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In parlamento Renzi fa… il Renzi

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di Aldo Sofia

In Senato, Matteo Renzi nemmeno potrebbe essere eletto. Ha infatti meno dei 40 anni d’età richiesti dalla legge per candidarsi alla Camera Alta. Un altro segno della sua “alterità”. E uno stile personale (irrituali le mani in tasca, la giacca aperta) con cui il segretario del PD ha voluto marcare il passaggio parlamentare che ha definitivamente varato il suo governo.

Ci si aspettava un discorso programmatico. Ma é stato soprattutto un intervento elettorale. Più che rivolgersi ai senatori, ha parlato al paese. Conquistata la premiership senza il mandato delle urne, e col peccato “originale” della manovra di palazzo che ha brutalmente silurato il suo predecessore, Renzi ha insomma fatto il Renzi.

Promesse ancora generiche piuttosto che un’agenda puntuale e chiara non tanto sul “che fare” (de-fiscalizzazione del lavoro, sburocratizzazione, investimenti nella scuola), ma piuttosto sul “come farlo”. Discorso in stile “Leopolda”, dal nome dell’ex stazione ferroviaria fiorentina in cui Renzi riuniva le sue truppe. Quindi discorso per nulla istituzionale. E l’ “istituzione” lo ha ripagato a modo suo: 4 voti in meno rispetto a Letta, e mai un discorso inaugurale aveva ricevuto così pochi applausi, soprattutto dagli scranni del suo partito (ma sta sereno, Matteo).

“Io non sono come voi”, sembrava dire Renzi agli uomini del Palazzo, scommettendo solo su sé stesso, sulla sua energia. “Berlusconiano”, il Renzi? Lo é per molti (comunicatore, ambizione, ricerca di un legame viscerale col Paese). Ma forse oggi é Berlusconi ad essere… “renziano”. Promette di essere la sua “seconda maggioranza”. Comunque grato, l’uomo di Arcore, che il giovane “rivale” abbia infine scelto un ministro della giustizia che a suo tempo ipotizzò una riforma del settore che fece inorridire la sinistra.

Di certo non “grillino”, il neo-premier. Ma inteso proprio come anti-Grillo. All’ex comico e alla sua squadra ha riservato non poche frecciate. E si capisce. In maggio ci sono le elezioni europee. Primo, importante test elettorale per il premier-segretario. E l’euroscettico guru genovese sarà l’osso più duro.

Comunque, se il buon giorno si vede dal mattino, dai primissimi passi parlamentari di Matteo Renzi é davvero impossibile dire…che giorno sarà.

Aldo Sofia

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