Certe volte il destino sembra scherzare con i nomi. Così dice sempre Cordelia von den Steinen, famosa scultrice, scenografa e costumista svizzera, nata a Basilea e vedova di uno dei più grandi scultori italiani, Pietro Cascella. Dalla fine degli anni Settanta la casa di Cornelia è in Italia, proprio in un grigio maniero di pietra, il Castello della Verrucola a Fivizzano, un piccolo borgo della Lunigiana (in provincia di Massa Carrara).
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Claudio Moschin
La residenza è perfetta, visto che il cognome “von den Steinen” significa proprio “dalle pietre”. Ma non è tutto: con il marito (che, va ricordato, si chiamava Pietro e “lavorava” la pietra…) lei aveva lo studio anche nel borgo toscano di Pietrasanta.
Insomma, la parola pietra sembra essere dappertutto nella sua vita. Ma entrando nel castello della Verrucola, che è come perdersi in un susseguirsi di stanze e di scale, di ricordi e di opere, si scopre che la scultrice svizzera crea non con la pietra ma usando la terracotta e la creta. Dalle sue mani escono figure che raccontano le nostre vicende, i nostri desideri, le nostre fatiche e, insieme, si caricano di meraviglia. Come tante opere di un piccolo teatro, in cui comparse e protagonisti si muovono in un’atmosfera fiabesca.
Tantissime le mostre realizzate con queste opere, sia in Italia e sia all’estero. Noi siamo stati nel castello della Verrucola, il suo studio-rifugio, accompagnati per l’occasione dal fotografo Claudio Barontini, di cui si tiene fino al 17 settembre al Castello di Lerici (La Spezia) una grande mostra di ritratti in bianco e nero Collegamento esterno(con un angolo speciale dedicato, giustamente, proprio a Pietro Cascella e a Cordelia von den Steinen).
Un fotografo che per decenni ha incontrato centinaia di personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, e che ha documentato per immagini, in diversi libri, tutta la vita artistica dell’uno, Pietro, e dell’altra, Cordelia.
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