La televisione svizzera per l’Italia

“Pier Silvio Berlusconi, la politica può (ancora) aspettare”

persone attorno a un tavolo di riunione
Keystone-SDA

L’acquisizione di ProSiebenSat da parte dell’azienda di Pier Silvio Berlusconi è ampiamente commentata dalla stampa svizzera. In primo piano anche la Mostra del Cinema di Venezia, uno dei fatti di sangue più controversi degli ultimi 25 anni e due prodotti Made in Italy di cui gli svizzeri e le svizzere sono particolarmente golosi.

Pier Silvio Berlusconi, per ora la priorità è l’azienda

Questa settimana sulla stampa della Svizzera tedesca e francese si parla molto della famiglia Berlusconi. L’impulso è dato dall’acquisizione del gruppo televisivo tedesco ProSiebenSat da parte della società MFE controllata da Pier Silvio Berlusconi. Con oltre il 50% delle azioni, Berlusconi “punta a creare un gruppo televisivo europeo in grado di competere con i giganti d’oltreoceano”, rileva la Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno in un articolo intitolato “Pier Silvio Berlusconi, la politica può (ancora) aspettare”. Il progetto – prosegue il giornale – prevede una piattaforma tecnologica comune e sinergie pubblicitarie, mantenendo però l’autonomia editoriale dei singoli canali. In Italia, MFE ha già superato la RAI in termini di share, e in Spagna è seconda per audience. 

La NZZ si interessa poi alla figura del figlio dell’ex premier italiano, che si distingue dal padre per uno stile di vita “relativamente riservato, molto diverso da quello del suo eccentrico padre”. Pier Silvio Berlusconi si interessa “non tanto alla politica, quanto soprattutto alla sua azienda”. Tuttavia, lui e i suoi fratelli hanno ottimi contatti con i saloni politici romani. “Forza Italia continua a dipendere finanziariamente dai Berlusconi, il che si traduce in un’influenza diretta sul partito”, sottolinea il quotidiano.  

Pur non essendo attivo in politica, Berlusconi junior ha lasciato intendere possibili ambizioni future: “Non ho piani al momento, ma non lo escludo per il futuro. Mio padre aveva 58 anni quando entrò in politica, io ne ho 56”, riporta la NZZ. Ha inoltre elogiato Giorgia Meloni, definendola “competente e determinata”, mentre ha criticato il suo stesso leader di partito Tajani per proposte considerate “non prioritarie”. 

La Basler ZeitungCollegamento esterno riferisce dal canto suo della messa in vendita della celebre residenza della famiglia Berlusconi in Sardegna, Villa Certosa o la “villa dei bunga bunga”, come la chiama il giornale. La residenza, con 200 ettari di terreno, sette piscine e persino un vulcano artificiale, fu teatro di feste e incontri con leader come Bush, Blair e Putin, ricorda la Basler Zeitung. Il prezzo richiesto è di 500 milioni di euro. “Oggi la villa non ha più molto a che vedere con la politica italiana odierna. È vero che il populista di destra Berlusconi ha trovato influenti imitatori, ma non per quanto riguarda le scappatelle erotiche. Da questo punto di vista, la vendita di Villa Certosa segna probabilmente anche la fine definitiva di un’epoca”, conclude il giornale. .

Ogni settimana proponiamo un riassunto dei temi che riguardano l’Italia di cui si è occupata la stampa della Svizzera tedesca e francese. Se vi interessa riceverla comodamente nella vostra casella di posta elettronica, potete abbonarvi alla nostra newsletter gratuita “La selezione della settimana”.

persona in smoking
EPA/ETTORE FERRARI

A Venezia una Mostra del Cinema “radicata nell’attualità”

La Mostra del Cinema di Venezia trova ampio risalto sui quotidiani d’oltralpe. “Cinema, complottismo, Putin, Gaza… Il programma è radicato nell’attualità”, riassume il giornale vodese 24heuresCollegamento esterno, sottolineando come questa 82esima edizione abbia già lasciato il segno sia per la sua carrellata di star, sia per i film presentati. Tra le pellicole che hanno suscitato grande interesse in laguna, il portale bluewin.chCollegamento esterno menziona in particolare Il mago del Cremlino, il lungometraggio tratto dal libro dell’autore italo-svizzero Giuliano da Empoli e che vede Jude Law vestire i panni del presidente russo Vladimir Putin.  

Il film-evento è però soprattutto un altro, ovvero The Voice of Hind Rajab, che ripercorre la storia di una bimba palestinese di cinque anni uccisa a Gaza nel gennaio 2024 dall’esercito israeliano, rileva ancora bluewin.chCollegamento esterno. “In lizza per il Leone d’Oro, la pellicola – che ha ricevuto un’ovazione di 23 minuti – conferma la dimensione politica dell’82esima Mostra”. 

