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Un pedaggio al San Gottardo? L’idea sembra farsi largo

colonna di auto con in primo piano una strada bloccata
Per cercare di evitare che il traffico dall'autostrada si trasferisca sulla strada cantonale, da alcuni mesi si stanno testando soluzioni alternative, come la chiusura di alcune entrate e uscite autostradali. © Keystone / Urs Flueeler

La proposta di introdurre un sistema di pedaggio alla galleria autostradale del San Gottardo per regolare i flussi potrebbe fare breccia.

L’idea aleggia nell’aria da diverso tempo e a metà aprile il Gran Consiglio del Canton Uri aveva approvato all’unanimità una mozione per chiedere al Governo cantonale di intervenire per cercare di risolvere i problemi legati al traffico di transito con cui è confrontata la popolazione.

La mozione non si spingeva fino a chiedere un pedaggio, ma si limitava a domandare alle autorità federali di valutare l’introduzione di un sistema di slot, ossia una prenotazione digitale per riservarsi il diritto di transito attraverso la galleria autostradale.

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Il sasso nello stagno gettato dal Parlamento urano sembra iniziare a sortire gli effetti sperati, tanto che secondo quanto riferito domenica dalla NZZ am Sonntag in seno al campo borghese si sta formando una vasta alleanza che ritiene necessario intervenire. Come? Attraverso appunto un pedaggio.

“Siamo fortunati che il medico sia arrivato in tempo”

Una mozione in tal senso sarà presentata alla Camera bassa oggi – lunedì – dal consigliere nazionale urano Simon Stadler e dai colleghi Corina Gredig (Verdi liberali, Zurigo) e Matthias Jauslin (Partito liberale radicale, Argovia).

“Non si può continuare così”, afferma Stadler in dichiarazioni riportate dal giornale domenicale. In passato le auto si bloccavano all’altezza di Göschenen a Pasqua o a Pentecoste: “Ora il problema si sta spostando sempre più a nord”. Il deputato riferisce il caso di un dottore di Altdorf che sabato scorso si è dovuto recare a Wassen, a 30 chilometri di distanza, per un’emergenza medica, ma che si è trovato completamente bloccato nel traffico degli automobilisti che scelgono la cantonale per evitare la colonna (quel giorno di 20 chilometri) in autostrada. “Siamo fortunati che il medico sia arrivato in tempo”, dice Stadler.

Questa solidarietà che accomuna parte del campo borghese potrebbe far sì che l’idea ottenga per la prima volta la maggioranza in Parlamento, osserva la Neue Zürcher Zeitung. Se è improbabile che Jauslin riesca a portare dalla sua parte l’intero gruppo del Partito liberale radicale – tanto più che il presidente del partito Thierry Burkart è presidente dell’Astag, l’Associazione svizzera dei trasportatori stradali – è altrettanto possibile che il Partito socialista e i Verdi approvino l’oggetto. Insieme ai voti dei Verdi liberali e del Centro questo potrebbe essere sufficiente per una svolta.

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“Road pricing”

Concretamente i tre politici chiedono un sistema di tariffazione flessibile per il San Gottardo e il San Bernardino. “Il Consiglio federale è incaricato di creare la base legale per l’introduzione di pedaggi per l’uso delle gallerie dei valichi alpini rilevanti per il transito nord-sud”, si legge nella mozione.

Il passaggio dovrebbe essere più costoso quando la domanda è più alta: cioè nei periodi di Pasqua, Ascensione e Pentecoste, nonché in estate. I mesi più economici sarebbero novembre e gennaio. E sarebbero previsti sconti per la popolazione locale.

Un sistema che dalle nostre colonne aveva ritenuto plausibile anche Massimo Filippini, professore al Politecnico di Zurigo. “Da un punto di vista economico, il sistema più efficiente è quello d’introdurre un pedaggio, vale a dire un prezzo che vari a seconda del volume di traffico presente ai portali del tunnel. Quindi, prezzi differenti in base ai differenti momenti della giornata, della settimana e del mese. Probabilmente, durante la maggior parte dei giorni dell’anno il prezzo sarebbe molto basso o uguale a zero. Solo nei periodi di punta ci sarebbe un prezzo alto, che dovrebbe indicare agli automobilisti la presenza di scarsità nella capacità di attraversamento del tunnel e quindi indurli a scegliere un’altra ora o un altro giorno”.

Altri sviluppi

“Siamo convinti che un prezzo variabile porterebbe a un migliore utilizzo”, indica dal canto suo Gredig alla NZZ am Sonntag. L’effetto di orientamento dei sistemi di pedaggio è stato dimostrato: “Dopo che Londra ha introdotto una tariffa variabile per il centro città nel 2003 i congestionamenti sono diminuiti del 30%”.

Secondo i promotori dell’atto parlamentare ciò che ha funzionato nella capitale britannica funzionerà anche al San Gottardo. Il transito costoso del Giovedì Santo incoraggerà alcuni vacanzieri ad arrivare il martedì prima di Pasqua, oppure a optare per il treno. “Il tunnel non è sovraccarico considerato l’insieme dell’anno”, osserva Jauslin. “È il traffico che cerca di eludere le code nei giorni festivi e nei mesi di vacanza che è diventato insopportabile per la popolazione di Uri”.

Ore in coda triplicate in dieci anni

E la situazione sta peggiorando sempre di più. Secondo i calcoli delle testate CH-Media le ore di coda al portale nord del Gottardo sono triplicate tra il 2012 e il 2022. Nei primi quattro mesi dell’anno in corso le auto sono rimaste ferme per 340 ore, un nuovo record. 

Ma un pedaggio porterebbe davvero giovamento? Il consigliere nazionale dell’Unione democratica di centro Thomas Hurter è scettico. “Un pedaggio per l’utilizzo dell’autostrada causa solo un traffico ancora più evasivo”, sostiene in dichiarazioni rilasciate alla NZZ am Sonntag. “L’idea raggiungerebbe l’effetto opposto di quanto voluto dai proponenti”.

Gredig non è d’accordo: la proposta infatti prevede misure di accompagnamento. “Dobbiamo fare in modo che gli automobilisti non passino alla strada del passo”. Un pedaggio aggiuntivo per il passo viene quindi definita un’opzione.

Ma il “trio del Gottardo” ha in mente anche misure per rendere più attraente l’uso del trasporto pubblico. “È ipotizzabile un programma di condivisione dell’auto ampliato in Ticino, in modo che i viaggiatori arrivino in treno, ma abbiano comunque a disposizione un’auto nella loro destinazione di vacanza”, spiega Jauslin.

I tre politici sono convinti che qualsiasi soluzione sia migliore della situazione attuale. Il medico di Altdorf sarà probabilmente d’accordo con loro, conclude il domenicale.

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