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Un’app per decongestionare il traffico alla frontiera

Code alla frontiera
Per ridurre le lunghe code in prossimità della frontiera c'è ora un'app che promuove il trasporto condiviso. Keystone

Una start-up italosvizzera ha messo a punto un'app per favorire la condivisione dell'auto. E il progetto, sostenuto dagli enti locali e scuole specializzate ticinesi, guarda ora al mercato italiano.


Strade congestionate e lunghe code ai valichi doganali, soprattutto in coincidenza con gli orari di transito dei lavoratori pendolari provenienti da Lombardia e Piemonte, sono una costante del panorama viario della Svizzera italiana.

Del resto il Ticino è conosciuto per essere uno dei cantoni maggiormente motorizzati e autorità cittadine e cantonali stanno faticosamente tentando di gestire il fenomeno con diverse misure. La tassa di collegamentoCollegamento esterno che impone oneri finanziari ai cosiddetti generatori di traffico (centri commerciali e aziende con almeno 50 posti macchina) – approvata dal parlamento cantonale e ratificata dal voto popolare nel giugno 2016 – è ferma al Tribunale federale per alcuni ricorsi.

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Traffico, passa di misura la tassa sui parcheggi

Questo contenuto è stato pubblicato al I ticinesi non hanno sconfessato governo e parlamento cantonali, che volevano la tassa di collegamento, prevista dalla modifica della Legge sui trasporti pubblici. Il testo è infatti stato accolto, seppur di strettissima misura dal 50,7% dei votanti. La modifica ha reso operativa, a carico dei generatori di importanti correnti di traffico, la tassa sui parcheggi…

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Sono però in corso numerosi progetti finalizzati alla promozione di forme alternative di mobilità. Tra di essi si sta affermando l’idea della condivisione del mezzo di trasporto privato tra più lavoratori con orari di lavoro compatibili, su cui si sta distinguendo la start-up nata nel 2015 nella Confederazione Bepooler che ha avviato diverse iniziativa in concerto con alcune amministrazioni locali, guadagnandosi una certa notorietà anche su testate nazionali del Belpaese.  

La società con sede a Lugano è stata acquisita l’anno scorso da un gruppo di investitori italiani che intendono replicare nella Penisola il “concetto Bepooler” già sperimentato in Ticino, apportando nuovi capitali alla controllata svizzera. Il cambio di proprietà si è inevitabilmente riverberato sulla struttura organizzativa con il recente rinnovo del cda.

“BePooler nasce dalla semplice ma innovativa idea di fornire alle imprese e ai singoli utenti un modo veloce e sicuro per condividere il viaggio verso il proprio luogo di lavoro, riducendo così il traffico, le spese, l’utilizzo di veicoli privati e l’inquinamento urbano”, sottolinea il nuovo presidente del cda Giovanni Vergani, consulente aziendale con un passato professionale nel Credit Suisse. Oggi – continua Vergani – Bepooler SACollegamento esterno è in piena espansione, fondendo la tecnologia necessaria a mettere in comunicazione gli utenti con un modello di business innovativo e attraente per tutti i generatori di traffico.

Tvsvizzera.it: Con quali partner istituzionali collaborate e quali progetti sono in corso?

Giovanni Vergani: In diversi Comuni, come in quelli di Lugano, Ponte Tresa e Gambarogno, sono riservati dei parcheggi, inclusi in una zona di scambio dove i cittadini arrivano con auto in carpooling e da lì possono usufruire dei mezzi pubblici. In questi spazi solitamente è molto difficile e costoso parcheggiare, ma chi utilizza il nostro strumento ha un parcheggio prenotabile e gratuito. Dall’aprile 2017 è partita l’iniziativa promossa da BePooler, in collaborazione con la Città di Lugano, che prevede la messa a disposizione nei pressi dello Stadio di Cornaredo di 18 nuovi parcheggi gratuiti per gli automobilisti che condivideranno l’auto con altri pendolari verso il centro della città.

