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Il fondo per il rilancio divide l’Unione europea

Merkel in diretta e Macron in video, annunciano il nuovo fondo per rilanciare l Europa
Matteo Salvini: "Merkel e Macron hanno fatto una conferenza stampa da soli. Non si capisce se c'è una Ue o decidono tutto Francia e Germania". Keystone / Andreas Gora / Pool

Lunedì Germania e Francia hanno proposto un piano da 500 miliardi di euro per la ricostruzione dell'Europa dopo la crisi dovuta alla Covid-19. Non si tratterà di prestiti, ma di trasferimenti di fondi. Si permetterà dunque alla Commissione europea di indebitarsi sui mercati: una novità, nella storia dell’Unione. Ora si deve trovare il benestare di tutti gli stati membri.

Cinquecento miliardi di euro per rilanciare l’economia del Vecchio Continente. Francia e Germania, finora su fronti opposti riguardo la strategia da seguire per fare fronte all’emergenza economica generata dal Covid-19, ritrovano l’unità e lanciano la loro idea alla Commissione europea, impegnata in questi giorni a costruire un non semplice consenso intorno al ‘Recovery fund’, il fondo per la ripresa su cui la presidente Ursula von der Leyen presenterà la sua proposta la settimana prossima, il 27 maggio.

Con il piano franco-tedesco si introdurrebbe una prima forma di emissione di debito comune.

Il documento franco-tedesco vuole presentarsi come un compromesso tra la posizione dei Paesi dell’Europa meridionale, con Italia e Francia in testa, e quella dei nordici più rigorosi dal punto di vista fiscale, di cui la Germania è capofila. Da un lato le dimensioni chieste per il fondo, 500 miliardi appunto, appaiono nettamente inferiori rispetto alla richiesta della sponda Sud, che finora ha spinto per uno stanziamento di almeno 1000 miliardi. Dall’altro, secondo il meccanismo proposto da Parigi e Berlino, queste sovvenzioni – incardinate sul bilancio pluriennale europeo – dovrebbero essere a fondo perduto, un aspetto che ha fatto finora storcere il naso ai falchi del nord.

Un debito comune

Gli aiuti “non saranno rimborsati dai destinatari” ma “dagli Stati membri”, ha spiegato il presidente francese Emmanuel Macron presentando la proposta in conferenza stampa con la cancelliera tedesca Angela Merkel. La quale ha sottolineato che il denaro arriverà “dal bilancio dell’Ue, quindi non prestiti” e sarà messo “a disposizione delle regioni e dei settori più colpiti dalla pandemia”.

In pratica si tratta di permettere alla Commissione europea di indebitarsi sui mercati per 500 miliardi di euro con cui finanziare veri e propri interventi nei settori e nelle regioni più colpite. Non si tratta di prestiti, ma di trasferimenti di fondi: una novità, nella storia dell’Unione. 

“La Cancelliera si è inchinata di nuovo alla cupidigia della Francia e degli stati meridionali sovraindebitati”.
Alice Weidel, Afd

Ma ora bisognerà tenere conto anche delle opinioni di tutti gli altri Stati membri, oltre che del Parlamento europeo.

Italia soddisfatta

L’Italia si dice soddisfatta, con Palazzo Chigi che considera la proposta “un buon punto di partenza”, anche se ancora “da ampliare”. Una posizione, sottolineano dal Governo riguardo al documento franco-tedesco, che “è frutto del lavoro congiunto con altri partner europei, in primis l’Italia”. Anche se sul fronte degli inflessibili iniziano già ad arrivare dei distinguo: la prima a rompere le fila è stata l’Austria, secondo cui il sostegno dell’Ue deve concretizzarsi in “prestiti, non aiuti”.

Danimarca contraria

“Per quanto riguarda il debito in comune con trasferimenti tra Paesi, c’è una posizione ben conosciuta della Danimarca e non è cambiata con la proposta franco-tedesca”: lo ha detto al termine dell’Ecofin il ministro delle finanze danese, Nicolai Wammen.

“Stiamo lavorando con Austria, Svezia e Olanda per avere un bilancio che non sia troppo ampio, perché ci serve denaro anche a livello nazionale”, ha detto Wammen, che però non rigetta completamente la proposta di Merkel e Macron “Ci sono alcune parti, come la tempistica e l’agenda green, a cui guardiamo anche noi”, ha concluso.

C’è ancora molto da fare

Anche nei prossimi giorni ci sarà ancora molto da discutere ai tavoli europei, a partire dall’Ecofin di martedì, dove le posizioni appaiono ancora distanti sull’ampiezza e la composizione del fondo per la ripresa. La prima reazione dei mercati, con lo spread in deciso calo a 215 punti base dopo l’annuncio di Parigi e Berlino, è stata decisamente positiva. 

Meno quella del leader della Lega Matteo Salvini: “Oggi Merkel e Macron hanno fatto una conferenza stampa da soli. Non si capisce se c’è una Ue o decidono tutto Francia e Germania. Così il Recovery fund è dimezzato ed è solo un prestito destinato ad alcuni settori”.

Opposizione interna tedesca

Il partito populista di destra Alternative für Deutschland all’opposizione attacca frontalmente l’accordo. “Ancora più velocemente di quanto temuto, la cancelliera si è inchinata di nuovo alla cupidigia della Francia e degli stati meridionali sovraindebitati”, ha accusato la capogruppo di Afd Alice Weidel, sottolineando che quanto proposto dai due capi di Stato non è altro che un ritorno, sotto mentite spoglie, degli invisi eurobond.

Il riassunto nel servizio del Tg:

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