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Black Friday, febbre da acquisto anche in Svizzera

La corsa agli acquisti, il giorno dopo il Ringraziamento, è una tradizione rigorosamente statunitense ma l'evento si è ormai affermato su larga scala.

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Lo testimonia la crescita degli affari nei negozi che si registrano di anno in anno. Anche se alle nostre latitudini non si vedono ancora le code chilometriche e l’isteria in uso nei centri commerciali a stelle e strisce.

Ma anche in Svizzera, dove nel venerdì più caldo dell’anno si prevedono vendite per 120 milioni di franchi, nelle vetrine vengono indicati sconti, più o meno reali, che vanno dal 30 al 70 per cento sul normale prezzo d’acquisto.

Ma non tutti i commerci si sono adeguati a questa usanza importata da oltre Atlantico. I più refrattari restano i piccoli negozi: ve ne sono alcuni in Svizzera che proprio oggi hanno chiuso per protesta o per non dover rispondere continuamente ai loro clienti che non vi sono articoli ribassati nel loro catalogo. Non vogliamo ingannare i clienti che fanno acquisti nei restanti giorni dell’anno pagando prezzi normali, affermano i titolari dei punti vendita che boicottano la promozione.

Ad ogni buon conto negli Stati Uniti hanno stimato vendite in questa giornata per 59,6 miliardi di dollari (GlobalData Retail), di cui 6,4 effettuate da dispostivi elettronici digitali.

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