“La nostra offerta si inserisce in modo ottimale nelle politiche volte ad incentivare la mobilità sostenibile dei comuni di frontiera.”

Ma collaboriamo anche con la Scuola universitaria della Svizzera italiana – in particolare con il Dipartimento di Tecnologie Innovative (DTI) e il Dipartimento ambiente costruzioni e Design (DACD) – nell’ambito del progetto SocialCar, progetto europeo Horizon 2020. Il DTI ha realizzato i modelli matematici per l’incrocio tra la domanda e l’offerta di spostamenti, mentre il DACD coordina il test sul campo in Canton Ticino. Bepooler ha partecipato al progetto come partner locale, a supporto della sperimentazione della app RideMyRoute. 

C’è però chi ha sollevato critiche sul parcheggio di Cornaredo, che parrebbe sottoccupato. Quale è il dato aggiornato sul suo reale tasso di utilizzo?

A Cornaredo abbiamo ormai più di un centinaio di utenti iscritti (utenti che hanno scaricato la app e che hanno indicato come destinazione “P&R Bepooler Cornaredo”). Durante questo mese il tasso di occupazione si è assestato sulla decina di auto posteggiate al giorno.

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Traffico intenso dai valichi doganali

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Un frontaliere per auto ai valichi ticinesi

Questo contenuto è stato pubblicato al Il traffico sulle strade ticinesi, pur regredendo lievemente, resta un problema irrisolto e l’apporto dei lavoratori provenienti dalle province italiane continua a essere percentualmente consistente, secondo quanto riporta un’indagineCollegamento esterno pubblicata nelle scorse settimane dal Dipartimento cantonale del territorio. “Le abitudini dei frontalieri diretti in Ticino non sono cambiate” ha scritto un quotidiano della Svizzera italiana riferendosi alla lunga…

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Quale è il radicamento attuale della vostra offerta all’interno del mondo produttivo ticinese, in particolare tra i lavoratori frontalieri?

In Ticino BePooler è presente in circa una ventina di aziende con circa duemila utenti registrati che compiono qualche centinaio di viaggi al giorno. Forniamo aziende quali Zambon a Cadempino, Synthes a Mezzovico, Rapelli a Stabio, Acer e Avaloq a Bioggio. È certamente molto sfruttata dal lavoratore frontaliero, ma si orienta a tutte le persone in transito in Ticino, indipendentemente dalla provenienza. Il territorio del cantone offre le caratteristiche ottimali per testare il nostro modello di business: alta densità pendolare (e dunque di traffico) e una forte sensibilità delle autorità cantonali e comunali vis-à-vis gli incentivi volti alla mobilità sostenibile. 

Quali sviluppi prevedete di sviluppare ulteriormente a breve-medio termine nell’ambito della mobilità transfrontaliera?

BePooler è società transnazionale ed è in contatto con Comuni, società di trasporto intermodale su ferro/gomma, professionisti, consulenti, enti di ricerca, università e aziende di qua e di là dal confine. E la nostra offerta si inserisce in modo ottimale nelle politiche volte ad incentivare la mobilità sostenibile dei comuni di frontiera.

Abbiamo ad esempio lanciato un progetto con il Comune di Como, che permette agli utenti di car pooling il transito in zone a traffico limitato o su corsie preferenziali. Noi forniamo al Comune i dati di controllo relativi ai passaggi di utenti autorizzati e censiti con la nostra tecnologia, attraverso la nostra app. Bepooler intende inoltre lavorare a breve con Tilo, Trenord e FFS nell’apertura di Park&ride per i pendolari alle stazioni.

Quali altri progetti avete in Italia e oltre Gottardo?

Bepooler è presente oggi in Lombardia con epicentro Milano e si accinge ad aprire il mercato romano. In Svizzera, concluso il consolidamento del mercato ticinese, pianifichiamo lo sviluppo dei centri urbani di Basilea e Zurigo anche attraverso partnership mirate con altri attori della mobilità sostenibile della Svizzera tedesca.


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