Sempione, la strada è più sicura. Ma il rischio incombe
La galleria Engi sul versante svizzero del Sempione è di nuovo sicura. Dopo le colate detritiche del giugno 2024, l’Ufficio federale delle strade (USTRA) ha concluso a fine ottobre i lavori di messa in sicurezza. Ma l’allerta resta: un grande blocco di roccia minaccia ancora la stabilità del versante.
I lavori, avviati nel settembre 2024, si sono articolati in più fasi. In un primo momento, la galleria è stata rinforzata con tronchi d’albero, una misura provvisoria pensata per aumentare la capacità di carico in caso di nuove emergenze. In seguito, si è passati agli interventi strutturali definitivi: la volta è stata consolidata con calcestruzzo e sono state costruite dighe permanenti a monte e a valle della carreggiata, con l’obiettivo di incanalare eventuali future colate detritiche.
In parallelo, è stato installato un sistema di sorveglianza avanzato che integra sensori GPS, radar, telecamere e stazioni meteorologiche, permettendo un monitoraggio continuo dell’area. Secondo l’USTRA, permane un “rischio residuo basso” legato alla possibile caduta di un grande blocco di roccia, ma la galleria è ora considerata protetta e pienamente operativa.
L’intervento si è reso necessario dopo che, nel fine settimana del 29 e 30 giugno 2024, una colata detritica di circa 10’000 metri cubi ha travolto la galleria, seppellendone un tratto di circa 300 metri e provocando la chiusura del passo per diversi giorni.
Un’estate di disagi
La galleria Engi, situata lungo la strada del Passo del Sempione, è un’infrastruttura strategica per i collegamenti tra la Svizzera e l’Italia, ma negli ultimi anni ha dovuto affrontare problemi significativi. Nel tardo pomeriggio del 29 giugno 2024, una violenta colata di detritiCollegamento esterno, innescata dalle forti piogge, si è abbattuta sulla strada proprio all’altezza della galleria paravalanghe Engi. L’imponente massa di fango e rocce ha invaso la carreggiata, rendendo inevitabile la chiusura immediata della strada A9 tra Briga-Ried e Simplon-Dorf per garantire la sicurezza degli automobilisti.
La galleria Engi, parte del sistema stradale del passo, è una semi-galleria che protegge il tracciato dalle valanghe e dalle frane, ma la sua posizione esposta la rende vulnerabile agli eventi meteorologici estremi. Il passo del Sempione, a 2’005 metri di altitudine, è uno dei pochi valichi alpini svizzeri che rimane aperto anche in inverno, grazie a un imponente sistema di sgombero neve. Questo lo rende un asse vitale per il traffico transfrontaliero, ma anche una sfida continua per ingegneri e manutentori.
Fortunatamente, l’evento non ha coinvolto persone e non si sono registrati feriti, ma le conseguenze sulla viabilità sono state rilevanti. Il passo del Sempione, arteria cruciale per il traffico transalpino, è rimasto completamente isolato per quasi una settimana.
La riapertura è avvenuta il 5 luglio, in forma parziale. Per garantire il transito in condizioni di sicurezza, all’interno della galleria danneggiata sono stati installati supporti provvisori, mentre il traffico è stato regolato da un servizio di sorveglianza dedicato. L’interruzione ha costretto il traffico pesante e turistico a deviare verso percorsi alternativi, tra cui il traforo del Gran San Bernardo, che ha registrato un sensibile aumento dei passaggi.
In sintesi, la colata detritica ha rappresentato una seria criticità per la regione, imponendo un intervento tempestivo per ripristinare, seppur con cautela, un collegamento di vitale importanza. Le autorità cantonali vallesane hanno monitorato costantemente l’area e i geologi hanno effettuato sopralluoghi per valutare la stabilità del versante. Alcune zone sono rimaste inaccessibili per giorni e la riapertura è stata possibile solo dopo verifiche approfondite.
Non solo frane: i lavori sulla ferrovia
Parallelamente ai problemi stradali, anche la galleria ferroviaria del Sempione è interessata da un importante progetto di risanamento avviato dalle Ferrovie federali svizzere (FFS). I lavori, iniziati nel 2024 e destinati a proseguire fino al 2028, riguardano il consolidamento della volta, il miglioramento del sistema di drenaggio e l’aggiornamento delle infrastrutture tecniche.
Gli interventi si svolgono sei mesi all’anno e comportano impatti significativi sul traffico ferroviario. Durante i periodi di cantiere, il servizio di trasporto veicoli su treno tra Briga e Iselle è stato ridotto a una corsa ogni due ore. Inoltre, i treni EuroCity tra Domodossola e Milano sono stati sospesi nei mesi estivi e sostituiti da autobus, con conseguenze dirette sulla mobilità transfrontaliera.
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La chiusura del passo e i lavori ferroviari hanno avuto ripercussioni dirette sul traffico, con code e rallentamenti lungo la strada del Sempione, attese fino a due ore per il trasporto auto su treno e deviazioni consigliate verso il Passo del San Gottardo o il San Bernardino.
La combinazione tra eventi naturali e interventi infrastrutturali rende la situazione della Galleria Engi e dell’intero asse del Sempione delicata e in continua evoluzione. Le autorità cantonali e federali hanno lavorato per garantire la sicurezza e la funzionalità del collegamento, ma è probabile che disagi e chiusure temporanee si ripetano nei prossimi anni. Per chi viaggia lungo questa direttrice è consigliabile consultare le condizioni in tempo reale, pianificare percorsi alternativi e tenere conto delle previsioni meteorologiche, soprattutto nei periodi più critici come l’autunno e la primavera.
L’impatto economico e sociale
L’interruzione del Sempione, anche se temporanea, ha avuto un impatto significativo non solo sulla viabilità, ma anche sull’economia locale e transfrontaliera. Le aziende di trasporto hanno dovuto riprogrammare le rotte, con conseguenti aumenti dei costi operativi e dei tempi di consegna. Anche il settore turistico ha risentito della situazione, registrando una diminuzione degli arrivi in alcune località che dipendono fortemente dal flusso di visitatori provenienti dal nord Europa.
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Almeno un’ora in più per raggiungere Milano attraverso il Sempione
La chiusura ha messo in evidenza la vulnerabilità di un’arteria di comunicazione fondamentale. Le associazioni di categoria hanno sollecitato interventi strutturali duraturi per garantire la continuità dei collegamenti, sottolineando come ogni giorno d’interruzione rappresenti una perdita economica significativa per l’intera regione.
In questo contesto, i lavori di messa in sicurezza della galleria Engi e il potenziamento della linea ferroviaria assumono un’importanza cruciale, non solo per la sicurezza delle infrastrutture, ma anche per la stabilità economica e sociale del territorio.
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