La televisione svizzera per l’Italia

Macron e Meloni, prove di riconciliazione a Roma

macron e meloni
Keystone-SDA

L’incontro nella capitale italiana tra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni trova ampio spazio sui media svizzeri questa settimana. In primo piano anche l’eruzione dell’Etna, il nuovo decreto sicurezza e la nuova mecca delle persone super ricche.

Un faccia a faccia tra sorrisi e abbracci

Dopo mesi di tensioni e frecciatine, Emmanuel Macron e Giorgia Meloni si sono incontrati martedì a Roma per un lungo faccia a faccia, seguito da una cena di riconciliazione. Il colloquio è durato tre ore, “molto più del previsto, e si è concluso con sorrisi, abbracci e baci sulle guance”, osserva il corrispondente delle testate del gruppo CH MediaCollegamento esterno.

Il vertice, richiesto da Macron, ha segnato un tentativo di superare le divergenze che hanno caratterizzato i rapporti tra i due leader sin dall’inizio del mandato di Meloni. Il giornalista Dominik Straub ricorda che “già all’indomani della vittoria elettorale della destra italiana, Parigi aveva espresso preoccupazioni sul rispetto dello stato di diritto in Italia, suscitando l’irritazione della premier”.

Le divergenze non sono solo politiche, ma anche personali, rileva dal canto suo il Tages-AnzeigerCollegamento esterno: “Il pragmatico Macron, liberale e cosmopolita, e la populista Meloni, cresciuta nel quartiere operaio romano di Garbatella, sembrano incarnare due mondi opposti”.

Questo articolo vi interessa? Volete ricevere i nostri ultimi servizi dedicati a tutto ciò che concerne le relazioni tra Italia e Svizzera? Abbonatevi alla nostra newsletter quindicinale.

Nonostante ciò, entrambi hanno ribadito la volontà di rafforzare la cooperazione bilaterale e la coesione europea, soprattutto in relazione al sostegno all’Ucraina e alla risposta ai dazi statunitensi. Tuttavia, restano differenze strategiche: “Macron insiste sulla fermezza con Washington, mentre Meloni punta sulla mediazione, forte dei suoi rapporti con Trump”, si legge nell’articolo pubblicato dai giornali di CH Media. Il disgelo è dunque avvenuto, ma resta da vedere se sarà duraturo: “È probabile che Macron e Meloni non si apprezzeranno mai veramente a livello personale. Ma sul piano politico e in quanto europei, sono di nuovo i migliori amici del mondo”.

skyline di milano
Keystone-SDA

Milano, nuova Mecca dei super-ricchi

Questa settimana la Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno si interessa da vicino a Milano, che sta vivendo una trasformazione profonda: non più solo capitale economica italiana, ma anche nuovo paradiso fiscale europeo. “Un regime di tassazione forfettaria e l’attrattiva della città stanno attirando sempre più persone multimilionarie nella metropoli lombarda”, sottolinea la NZZ.

Tutto è iniziato nel 2020, quando un gruppo di italiani e italiane benestanti residenti a Londra ha deciso di tornare in patria durante la pandemia. Da allora, il flusso non si è più fermato. Secondo l’articolo, “circa 4’500 persone beneficiano oggi del regime fiscale agevolato, e circa la metà di loro vive a Milano”. Il sistema consente di pagare una tassa fissa annuale di 200.000 euro sui redditi esteri, rendendo l’Italia una destinazione fiscale competitiva rispetto a Londra, soprattutto dopo l’abolizione del regime privilegiato per le persone residenti ma non domiciliate (“non-dom”) nel Regno Unito.

Il risultato? I prezzi immobiliari sono saliti alle stelle. “Negli ultimi cinque anni, sono aumentati fino al 40%, più che in qualsiasi altra grande città italiana”, scrive la NZZ. In zone come il Quadrilatero della Moda si toccano i 30’000 euro al metro quadro, mentre Via Monte Napoleone è diventata la via dello shopping più cara al mondo, superando persino la Fifth Avenue di New York.

