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Il giardino incantato di Paul Wiedmer

Una trentina di anni fa, al confine tra Lazio e Umbria l'artista svizzero Paul Wiedmer e la moglie Jacqueline Dolder hanno scoperto un pezzo di natura che li ha subito stregati. "Un diamante grezzo da far scintillare e diventare un gioiello", come scrivono sul loro sitoLink esterno. La Serpara è oggi diventato un originale giardino di sculture.

Questo contenuto è stato pubblicato il 25 dicembre 2019
Enrico Marra
Alla Serpara si fanno strani incontri, come questa scultura - intitolata Apocalyptor - dell'artista britannico Ralf Sander. tvsvizzera

Passeggiare nel giardino magico di Paul Wiedmer e la moglie Jacqueline Dolder è fare un carico di energia. Nello stordimento del momento si può avvertire anche un lieve rimpianto, davanti a tanta bellezza, per non esserci capitato prima, per non farne parte in qualche modo.

Se poi si ha la fortuna di inoltrarsi tra le opere insieme a Paul Wiedmer e Davide Dormino, l’artista della Serpara per il 2019, allora l’immersione nell’arte è profonda.

Ogni anno Paul e Jacqueline ospitano un nuovo artista. Quest’anno con Davide Dormino si è arrivati ad un totale di 35. Ogni anno il giardino cresce e si arricchisce di un nuovo lavoro, un’installazione, una scultura. Di piante che prosperano o di nuove piante o di opere fatte di materiale scultoreo che include anche le piante al suo interno.

Talvolta piante e sculture crescono insieme e si influenzano a vicenda, si modificano a vicenda. Come nel caso dell’opera di James P. Graham - attualmente impegnato in una mostra collettiva alle Scuderie del Quirinale - ‘Forbidden fruit’ dello scorso anno. Un giovane albero di mele rosse posto in una gabbia d’acciaio che, a dire dell’artista, porterà presto in alto il suo contenitore.

Arte e natura si fondono alla Serpara in grandi placidi spazi dove gli sbuffi di fuoco delle sculture di Paul Wiedmer, che reagiscono ai passanti grazie a dei sensori, scandiscono magicamente il tempo.

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Le opere di Paul Wiedmer, monumenti in ferro ossidato con fiamme che appaiono e scompaiono ricordano l’architettura monumentale classica o anche dinamici intrecci. La forza del ferro, freddo e immobile, insieme alla rovente e strepitante intangibilità delle mobili fiamme, crea una visione d’insieme sorprendente, un contrasto estremo. Presenze che dispiace lasciare.

In questo giardino magico, carico di energia, non restava che raggiungere e collegarsi al cielo. Ed è stato proprio questo il contributo di Davide Dormino in quest’anno appena trascorso. È questo il ruolo di Poltergeist la sua imponente scultura verticale alta dieci metri.

Chissà cos’altro riserverà il 2020 al giardino della Serpara e chi sarà il prossimo artista. Paul e Jacqueline già lo conoscono, presto lo sapremo anche noi.

Davide Dormino e la Serpara:

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