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L’India revoca lo statuto speciale del Kashmir

Il governo indiano ha revocato lo statuto speciale concesso allo stato del Jammu e Kashmir dalla Costituzione indiana. Da mezzanotte è stato inoltre decretato il coprifuoco, a tempo indeterminato.

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Lo ha annunciato lunedì mattina il ministro degli interni Amith Shah, che ha letto al Parlamento l’ordine sottoscritto dal presidente indiano: il provvedimento cancella l’articolo 370, e divide in due il territorio separando l’area del Ladak che viene trasformata in una Unione Territoriale.

La decisione ha scatenato turbolente proteste in Parlamento da parte delle opposizioni, che parlano di colpo di stato, e ha messo in allarme l’intera India e la comunità internazionale per l’instabilità che ne conseguirà nell’area.

Il governo è arrivato alla comunicazione di lunedî mattina con una escalation di scelte che avevano fatto scattare l’allarme in Kashmir: tutti temevano che qualcosa di molto grave sarebbe accaduto. La settimana scorsa 50 mila nuovi uomini delle forze speciali sono stati inviati nello Stato, in aggiunta ai 600 mila già presenti. 

Nel fine settimana i ventimila turisti presenti nell’area sono stati fatti evacuare urgentemente. Ieri sera i leader dei partiti democratici del Kashmir, tra cui Mehbooba Mufti e Farooq Abdullah, erano stati messi agli arresti domiciliari, mentre tutte le comunicazioni mobili, Internet e le televisioni via cavo venivano sospese. A mezzanotte, infine, era stato decretato il coprifuoco, a tempo indeterminato.


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