Positivi i primi riscontri sulla distribuzione controllata di cannabis

A poco più di due anni dal suo avvio, i responsabili del progetto pilota zurighese Züri Can – Cannabis con responsabilità – hanno presentato lunedì i primi risultati intermedi. L’esperimento rafforza l’ipotesi che una distribuzione legale e regolamentata di cannabis possa ridurre il mercato nero, incentivare un consumo più consapevole e offrire basi concrete per una futura regolamentazione nazionale.
Negli ultimi anni, la Svizzera ha intrapreso un percorso innovativo, avviando diversi progetti pilota per studiare gli effetti della distribuzione controllata di cannabis. L’obiettivo è raccogliere dati scientifici affidabili, utili a definire una politica nazionale basata su evidenze, anziché su presupposti ideologici. Pur con caratteristiche diverse, tutti i progetti condividono la stessa finalità: analizzare l’impatto della legalizzazione sul consumo, sulla salute pubblica e sulle dinamiche di mercato.
Il progetto della città di ZurigoCollegamento esterno, con il coordinamento scientifico affidato alla Clinica psichiatrica universitaria di Zurigo in collaborazione con il Politecnico federale e l’Università cittadina, è il più ampio tra quelli attualmente in corso. Avviato il 22 agosto 2023 con circa 1’200 partecipanti, è stato esteso nel maggio 2024 a 34 comuni del Canton Zurigo. Lo studio mira a comprendere come cambia il comportamento dei consumatori quando la cannabis è accessibile legalmente, in un contesto sicuro e regolamentato.
Un modello svizzero per la regolamentazione
I partecipanti, tutti maggiorenni e residenti nei comuni coinvolti, sono suddivisi in tre gruppi: due ricevono cannabis legalmente, mentre il terzo continua ad acquistare sul mercato nero, fungendo da gruppo di controllo. La cannabis viene distribuita in 20 punti vendita autorizzati, tra cui farmacie, il Drogeninformationszentrum (DIZCollegamento esterno) e nove social club gestiti da privati. In questi ultimi, il consumo avviene in un ambiente sicuro e controllato, frequentato da oltre la metà dei partecipanti.
I prodotti offerti sono coltivati in Svizzera secondo criteri biologici e disponibili in varietà con THC al 6%, 9% e 15%. I prezzi sono simili a quelli del mercato nero, per evitare la rivendita e garantire un accesso equo. Ogni punto di distribuzione offre anche consulenza personalizzata, con l’obiettivo di promuovere un consumo più sicuro.
I numeri del progetto
Secondo i responsabili zurighesi, ad oggi, il progetto ha coinvolto 2’360 persone, con un’età compresa tra i 18 e gli 80 anni. La fascia più rappresentata è quella tra i 28 e i 32 anni. Gli uomini costituiscono il 79,5% del campione, le donne il 19,3%, mentre le persone non binarie l’1,2%. Per rendere il campione più rappresentativo, nel luglio 2025 la Confederazione ha autorizzatoCollegamento esterno un aumento dei partecipanti fino a 3’000, con priorità a donne e consumatori occasionali.
Dal lancio, sono state effettuate circa 88’000 vendite, per un totale di 750 chilogrammi di cannabis distribuiti legalmente. Secondo le stime, il progetto ha sottratto circa 7,5 milioni di franchi al mercato nero, dimostrando l’efficacia di un sistema regolamentato nel contrastare il commercio illegale.
Consumo frequente ma stabile
Il 55% dei partecipanti ha dichiarato di consumare cannabis quattro volte a settimana o più, ma la maggior parte ha precisato che il proprio consumo non è aumentato rispetto al passato. Al contrario, è cresciuta la percentuale di consumatori occasionali. Nonostante la frequenza, il 78% non presenta disturbi legati all’uso di cannabis, e il carico psicologico risulta simile a quello della popolazione generale. Lo ha spiegato Marcus HerdenerCollegamento esterno, primario della Clinica psichiatrica universitaria di Zurigo e responsabile del centro per le dipendenze.
Tutti i partecipanti vengono sottoposti a una visita medica preliminare. Finora, 42 persone sono state escluse prima dell’inizio, mentre altre 36 hanno dovuto interrompere la partecipazione per motivi medici emersi durante le interviste semestrali.
Un progetto da prolungare
Il progetto è finanziato interamente da donazioni private, per un totale di circa 1,4 milioni di franchi. Ora, la città di Zurigo vuole trovare un ulteriore finanziamento di 800’000 franchi per estendere lo studio fino al 2028. Secondo il municipale Andreas Hauri, responsabile del dicastero cittadino della sanità, “Züri Can” rappresenta un contributo concreto a una politica sulle droghe moderna e basata sui fatti. “In Svizzera si discute una legge sui prodotti a base di cannabis: noi forniamo esperienze dal campo, mettendo la salute al centro e proteggendo i consumatori dai rischi del mercato illegale”, ha dichiarato durante la conferenza stampa.
Diversi progetti pilota in corso
Il progetto zurighese si inserisce in un contesto nazionale più ampio, che vede attivi altri studi simili. Il primo a partire è stato Weed Care, a Basilea, nel 2023, focalizzato sulla vendita in farmacia e sul consumo a basso rischio. Sempre nel 2023 è stato avviato SCRIPT, che coinvolge Berna, Bienne e Lucerna, con l’obiettivo di valutare la sicurezza e la salute dei consumatori attraverso un accesso controllato.
>> I primi progetti pilota in Svizzera:

Altri sviluppi
In Svizzera le città sperimentano la distribuzione controllata di cannabis
Nel febbraio 2024 è partito Grashaus Projects, nella regione di Basilea Campagna, che studia il modello di vendita a scopo di lucro e il suo impatto sulla promozione del consumo e sulla tutela dei giovani. Nel luglio 2024 sono stati avviati tre nuovi progetti: Cann-L a Losanna, basato su un modello associativo no-profit; La Cannabinothèque a Vernier (Canton Ginevra), con un forte accento sulla prevenzione; e Cannabis Research Zürich, che analizza le conseguenze sociali ed economiche della legalizzazione della cannabis.
Infine, nel gennaio 2025 è stato approvato il progetto Cannabis in TicinoCollegamento esterno, in attesa dell’autorizzazione definitiva da parte dell’Ufficio federale della sanità pubblica. L’obiettivo è estendere la ricerca anche alla Svizzera italiana, con particolare attenzione alla prevenzione e alla salute pubblica. (QuiCollegamento esterno sul sito dell’Ufficio della sanità pubblica tutti i progetti pilota in corso).
Verso una nuova legge federale
A livello federale, il dibattito è aperto. Lo scorso agosto, la Commissione della sanità del Consiglio nazionale ha sottoposto a consultazione un progetto di leggeCollegamento esterno per la legalizzazione della cannabis a fini non medici per adulti. La proposta prevede una regolamentazione rigorosa della produzione, della vendita e della pubblicità, con un sistema no-profit e una tassa incentivante per orientare i consumatori verso prodotti meno nocivi. Vigerà sempre la tolleranza zero per quel che riguarda il consumo di canapa nella circolazione stradale. Il Parlamento dovrebbe pronunciarsi entro la fine del 2027.

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.