Ma non tutti sono contenti. Il giornalista milanese Gianni Barbacetto denuncia una “londonizzazione” della città, che “avviene a spese dei cittadini comuni”. Secondo lui, circa 400’000 persone sono state costrette a lasciare Milano negli ultimi anni a causa dell’impennata dei costi abitativi. “È in corso una vera e propria sostituzione sociale: le persone più deboli se ne vanno, quelle più ricche arrivano’, afferma Barbacetto.

La politica ha iniziato a reagire: il Comune ha annunciato la costruzione di 10’000 alloggi a canone calmierato e ha istituito un osservatorio sui prezzi delle abitazioni. Ma per molte persone, queste misure arrivano troppo tardi: “Sono già state costrette a lasciare la loro città”, conclude la NZZ.

vulcano in eruzione
Copyright 2025 The Associated Press. All Rights Reserved

L’Etna rimbomba anche in Svizzera

I boati dell’Etna, che da domenica sera è in eruzione, sono risuonati anche a nord delle Alpi. Lunedì mattina “una colata piroclastica si è riversata sul versante nord-orientale dell’Etna, la nube di gas e frammenti incandescenti ha raggiunto una velocità di circa 120 km/h e una temperatura stimata tra i 500 e gli 800 grandi”, rileva il Tages-AnzeigerCollegamento esterno. Fortunamente nessuno si trovava nell’area colpita.

“Il fenomeno ha sorpreso anche gli esperti e sta diventando sempre più frequente”, sottolinea il giornale. “L’Etna sta cambiando”, osservano i vulcanologi italiani Giorgio Costa, Mirko Messina e Marco Viccaro. Negli ultimi anni, la frequenza dei flussi piroclastici è aumentata “per causa in gran parte ancora sconosciute” e la morfologia del cratere sud-est si è modificata. “Considerando che le colate piroclastiche rappresentano una fonte di pericolo per i turisti e le turiste, soprattutto nella zona della vetta, sarebbe opportuno prestare particolare attenzione a questa nuova dinamica”, osserva il Tages-Anzeiger.

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha emesso un’allerta rossa per il traffico aereo su Catania, anche se al momento non si registrano disagi nei voli. L’eruzione, visibile anche da grande distanza, è stata documentata da numerosi video sui social, confermando ancora una volta il fascino e la pericolosità del vulcano attivo più alto d’Europa.

manifestanti
Copyright 2025 The Associated Press. All Rights Reserved.

Un decreto sicurezza che divide l’Italia

L’approvazione da parte del Parlamento italiano del nuovo decreto sicurezza promosso dal Governo Meloni suscita l’attenzione della Radiotelevisione svizzera di lingua tedesca SRFCollegamento esterno. La norma introduce 14 nuove tipologie di reato e nove inasprimenti di pena, colpendo in particolare attivisti climatici, manifestanti non autorizzati e detenuti che protestano per le condizioni carcerarie.

Secondo il senatore Alberto Balboni di Fratelli d’Italia, citato da SRF, il decreto risponde al bisogno di sicurezza della cittadinanza: “La sinistra è diventata radical chic e si è trincerata nei salotti delle città, mentre la gente comune nelle periferie vuole più sicurezza e pene più severe”.

Tra le misure più discusse: fino a due anni di carcere per chi si incolla all’asfalto durante proteste ambientali, pene per chi occupa edifici vuoti o manifesta senza autorizzazione, e sanzioni più dure per i detenuti che protestano, anche in modo non violento.

La sinistra ha criticato duramente il provvedimento. Il senatore Andrea Giorgis, del Partito democratico, ha dichiarato: “Il Governo ha degradato il Parlamento a un organo che ratifica i decreti senza discussione. Il Parlamento non è più un luogo di dibattito”. Ha inoltre denunciato un’impostazione autoritaria che limita le libertà civili.

Il decreto è stato approvato con voto di fiducia, evitando il dibattito parlamentare, e ha scatenato proteste in diverse città italiane (nella foto), con scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.

SRF sottolinea che le carceri italiane sono già sovraffollate e che l’inasprimento delle pene potrebbe aggravare la situazione. Il numero di suicidi in carcere è già elevato e rischia di aumentare ulteriormente.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR