Questa abbazia è uno dei 28 edifici religiosi che non esistono più.
RSI-SWI
La riforma protestante, 500 anni fa, non portò solo mutamenti spirituali, politici e sociali. La confisca degli edifici religiosi ebbe un impatto sui paesaggi urbani. Come a Zurigo, dove il servizio archeologicoCollegamento esterno della città fa rinascere (ma solo in digitale) chiese e conventi.
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tvsvizzera.it/ri con RSI (TG del 18.08.2018)
Là dove oggi ci sono un autosilo e un’ampia strada che collega le rive del fiume Limmat, nel Medioevo c’era il monastero di Oetenbach, “un imponente monastero di domenicane”, spiega l’archeologo Dölf Wild.
“Un’abbazia molto ricca, anche se di un ordine mendicante. Una contraddizione, tipica di questi monasteri medievali, che contribuì alla sua chiusura durante la Riforma.”
Non che i riformati abbiano distrutto l’edificio; lo impiegarono come deposito per il grano, orfanotrofio, prigione. Ma la nuova destinazione non ne favorì la conservazione, e il complesso fu raso al suolo un secolo fa.
Alcune cappelle, conventi o monasteri -chiusi nel 1524- furono distrutti anche subito. Nel servizio, Dörf Wild spiega come si è potuto ricostruirne l’aspetto.
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