Un altro tentativo per far ripartire la ferrovia della Valmorea tra Svizzera e Italia

L’apertura della seconda finestra dei bandi di concorso per i programmi di cooperazione transfrontaliera InterregCollegamento esterno ha riportato in auge un progetto di cui si discute da anni: riattivare la linea ferroviaria della Valmorea.
L’appello, stando a quanto riferisce lunedì il Corriere del TicinoCollegamento esterno, è stato lanciato dal sindaco del comune lariano, Giampiero Pandiani, che ha interpellato i colleghi di una ventina di altri paesi della zona, nonché le autorità delle Province di Como e Varese, della regione Lombardia e Ferrovie Nord.
Secondo Pandiani, che nel recente passato ha già fatto dei tentativi – tutti falliti – per rilanciare la tratta, la linea potrebbe fungere da complemento a quelle già esistenti. “La Stabio-Arcisate è sovraccarica e i treni sono costantemente strapieni – spiega al Corriere del Ticino. La tratta di Valmorea sarebbe un completamento del servizio già offerto dal TILO, che verrebbe implementato tra Castellanza e Malnate. Anche per il trasporto merci sarebbe una via diretta e fondamentale tra la Svizzera e l’Italia”. Non da ultimo, la linea potrebbe avere una valenza turistica, come già successo nel recente passato.
>> In viola il tragitto della linea ferroviaria della Valmorea
In funzione per soli due anni
La ferrovia internazionale della Valmorea, 36 chilometri da Castellanza a Mendrisio, è stata inaugurata nel 1926. È rimasta in funzione però nella sua interezza solo per due anni: nel 1928, infatti, il regime fascista impose la chiusura della dogana di Santa Margherita di Stabio. Treni passeggeri continuarono a circolare sulla tratta italiana ancora per qualche anno, fino alla rivoluzione dell’automobile negli anni Cinquanta, mentre i treni merci restarono in funzione fino al 1977, per il servizio destinato agli opifici lungo il fiume Olona.
In tempi più recenti, grazie all’impegno profuso da un gruppo di persone appassionate riunitein seno al Club San GottardoCollegamento esterno, è stato possibile ripristinare alcuni chilometri della linea e utilizzarla a fini turistici per far circolare convogli d’epoca. Nel 2014 le corse sono state però definitamente sospese per non intralciare i lavori della Arcisate-Stabio.
>>> Nel 2021 siamo andati a scoprire la linea insieme a Marco Baroni, fondatore dell’associazione Amici della ferrovia della Valmorea:
Poco interesse in Ticino
Quattro anni fa, nel Comasco era stata lanciata una petizione per cercare di far smuovere le acque. Del tema se ne era parlato anche in Ticino. Un deputato dei Verdi aveva presentato un’interrogazioneCollegamento esterno nella quale chiedeva al Governo cantonale quale fosse la sua posizione in merito a un eventuale ripristino della linea ferroviaria.
Il Consiglio di Stato ticinese aveva risposto che non era sua intenzione intavolare discussioni con le autorità italiane su un progetto di ripristino.
Questo articolo vi interessa? Volete ricevere i nostri ultimi servizi dedicati a tutto ciò che concerne le relazioni tra Italia e Svizzera? Abbonatevi alla nostra newsletter quindicinale.
“Il tracciato della vecchia linea ferroviaria della Valmorea – si leggeva nella risposta del Governo cantonale – non ha un potenziale d’utenza tale da giustificare una riattivazione per il servizio passeggeri regolare: troppo periferico rispetto agli insediamenti per fungere da servizio capillare e troppo isolato dal resto della rete ferroviaria rispettivamente senza un capolinea importante a sud per servire da asse di transito”.
L’unico interesse della linea della Valmorea “è limitato alla funzione turistica”, concludevano le autorità ticinesi.
Una posizione all’epoca non condivisa da tutti al di qua del confine. L’autore dell’interrogazione, il granconsigliere ecologista Andrea Stephani, sosteneva che la Mendrisio-Castellanza non sarebbe un inutile doppione, ma un complemento alla Stabio-Arcisate-Varese nell’ambito della mobilità transfrontaliera, non solo di tipo turistico.
Nulla di fatto per il progetto di cicloferrovia
Non c’è dubbio, però, che è soprattutto sul ripristino a fini turistici che si è puntato negli ultimi anni. Nel 2023 – ricorda il Corriere del Ticino – la Regione Lombardia aveva stanziato dieci milioni di euro per attivare, sulla tratta gestita da Ferrovie Nord Milano, una cicloferrovia. L’obiettivo era di far circolare sui binari dei carrelli a pedali sui quali potevano trovare posto cinque persone.
Finora il progetto non si è però concretizzato. Il bando di concorso, pubblicato nell’ottobre 2024 da Ferrovie Nord, “si è chiuso senza la presentazione di alcuna candidatura di soggetti interessati”, ha comunicato la società al quotidiano ticinese.
In Ticino, a militare per un recupero a scopi turistici è in particolare il Club del San Gottardo, oggi Csg Swiss Railpark. Il sogno dell’associazione è di tornare a vedere le sue locomotive e i suoi convogli d’epoca circolare sulla tratta della Valmorea e non più solo, come avviene oggi, lungo la vecchia linea del San Gottardo.

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.