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Syngenta passa alla Cina

Il colosso agrochimico basilese accetta l’offerta di 43 miliardi di dollari avanzata da ChemChina; transazione forse conclusa entro fine anno

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Syngenta passa alla Cina. Il colosso agrochimico basilese accetta l’offerta di 43 miliardi di dollari, avanzata dalla compagnia nazionale cinese ChemChina. La transazione dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno.

43 miliardi di dollari: tanto offre ChemChina, compagnia di stato cinese, per l’acquisizione di Syngenta. Lo ha annunciato mercoledì la multinazionale basilese. Il consiglio di amministrazione raccomanda agli azionisti di accettare l’offerta all’unanimità.

Si tratta dell’ acquisizione più grande mai tentata all’estero da un’impresa cinese. La sede del colosso, che l’anno scorso ha registrato un fatturato di 13 miliardi di dollari, rimarrà in Svizzera, garantiscono al vertice.

“Ci aspettiamo che Syngenta resti Syngenta”, ha dichiarato Michel Demarré, presidente del consiglio amministrazione. “È importante perché la nostra società sta andando molto bene e questa transazione ci permetterà di proseguire con importanti investimenti a lungo termine nel campo dell’innovazione e di crescere in nuovi mercati”.

Melle prossime settimane un’offerta pubblica di acquisto sarà lanciata in Svizzera e negli Stati Uniti. Oltre all’avvallo degli azionisti, serve il sì delle autorità di concorrenza e anche del comitato statunitense per gli investimenti stranieri. L’operazione dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno.

Syngenta impiega 28 mila persone in 90 paesi e solo sei mesi fa aveva rifiutato un’offerta di 42 miliardi di franchi dalla sua concorrente statunitense Monsanto.

Il mercato, in una giornata difficile per le borse, sta reagendo bene alla notizia della transazione: le azioni di Syngenta sono infatti salite del 5%.

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