A Cutro, come a Lampedusa, la ferita è ancora aperta
Ciò che rimane sulla spiaggia di Steccato di Cutro dopo la tragedia del 26 febbraio 2023.
Antonino Durso/lapresse
Almeno 5'000 persone si sono riunite oggi a Cutro in solidarietà alle vittime dei naufragi e per chiedere interventi delle autorità. Intanto, in Calabria come in Sicilia, gli sbarchi continuano.
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tvsvizzera.it/MaMi
Il corteo “Fermare la strage subito” promosso oggi in Calabria, ha raggiunto nel pomeriggio la spiaggia di Steccato di Cutro, ad alcune centinaia di metri dal luogo del naufragio avvenuto il 26 febbraio.
Alla manifestazione hanno aderito decine di associazioni, partiti, sindacati, movimenti italiani e sindaci del Crotonese, per protestare contro le morti di migranti in mare dopo il naufragio del barcone nelle acque antistanti Steccato di Cutro e nel quale ci sono state 76 vittime accertate tra le quali molti bambini: 31 con la bimba recuperata stamani, di cui 22 nella fascia d’età tra 0 e 12 anni.
Dietro una croce realizzata con i legni della barca che si è infranta su una secca, c’erano almeno 5’000 persone provenienti da tutto il centro sud e anche da regioni del nord Italia.
I manifestanti si sono recati in un tratto ad alcune centinaia di metri a nord del luogo dove è avvenuta la tragedia per deporre una corona di fiori sulla spiaggia. Sulle dinamiche del mancato salvataggio è stata aperta un’indagine.
Intanto, in Calabria come in Sicilia non si fermano i nuovi sbarchi e i salvataggi in mare. A Lampedusa, il centro d’accoglienza è al collasso. Se ne parla al TG della RSI:
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