A Venezia vi è anche un po’ di Svizzera. Il film del regista ginevrino Nicolas Wadimoff, intitolato Who Is Still Alive, è stato proiettato nell’ambito delle Giornate degli Autori. Il cineasta elvetico ha incontrato nove palestinesi di Gaza – uomini, donne e bambini – rifugiatisi in Egitto, chiedendosi e chiedendo loro appunto “Chi vive ancora?”. “Dovevo questo film alla popolazione di Gaza”, afferma Wadimoff dalle colonne di Le TempsCollegamento esterno. Il documentario doveva essere inizialmente girato nella Confederazione, ricorda l’articolo, ma la Segreteria di Stato della migrazione ha rifiutato di rilasciare dei visti, anche di breve durata, solitamente riservati a questo tipo d’occasioni. “Ai palestinesi viene trasmessa l’immagine che non sono nulla, nemmeno degli apolidi”, osserva con amarezza Nicolas Wadimoff. “Questo equivale a farli scomparire nella loro stessa esistenza”.  

donna
Invision

La verità secondo Amanda Knox

L’edizione domenicale della Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno torna su uno dei fatti di cronaca italiani più controversi degli ultimi vent’anni, l’omicidio di Meredith Kercher a Perugia nel 2007. Lo spunto viene dall’arrivo sul piccolo schermo della serie The Twisted Tale of Amanda Knox, prodotta da Disney+, che racconta la storia della “detenuta più famosa d’Italia”, condannata per l’omicidio della sua coinquilina, nonostante “una base probatoria carente” e una narrazione mediatica che la dipinse come una “fredda assassina”. 

La Corte Suprema italiana l’ha assolta nel 2015, denunciando “gravi errori giudiziari e manipolazioni delle prove”, ricorda l’articolo. Knox, che oggi è co-produttrice della serie, afferma: “Il mio caso è sempre stato raccontato dal punto di vista degli altri. Questa volta volevo mostrare la mia verità sull’ingiustizia che ho subito.” 

L’autore dell’articolo ricorda anche il ruolo svolto dal procuratore Giuliano Mignini, il quale ignorò il fatto che “nel luogo del delitto non vi fosse alcuna traccia del DNA di Knox”. La serie culmina con l’incontro tra Knox e Mignini, condannato nel 2011 per abuso d’ufficio. Knox spiega: “Dovevo capire perché mi vedeva come un’assassina senza alcun motivo. Doveva esserci qualcosa di più complesso dietro.” 

Non mancano le critiche: la sorella di Meredith Kercher ha dichiarato al Guardian che “la famiglia ha già sofferto abbastanza” e s’interroga sul senso di riaprire il caso. “Forse Amanda Knox dovrà convivere per sempre con il pensiero che non potrà mai riottenere del tutto la sua reputazione. Qualunque cosa faccia”, conclude la NZZ

mozzarelle
Keystone-SDA

Mozzarella e aceto balsamico, dei test che lasciano a desiderare 

Nel suo ultimo numero, la rivista dei consumatori e delle consumatrici della Svizzera francese Bon à Savoir ha analizzato due prodotti italiani di cui la popolazione elvetica è particolarmente golosa: la mozzarellaCollegamento esterno e l’aceto balsamicoCollegamento esterno. Per quanto concerne la prima, il giornale si è chiesto quale sia la qualità del prodotto quando si avvicina la data di scadenza. Per il test, sono state analizzate 16 mozzarelle di latte di vacca e di bufala. “Il risultato mostra che molti produttori stabiliscono una durata di conservazione dei loro prodotti in modo troppo generoso – sottolinea Bon à Savoir. Alla data di scadenza, otto mozzarelle contenevano una grande quantità di germi. Tra queste, cinque erano formaggi a base di latte di bufala”. 

La maggiore quantità di lieviti e batteri è stata ritrovata nella mozzarella Galbani, tra le più vendute in Svizzera. “Al microscopio, gli esperti hanno contato quasi 5 milioni di unità formanti colonia per grammo di formaggio (UFC/g) di lieviti e 17 milioni di UFC/g di batteri pseudomonas. In condizioni ottimali di produzione e conservazione, la mozzarella non dovrebbe contenere più di 100’.000 UFC/g di lieviti e più di 100’.000 UFC/g di pseudomonas”, scrive Bon à Savoir. Questi valori corrispondono a quelli stabiliti dalla Società tedesca d’igiene e microbiologia, mentre in Svizzera non esistono soglie ufficiali di riferimento. La buona notizia, prosegue la rivista, è che non sono stati rinvenuti agenti patogeni pericolosi, come la salmonella, la listeria o il batterio Escherichia coli. 

Non sono incoraggianti neppure i test effettuati su 12 aceti balsamici di Modena IGP. “Dei produttori avari con l’uva, ma non con i pesticidi”, riassume l’articolo di Bon à Savoir. Sette delle 12  bottiglie analizzate contenevano tracce dei fungicidi dimetomorf e fludioxonil o dell’insetticida metossifenozide. Secondo l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, questi prodotti possono nuocere alla fertilità, sono tossici per gli organismi aquatici e possono contaminare le falde acquifere. Il loro utilizzo è permesso solo all’interno di serre. La maggior parte degli aceti testati contiene anche poche sostanze aromatiche derivanti dall’uva. 

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