“Le spiagge italiane sono spaventosamente vuote”

La crisi attraversata quest’estate dagli stabilimenti balneari in Italia trova spazio questa settimana anche sui giornali della Svizzera tedesca e francese. In primo piano anche le nuove sanzioni contro il littering decise da Roma, i 50 anni della pubblicazione di Rimmel e la storia di un uomo diventato il simbolo della difesa del mare.
Quando un posto al sole costa troppo
“Le spiagge italiane sono spaventosamente vuote, perché un posto al sole costa troppo”: l’eco della polemica estiva dei prezzi troppo elevati di lettini e ombrelloni risuona anche sui media della Svizzera tedesca e francese. Ad interessarsi al tema è, ad esempio, il Tages-AnzeigerCollegamento esterno, che parte dal caso estremo del Twiga, lo stabilimento appartenuto a Flavio Briatore, dove si può arrivare a spendere per una giornata 1’500 euro. “Senza cibo, né bevande”, precisa il giornale zurighese.
Un’offerta, quella del club in Versilia, che “sarebbe ancora accettabile, dato che è destinata a persone super-ricche”. “Il problema – prosegue il Tages-Anzeiger – è che anche molti altri degli oltre 7’000 stabilimenti balneari privati hanno aumentato nuovamente le tariffe e chiedono a volte prezzi esorbitanti per un posto al sole”. Il risultato? Un calo del numero di ospiti compreso tra il 25 e il 30%, stando alle stime di Assobalneari. Il foglio zurighese sottolinea poi che in Italia, a differenza di altri Paesi europei, il fatto di dover pagare per andare in spiaggia non scandalizza nessuno. “Il lettino e l’ombrellone fanno parte del patrimonio culturale nazionale. I turisti stranieri che si sdraiano sulla sabbia o sui sassi con solo un asciugamano vengono guardati con disprezzo, anche se solo da un’altezza di 20 centimetri”.
Le discussioni sui prezzi degli stabilimenti balneari non sono nuove. Anzi, sono un po’ un classico tormentone estivo. “Quest’anno, però, si è sviluppata una più ampia ondata di indignazione, prosegue il foglio zurighese. Uno degli attori più amati d’Italia, Alessandro Gassmann, ha riassunto il malcontento con un appello ai proprietari: Cari amici gestori di stabilimenti balneari. Leggo che la stagione non sta andando bene bene. Secondo voi perché? Forse avete un po’ esagerato con i prezzi e la situazione economica del Paese spinge gli italiani a scegliere una spiaggia libera? Abbassate i prezzi e le cose, forse, andranno meglio“.
Ogni settimana proponiamo un riassunto dei temi che riguardano l’Italia di cui si è occupata la stampa della Svizzera tedesca e francese. Se vi interessa riceverla comodamente nella vostra casella di posta elettronica, potete abbonarvi alla nostra newsletter gratuita “La selezione della settimana”.

Le multe italiane contro il littering fanno discutere anche in Svizzera
La stampa elvetica si interessa questa settimana anche alla nuova legge entrata in vigore in Italia che infligge multe salatissime a chi si sbarazza dei rifiuti in modo improprio. Ad esempio, riassume il portale Watson.chCollegamento esterno, “gettare una lattina, una bottiglia di vetro o un sacco dei rifiuti dal finestrino della propria auto sarà denunciato al ministero pubblico e comporterà una multa che va da 1’500 fino a 18’000 euro”. La pena può andare però fino alla prigione, aggiunge nau.chCollegamento esterno: “Da sei mesi a cinque anni e mezzo, nel caso in cui i rifiuti vengano abbandonati vicino a fiumi, in aree protette o in zone contaminate, e rappresentino un pericolo concreto per le persone o per l’ambiente”.
“In Italia, spesso i rifiuti vengono semplicemente abbandonati per strada, sia all’interno delle città che lungo le strade statali e le autostrade, rileva dal canto suo la BernerZeitungCollegamento esterno. Alcuni tratti, anche in zone turistiche, assomigliano a delle discariche”.
Il gratuito 20 MinutenCollegamento esterno ha chiesto a due politici svizzeri cosa ne pensano delle misure adottate dall’Italia. La consigliera nazionale dei Verdi Katharina Prelicz-Huber ritiene che le multe elevate e persino le pene detentive previste per chi abbandona rifiuti non siano generalmente una soluzione sensata. Tuttavia, riconosce che il problema del littering sta crescendo: “Sta diventando sempre più grave. A quanto pare, in Italia è ora necessario combatterlo con sanzioni così elevate”. L’esponente dell’Unione democratica di centro (destra conservatrice) Christian Imark, presidente della Commissione ambiente del Consiglio nazionale, definisce dal canto suo “tragico” il fatto che siano necessarie misure così drastiche contro il littering. Tuttavia, ritiene che le pene detentive, come quelle ora previste in Italia, non siano generalmente efficaci, a meno che non si tratti di un caso di inquinamento particolarmente grave. Anche in Svizzera il tema del littering è all’ordine del giorno: presto sui banchi del Parlamento dovrebbe arrivare un disegno di legge per uniformare a livello nazionale le misure attualmente prese da ogni singolo Cantone per lottare contro questo fenomeno. Ne abbiamo parlato in questo articolo.

