospettato di abusi sessuali, si è autosospeso. A guidare la comunità religiosa vallesana sarà un delegato apostolico nominato dal Vaticano.
Il religioso – che era già stato sospeso dall’insegnamento – ha ammesso il rapporto omosessuale con un novizio risalente a 20 anni fa ma ha respinto, in una presa di posizione scritta, le accuse contestategli in questi giorni, definendo la relazione di natura consensuale. Per quei fatti ricevette una sanzione interna: dovette interrompere la sua attività e fu allontanato dall’abbazia. Ma non venne aperto nessun altro procedimento.
Nel servizio trasmesso della televisione romanda RTS, andato in onda domenica sera, l’abate viene invece accusato di essersi “approfittato della vulnerabilità del novizio” che all’epoca dei fatti era maggiorenne. Su questo servizio l’abbazia, che ha convocato i media, ha chiesto perdono e ha invitato eventuali vittime a farsi avanti per denunciare gli abusi.
Inchiesta della procura vallesana
In ogni caso la Procura e la polizia cantonale del Vallese stanno indagando sulle notizie filtrate di presunti abusi commessi presso l’Abbazia di Saint-Maurice (la quale non fa capo alla Diocesi di Sion, ma direttamente al Vaticano).
Roland Jaquenoud, che ha assunto la guida dell’abbazia a settembre – dopo che il padre abate Jean Scarcella era stato coinvolto nell’indagine preliminare ordinata dalla Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) sui sospetti di abusi sessuali e sulla loro copertura – è stato interrogato mercoledì dalla polizia giudiziaria. Inoltre negli ultimi due giorni gli inquirenti hanno fatto visita al convento. L’archivista dell’abbazia ha concesso agli agenti l’accesso agli archivi su base volontaria, come ha riferito giovedì la polizia vallesana. È stato anche ascoltato un canonico.
Si sospende anche il rettore
In seguito a questa vicenda (e al forte impatto mediatico che ne è derivato) il rettore dell’abbazia di Saint-Maurice ha deciso anche lui di ritirarsi dal proprio incarico, almeno per tutta la durata delle indagini. Sebbene non sia accusato in prima persona, il rettore ha voluto prendere questa decisione nell’interesse dell’istituto, affinché la scuola possa svolgere il suo impegno educativo con la massima serenità possibile, ha reso noto il Dipartimento dell’istruzione vallesano.
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