La televisione svizzera per l’Italia

Le radio italiane guadagnano pubblico dalla Svizzera

selezione di DAB+ su una radio digitale
Addio all'FM, da gennaio è un ricordo del passato. Keystone-SDA

Si stima che siano circa 8'000 gli ascoltatori e le ascoltatrici che, con lo spegnimento delle onde FM in Svizzera, abbiano optato sulle stazioni radiofoniche d’oltre confine piuttosto che passare subito al DAB. Un fenomeno che dovrebbe rientrare con il tempo, spiegano dalla SRG SSR.

A partire dal 1° gennaio 2025, i canali radio dell’ente pubblico svizzero SRG SSR hanno abbandonato la diffusioneCollegamento esterno analogica delle proprie stazioni radio in modulazione di frequenza (FM) in favore della trasmissione digitale (DAB) o dello streaming via internet (IP).

La decisione si è basata su considerazioni pratiche: mantenere entrambe le reti di trasmettitori – FM e DAB – ha un costo troppo elevato. Inoltre, in Svizzera la grande maggioranza del pubblico aveva già rinunciato all’ascolto via FM (prima dello spegnimento era meno del 10% della popolazione).

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A tre mesi e mezzo dallo spegnimento delle onde FM, si nota tuttavia che, come era previsto dall’azienda pubblica di radio e TV, si sta verificando un iniziale calo negli ascolti delle reti statali. L’erosione nell’audience sta avvenendo in maniera più marcata in Svizzera francese e nella Svizzera italiana.

Se l’FM non c’è, passiamo all’Italia

A guadagnarci sono state le stazioni radiofoniche francesi e italiane, le quali, continuando a trasmettere in FM, hanno assorbito il pubblico che non è ancora passato alla trasmissione digitale DAB.

Si stima che nella Svizzera italiana siano circa 8’000 le persone che invece di passare a DAB abbiano piuttosto scelto di ascoltare le radio italiane in FM. Il portavoce dell’ente pubblico elvetico Nik Leuenberger ha spiegato che la perdita di audience che si è verificata in Svizzera francese e italiana, e che invece c’è stata in maniera molto minore nella Svizzera tedesca, è anche dovuta al fatto che il tedesco parlato nelle varie zone della Confederazione e quello della Germania differiscono in maniera importante rispetto alla differenza, per esempio, tra l’italiano ticinese e quello parlato in Italia.

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La SSR rinuncerà alla radio FM a fine 2024

Questo contenuto è stato pubblicato al La Società svizzera di radiotelevisione (SSR) smetterà di trasmettere con la modulazione di frequenza a fine anno.

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La SSR ha ribadito di non essere sorpresa da queste “variazioni temporanee degli ascolti”, perché i cambiamenti e il passaggio al digitale richiedono tempo. Ci si attende che in futuro i dati di ascolto tornino a salire, in particolare quando l’intero settore abbandonerà l’FM (quindi anche le radio private svizzere), entro la fine del 2026. 

“La digitalizzazione è una realtà”

Il portavoce ha anche citato l’esempio svedese, Paese in cui le onde FM sono state spente nel 2017. Nel primo anno si è verificata anche una leggera perdita di ascolti. Ma poi è rientrata. Nik Leuenberger sostiene che ci vorrà del tempo per recuperare la situazione ma resta il fatto che “la digitalizzazione è una realtà”, un processo destinato ad accelerare ulteriormente, ha argomentato.

In termini di penetrazione netta – ovvero del numero di persone che hanno ascoltato almeno una volta la radio nell’arco di un determinato lasso di tempo – emerge che fra gennaio e marzo 2025 le reti della SSR hanno perso complessivamente il 15%. Nelle rispettive regioni linguistiche, la SRF (in lingua tedesca) ha ceduto il 18%, la RTS (in francese) il 25% e la RSI (in italiano) il 29%. Tuttavia, per quel che concerne la Svizzera italiana, il campione è ancora piccolo e mostra pertanto un grado di incertezza relativamente elevato.

Il pubblico televisivo

Il pubblico della Svizzera italiana è tuttavia uno storico fruitore delle trasmissioni italiane, radiofoniche ma anche – se non soprattutto – televisive. In questo caso, i telespettatori e le telespettatrici hanno con gli anni aderito alla tendenza internazionale che vede i canali tematici molto più seguiti rispetto a quelli generici.

In base ai datiCollegamento esterno raccolti dall’azienda Mediapulse, che si occupa del monitoraggio dell’audience in Svizzera, si nota infatti come, anche nella Svizzera italiana, la percentuale di persone che guarda i canali classici come la RSI 1 o Rai 1 sia diminuita. Mentre sono aumentati, e molto, coloro che seguono le reti specializzate in determinati settori.

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In base ai dati a disposizione, si vede infatti come solo la RSI 2 e TeleTicino – già di per sé orientate rispettivamente ai programmi sportivi o politici – siano le uniche reti tra quelle classiche ad aver conosciuto un aumento di telespettatrici e telespettatori negli ultimi vent’anni. Un fenomeno che vale sia per le reti domestiche sia per quelle italiane.

Tutte le altre hanno subito un calo a beneficio di canali “minori” come quelli dedicati unicamente allo sport, o al crime, o ancora all’intrattenimento. Questi ultimi, messi insieme, hanno più che raddoppiato la percentuale del loro pubblico anche tra le persone della Svizzera italiana.

Mediapulse rileva il consumo televisivo tramite il sistema di misurazione elettronico di Kantar Media. Alla base vi è un apparecchio di misurazione e memorizzazione che viene collegato ai televisori delle economie domestiche presso le quali viene condotta la ricerca.

Il sistema offre anche la possibilità di rilevare la visione in differita. L’audio dei canali su cui si sintonizza il nucleo familiare viene registrato ogni secondo e comparato con l’audio dei canali referenziati in più stazioni distribuite nel Paese. Grazie al paragone delle due informazioni, viene stabilito quale programma è stato seguito.

A partire da gennaio 2024, viene calcolato anche l’utilizzo della TV tramite smartphone, tablet e PC a casa e fuori casa, per le emittenti che etichettano in modo proattivo attraverso un cosiddetto tag le loro trasmissioni online.

Nelle tre regioni linguistiche principali del Paese gli apparecchi di Kantar Media vengono istallati presso un panel rappresentativo. Il campione garantisce giornalmente un minimo di 1’870 nuclei familiari alla base dei dati, con una distribuzione di 1’000 nuclei nella Svizzera tedesca (stato: 1.1.2024), 600 nella Svizzera francese e 270 nella Svizzera italiana. I nuclei familiari vengono scelti secondo criteri random-quota.

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SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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