L’omaggio della NZZ a Francesco De Gregori
La Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno dedica un ritratto a uno dei cantautori italiani la cui fama ha varcato le Alpi, ovvero Francesco De Gregori. L’occasione è data dai 50 anni della pubblicazione del suo album più iconico, Rimmel, che “rimane un punto di riferimento della musica italiana, capace di unire generazioni diverse”. Nel 1975 – ricorda il giornale svizzero tedesco – fu l’album più venduto in Italia, restando in classifica per 60 settimane e superando le 400’000 copie smerciate.
I testi di De Gregori, come quelli di altri cantautori italiani degli anni Sessanta e Ottanta, si distinguono per la loro profondità e originalità, sottolinea la NZZ. Le sue canzoni sono entrate nel linguaggio comune, citate in discorsi, titoli di giornale e persino nella pubblicità, come nel caso di La storia siamo noi, usata da Enel per uno spot durante gli Europei di calcio.
Il contesto storico in cui nacquero queste canzoni contribuì alla loro forza espressiva. “Solo sullo sfondo di quegli anni di piombo poterono sviluppare quella vibrazione particolare che risuona ancora oggi. Le strofe meditate, le svolte enigmatiche e le acrobazie poetiche si allontanavano dal bianco e nero della violenza dilagante in Italia, creando un contrasto benvenuto e un po’ di distrazione”, scrive il corrispondente in Italia del foglio zurighese. Nonostante le critiche ricevute all’epoca per un presunto disimpegno politico, De Gregori si è sempre dichiarato di sinistra: “Votavo comunista e non ne facevo mistero”.
Oggi, in un’Italia segnata dalla globalizzazione e da un diffuso senso di nostalgia, le melodie dei cantautori come De Gregori e Antonello Venditti – anch’egli in tour per celebrare i 40 anni di Notte prima degli esami – continuano a offrire un rifugio poetico e identitario. “Ognuno trovava nei brani la propria strofa, da custodire come un tesoro”, conclude l’articolo.

Paolo il pescatore, un simbolo della difesa del mare
Sempre la Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno racconta la storia di “Paolo il pescatore”, un uomo di 64 anni che combatte da decenni una battaglia per la tutela del mare e che vive a Talamone, borgo marittimo della Maremma. Dopo aver sfidato la pesca a strascico illegale, oggi si dedica alla protezione dei polpi con un progetto innovativo: la Casa dei Polpi, che prevede la posa di 20’000 anfore sul fondale per offrire rifugio e spazio per la riproduzione a questi animali marini.
Il suo impegno nasce negli anni Ottanta, quando denunciò un peschereccio che operava troppo vicino alla costa. Da allora, racconta alla NZZ, “è iniziata la guerra”: minacce, tentativi di speronamento e anni di conflitti con i colleghi pescatori. Paolo non si è arreso. Ha trasformato la sua lotta in un movimento, collaborando con ambientalisti, magistrati e università. Nel 2012 ha fondato la Casa dei Pesci, un museo sottomarino realizzato con blocchi di marmo scolpiti da artisti e posati sul fondale per impedire il passaggio delle reti a strascico. Oggi, 49 blocchi giacciono sul fondo del mare, ricoperti di alghe e popolati da pesci e posidonia. “Le sculture sono come mine artistiche contro gli intrusi”, si legge nell’articolo.
Il progetto Casa dei Polpi, avviato nel 2024, è sostenuto dalla professoressa Letizia Marsili dell’Università di Siena, che conferma: “I polpi hanno straordinarie capacità cognitive, sanno imparare e risolvere problemi”. Le anfore, decorate da studenti di Arezzo, sono già state colonizzate dagli animali. Paolo è diventato un simbolo della difesa del mare. “È passato da pescatore che usava la dinamite a rispettato ambientalista”, afferma Marsili.

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