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È il giorno del green pass in Svizzera

Certificato Covid per consumare in bar e ristoranti.
Da oggi certificato Covid per consumare in bar e ristoranti. Keystone / Laurent Gillieron

Non sembra aver provocato particolari disagi il primo giorno del green pass nella Confederazione.

La sua estensione a bar, ristoranti, cinema, teatri, palestre, eventi privati e, più in generale nei locali pubblici al chiuso, aveva suscitato opposizioni e proteste in varie località: un migliaio di persone ha manifestato anche lunedì al grido di “libertà” a Delémont, nel Giura.

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Ristoratori ed esercenti sono divisi su questa novità: c’è chi critica i controlli sulle persone cui sono ora sottoposti per legge, con un aggravio di lavoro, ma altri vedono nel certificato sanitario un fattore che viene apprezzato dalla clientela.

Nessun contraccolpo

In generale però gerenti e pubblico si sono uniformati senza particolari controindicazioni alle disposizioni decise mercoledì dal governo federale e non si notano variazioni significative rispetto agli altri giorni. Molti avventori poi, approfittando del bel tempo, hanno preferito sedersi nelle terrazze esterne di bar e ristoranti.

Del resto, le restrizioni all’accesso ai locali chiusi – riservato ai titolari del certificato Covid (attestante l’avvenuta vaccinazione, la guarigione o l’esito negativo di un test) – comporta la revoca di altre misure quali l’obbligo della mascherina e il rispetto delle distanze sociali.

È data facoltà comunque ai datori di lavoro di estenderne l’uso tra i dipendenti ma finora nessuna grande impresa lo ha fatto. Più probabile che venga invece adottato a breve nelle università e sulle piste da sci.

La situazione negli ospedali, aveva evidenziato Berna, rimane tesa e la campagna di vaccinazione in Svizzera procede troppo a rilento per poter scongiurare il rischio di un’impennata dei contagi tra i non immunizzati nei prossimi mesi.

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Niente green pass (per ora) per i parlamentari

Da parte loro i parlamentari hanno deciso per il momento di continuare ad entrare liberamente a Palazzo federale nonostante il passaporto verde valga negli altri locali pubblici al chiuso.

“Attualmente mancano le basi legali per escludere chi non ha il certificato”, ha spiegato il presidente del Consiglio nazionale Andreas Aebi (Udc) all’apertura della sessione autunnale delle Camere federali. Il presidente dell’altra Camera, Alex Kuprecht (Udc), ha precisato che ciò è dovuto all’articolo 10 della Legge sul parlamento che obbliga i parlamentari a partecipare alle sedute delle Camere e delle Commissioni.

Della questione è stata investita la Commissione delle istituzioni politiche che dovrebbe a breve proporre le necessarie modifiche legislative per introdurre l’obbligo di green pass anche per gli eletti a Berna.

Maurer fa discutere

Intanto ha fatto discutere e polemizzare, soprattutto sui social media, la presunta leggerezza del consigliere federale Ueli Maurer che è stato immortalato a una festa locale del suo partito (Udc) nell’Oberland zurighese con la maglietta del gruppo svittese “Freiheitstrychler, noto per le sue azioni di protesta contro le misure adottate per contenere il coronavirus. Il Dipartimento federale delle finanze non ha però voluto commentare la vicenda.

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