
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
tra le passioni singolari delle e degli elvetici - o perlomeno per una quota significativa di queste/i - c’è indubbiamente quella per le targhe dei veicoli con numeri bassi o comunque “rotondi”.
Per aggiudicarsi una di queste c'è chi è disposto a sborsare notevoli (e oserei dire anche irragionevoli) cifre, per la felicità delle casse cantonali.
Un’ulteriore testimonianza di questo vezzo ce l’ha appena fornita in questi giorni un cittadino del canton Zurigo, che all’asta bandita dal locale Ufficio della circolazione, ha offerto la considerevole cifra di 202'000 franchi (circa 210'000 euro) per aggiudicarsi la targa “ZH 50”.
Ma attenzione, non si tratta di un record: nel febbraio 2018 a Zugo è stata venduta la “ZG 10” a 233'000 franchi.
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Nel 2025 Credit Suisse, o meglio il marchio, scomparirà. Lo ha rivelato il ceo di UBS Sergio Ermotti secondo cui l’integrazione completa tra le due banche “è di gran lunga la soluzione migliore”.
Sul risultato contabile del gruppo UBS, che integra le attività delle due banche, ha infatti influito l’acquisizione di Credit Suisse, il cui valore a fine marzo era stimato a 54 miliardi di franchi, per la cifra ben inferiore di 3 miliardi. In una nota la banca elvetica precisa che al netto delle spese di fusione e degli oneri di acquisizione, l’utile ante imposte tra aprile e giugno del gruppo si è fermato a 1,1 miliardi di dollari.
La fuga di clientela, uno dei principali problemi, assieme alla crisi di liquidità, che aveva pregiudicato il futuro della seconda banca elvetica, sembra essersi arrestata. La base dei clienti, spiega il comunicato, si è “sostanzialmente stabilizzata” con una raccolta netta di depositi di 18 miliardi.
Resta la spada di Damocle dei licenziamenti. I vertici di UBS prevedono 3’000 soppressioni di impieghi in Svizzera, su un totale di 37’000 posti. Per agevolare l’operazione, è stato preannunciato, si procederà a prepensionamenti e ricollocamenti all’interno del gruppo.
- L’articolo di tvsvizzera.it sulle novità riguardanti la fusione bancaria UBS-CS.
- La notizia riferita dal Sole24OreCollegamento esterno.
- L’impatto sul personale del gruppo bancario spiegato dal sito della radiotelevisione svizzera RSICollegamento esterno.

È nell’interesse della Svizzera sostenere l’Italia nella gestione della migrazione. Lo ha precisato il Governo federale in risposta a una mozione del deputato dell’UDC (destra) Piero Marchesi che chiedeva di congelare il contributo elvetico di 20 milioni a Roma per questo scopo.
Con quest’atto parlamentare il politico ticinese intende replicare alla sospensione unilaterale da parte delle autorità italiane dell’accordo di Dublino, che dallo scorso dicembre si rifiutano di riprendere le e i richiedenti asilo di loro competenza (in quanto primo Paese d’arrivo).
A questo proposito Berna osserva che l’11 aprile il Consiglio dei ministri italiano ha decretato lo stato di emergenza per la migrazione a seguito del forte incremento degli sbarchi sulle sue coste. In questo contesto, sottolinea l’esecutivo federale, il contributo svizzero consente di rafforzare gli interventi promossi da Roma nel potenziamento delle strutture migratorie.
“Se l’Italia con cui condividiamo la maggior parte delle frontiere, migliora la sua gestione della migrazione, anche la Svizzera ne trae vantaggio”, scrive il Governo elvetico che invita i deputati a respingere la mozione.
- La mozioneCollegamento esterno del deputato ticinese Piero Marchesi.
- L’articolo di tvsvizzera.it sull’argomento.
- La presa di posizione del Governo federale su ticinonews.ch.
- Le preoccupazioni nella Svizzera italiana per le restrizioni decise da Roma sull’asilo in un articolo di tvsvizzera.it.

Sono felici le persone che vivono in Svizzera? Per la maggior parte di loro – tra cui sono ricompresi anche le svizzere e gli svizzeri all’estero – sembra essere così, secondo quanto emerge da un sondaggio del gruppo radiotelevisivo pubblico SSR.
Il 61% del campione selezionato dall’istituto gfs.bern nell’ambito della nuova offerta di discussione plurilingue “Dialogo” della SSR, sostiene di stare bene o molto bene e solo il 5% manifesta una certa insoddisfazione.
A pesare sull’umore delle e dei confederati ci sono però, per quasi un terzo delle e degli interpellati, preoccupazioni di ordine finanziario. Una persona su cinque inoltre afferma di sentirsi spesso sola.
Settimanalmente le redazioni nazionali del gruppo radiotelevisivo elvetico (SRF, RTS, RTR, RSI e Swissinfo) propongono un tema da approfondire e uno spazio di dibattito online, moderato e tradotto nelle quattro lingue nazionali e in inglese.
- Per leggere gli articoli della piattaforma di discussione “Dialoghi” cliccate quiCollegamento esterno.
- Si può anche partecipare al dibattito. QuestoCollegamento esterno è il link del dibattito in corso.

La Svizzera e altri Paesi occidentali hanno violato il diritto internazionale durante l’emergenza sanitaria del Covid-19. Lo sostiene l’ONU che ha criticato il rifiuto di questi Stati di revocare la proprietà intellettuale sui vaccini contro il coronavirus.
A giudizio del Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale le minoranze e i gruppi esposti a violazioni della Convenzione contro le discriminazioni razziali sono stati maggiormente colpiti, a suo avviso, dalla mancata sospensione dei brevetti da parte di Svizzera, Stati Uniti, Germania e Regno Unito.
E questo ha fatto sì che in diversi Paesi in via di sviluppo meno dell’1% della popolazione ha potuto ricevere almeno una dose di richiamo (a livello planetario il farmaco preventivo è stato somministrato a circa un terzo della popolazione).
In proposito va sottolineato che la Svizzera e altri Stati avevano deciso di accettare, in seno all’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), una revoca provvisoria dei brevetti sui vaccini per cinque anni, ma soltanto dopo due anni di pandemia.
- L’articolo di tio.chCollegamento esterno sulla condanna del Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione.
- La posizione della Svizzera sui brevetti dei vaccini anti-Covid spiegata da rsi.chCollegamento esterno.
- Il tema illustrato in un approfondimento di swissinfo.ch.

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