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Somalia, servono aiuti urgenti per 3 milioni di persone

In Somalia, si calcola che quasi 3 milioni di persone abbiano bisogno di aiuti d’urgenza. Il Paese è uno dei più colpiti dalla siccità e dalla carestia insieme al Sud Sudan, lo Yemen e la Nigeria. La Radiotelevisione svizzera, in occasione della giornata di nazionale di raccolta fondi in favore dell’Africa, ha proposto tra l’altro questo reportage.

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Il sito della Catena della solidarietàCollegamento esterno

La Catena della Solidarietà è stata creata nel 1946 ed è la Fondazione umanitaria della SRG SSR. Essa raccoglie fondi per finanziare progetti di aiuto. In seguito ad avvenimenti tragici che si verificano in Svizzera o all’estero, la Catena raccoglie donazioni. In caso di grandi catastrofi, essa lancia appelli alla solidarietà attraverso radio e televisioni nazionali e private.

La Catena della Solidarietà presta aiuto alle persone in difficoltà, confrontate a situazioni d’emergenza in Svizzera e all’estero, indipendentemente dalle cause che le hanno generate e senza nessuna discriminazione. I progetti di aiuto sono realizzati da organizzazioni svizzere accreditate dalla Fondazione.

Le 25 organizzazioni umanitarie diversamente specializzate negli aiuti d’urgenza, nella riabilitazione e nella ricostruzione permettono alla Catena della Solidarietà di aiutare in tutto il mondo.

Negli ultimi trent’anni il 25% dei fondi raccolti è stato destinato a progetti in Svizzera (intemperie, aiuto all’infanzia, aiuto sociale), il 69% è stato destinato alla vittime di catastrofi all’estero e il 6% all’aiuto all’infanzia all’estero.

L’impegno di volontari e il partenariato di lunga data con la SRG SSR e con Swisscom ha contribuito in modo determinante allo slancio solidale.

La piccola Zeynep non ha visto cadere una goccia di pioggia negli ultimi 3 anni. Di cibo, a casa sua, ce n’è ben poco. Oggi i dottori si occupano di lei. E il verdetto è chiaro: la bimba è denutrita.

In questa clinica nel nord della Somalia ogni due settimane arriva una squadra di Save the Children. Da gennaio la situazione è nettamente peggiorata, spiega il medico Suleiman Ismail.

“Arrivano sempre più bambini denutriti”, spiega il medico. “Da gennaio i casi sono raddoppiati”

I bambini e i vecchi sono la preoccupazione principale di Aisha Mahmud Dschirde, che vive da nomade e alleva capre. Oggi gliene restano 5. Prima dell’ondata di siccità ne aveva 300.

“La nostra situazione è molto difficile. Non abbiamo acqua, non c’è cibo. Quando siamo ammalati non ci sono dottori. Ci manca tutto.

Per secoli in queste terre si è vissuto grazie all’allevamento di bestiame. Ma negli ultimi anni migliaia di capi non sono sopravvissuti. Oggi, un terzo della popolazione umana è rischio carestia.

Il moltiplicarsi dei periodi di siccità ha messo in difficoltà anche le autorità del paese, come ammette la stessa ministra dell’ambiente Shukri Haji Ismail Mohamed.

“Negli ultimi anni la Somalia aveva puntato tutto sullo sviluppo, non sulle emergenze. Quando si è presentata l’urgenza, come Governo abbiamo dovuto organizzare gli aiuti partendo da zero.”

Il tempo stringe. Gli allevatori nutrono le loro bestie come possono e scrutano il cielo pregando dio che venga a piovere. Che si possa di nuovo dar da mangiare alle proprie famiglie.



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