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Torna lo scrivano. E va al passo coi tempi

Mani di uomo battono un testo su una tastiera di computer; si intravvedono monitor e una pila di fogli
Lo scrivano del 2020 aiuta a redigere lettere o e-mail (se serve, dando una mano all'utente a creare un account di posta elettronica) e a compilare sia moduli cartacei sia form online. Keystone / Martin Ruetschi

Due pomeriggi al mese, alla Biblioteca cantonale di Mendrisio, uno scrivano è a disposizione di chi ha bisogno di redigere una lettera o una e-mail, o di compilare dei moduli, ma non ne ha (più) le competenze. Un servizio, a prima vista d'altri tempi, che si rivela prezioso in un'epoca segnata dall'analfabetismo cosiddetto funzionale: si stima che 800'000 persone, in Svizzera, fatichino a leggere ed esprimersi per iscritto. Un fenomeno che si cerca di contrastare con campagne informative e corsi ad hoc.

Il nuovo servizio, gratuito e confidenziale, ha debuttato lo scorso 9 gennaio e si inserisce nelle iniziative proprie de La FilandaCollegamento esterno, che è sede di una biblioteca cantonale ma anche un centro culturale e di incontro della Città di Mendrisio.

A idearlo e rendersi disponibile come primo scrivano pubblico (bilingue italiano-francese), è Antoine Casabianca, già presidente dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana ACSI. “Lì ho visto diversi casi di persone che hanno richiesto l’aiuto delle nostre collaboratrici per la redazione di documenti di reclamo o richieste di diritti acquisiti, e che testimoniavano un analfabetismo di ritorno abbastanza importante. Al di là del singolo consumatore, esiste una parte della società che per vari motivi fatica a usare il linguaggio scritto per comunicare”.

Anche prima, da funzionario pubblico nel settore della sanità, aveva appurato che alcuni cittadini addirittura rinunciano a farsi valere con assicurazioni, ospedali o medici, proprio per la difficoltà di allestire un documento scritto.

L’analfabetismo funzionale di chi ha frequentato le scuole dell’obbligo può essere originato da lacune risalenti alla scuola stessa (si è stati sballottati da una sede all’altra o non si è stati seguiti con sufficiente attenzione) oppure dal passare del tempo: chi svolge per anni un lavoro manuale, ad esempio, può perdere le competenze di lettura e scrittura.

“Ho dimenticato gli occhiali”

Una difficoltà che si fatica a dichiarare. Specie se non si ha un passato migratorio e non si è arrivati in Svizzera da poco. Pepita Vera Conforti, coordinatrice dei progetti di promozione delle competenze di baseCollegamento esterno del Dipartimento educazione, cultura e sport del Canton Ticino (DECS), ha spiegato il perché in un’intervistaCollegamento esterno alla Radio svizzera.

“È più difficile, per chi ha frequentato qui le scuole, affrontare il problema, perché tutti pensano che è normale che sappia leggere e scrivere. Quindi si soffre di più, ci si sente insicuri, si tende a nascondere”. Conforti, nel lanciare l’ultima campagna di sensibilizzazioneCollegamento esterno a settembre, ha sottolineato il peso di tali lacune con la digitalizzazione che avanza.

Volantino con descrizione dettagliata del servizio dello scrivano
Biblioteca cantonale di Mendrisio / Città di Mendrisio

In Svizzera, è in funzione dal 2017 un numero verde (0800 47 47 47Collegamento esterno) al quale gli adulti con difficoltà di lettura, scrittura o aritmetica elementare possono rivolgersi, per informarsi sui corsi disponibili [curato da Conferenza intercantonale della formazione continua CIFCCollegamento esterno e Federazione svizzera Leggere e ScrivereCollegamento esterno].

“Pensiamo a tutta la modulistica online. Ecco, la complessità tende a far emergere qualcosa che magari cinquant’anni fa era meno problematico ma che oggi diventa una competenza indispensabile per essere autonomi.”

In definitiva, contrastare l’illetteratismo significa combattere l’esclusione sociale, ha dettoCollegamento esterno alla trasmissione Albachiara il presidente di Leggere e scrivere (Svizzera italiana) Mauro Tettamanti. L’analfabeta funzionale si trova in difficoltà con i contratti, ma anche con il foglietto illustrativo di un farmaco, una fattura, l’orario di un treno.

L’associazione offre ogni anno corsi specifici, sia di alfabetizzazione che per recuperare o migliorare le capacità di lettura/scrittura o a far di conto. Tettamanti riferisce anche di iscritti particolari, come un bancario abituato per anni a esprimersi in tedesco per lavoro, che a un certo punto si è reso conto di non avere più le conoscenze grammaticali per intrattenere una corrispondenza in italiano.

Pudore e divario tecnologico trovano riscontro nel primo appuntamento col pubblico di Antoine Casabianca. 

Diverse persone gli si sono avvicinate, ma non quelle che avevano bisogno di aiuto, che hanno preferito osservare con discrezione e contattarlo in seguito. Lo scrivano ha così incontrato la sua prima utente, che ha assistito nella compilazione di moduli destinati all’amministrazione cantonale ma anche nella creazione di un account di posta elettronica (che potrà consultare dai computer della Filanda). Un’altra persona ha chiesto aiuto per una lettera di presentazione a un posto di lavoro.

Casabianca non ha avuto per ora richieste relative a lettere personali (ad esempio per tenersi in contatto con un lontano parente) o biglietti d’auguri e simili. È però pronto ad accoglierle.

Il rapporto sull’illetteratismo in Svizzera ha ormai più di 15 anni. “Da un punto di vista scientifico, statistico non si sa se il fenomeno è in aumento”, riferisce Mauro Tettamanti. Quel che si sa, è che solo lo 0,5% degli adulti cerca di colmare queste lacune. Da qui la campagna Semplicemente meglioCollegamento esterno.

Intanto, oltre a una promozione mirata attraverso Comuni e servizi sociali, lo scrivano pensa a un modo diverso di offrire il servizio. La postazione alla Filanda dà certamente visibilità, ma una biblioteca non è il posto più frequentato da chi ha difficoltà di lettura.

“L’idea iniziale era di mettersi in un bar, là dove c’è transito di persone ed è meno impegnativo presentarsi e chiedere un aiuto”. Ma non è il massimo della discrezione. In ogni caso, il volantino riporta un numero di telefono per facilitare un primo contatto.

Nel resto della Svizzera

A nord delle Alpi “esistono iniziative simili, a pagamento o gratuite”, spiega Casabianca. “Per esempio, nel Canton Ginevra ci sono diversi uffici del Comune, dislocati sul territorio, e che rispondono a questo genere di bisogno. A Morges, la biblioteca comunale offre il servizio gratuitamente”.

“Esiste anche un’associazione di écrivains publics in Svizzera francese, composta da diverse decine di persone che offrono questi servizi che vanno fino alla redazione di discorsi elettorali (a pagamento) e consentono anche alle persone che li offrono di viverne”.

AlfabetizzazioneCollegamento esterno sul Dizionario storico della Svizzera

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