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La Svizzera vista con gli occhi di Corto Maltese

fumetto
Corto Maltese mentre legge Gottfried Keller Cong SA

Per i 700 anni della Confederazione, nel 1991, Hugo Pratt descrisse in una trentina di acquerelli tutti i Cantoni svizzeri, ambientandovi le passeggiate del marinaio avventuriero più famoso dei fumetti.

Cent’anni fa, Corto Maltese andava in Svizzera. Era il 1924 – l’anno in cui viene ambientata la storia – e il marinaio nato dalla fantasia e dalla mano di Hugo Pratt viaggiava nella Confederazione. “Una storia surreale, onirica e fantastica”, così vengono descritte Le Elvetiche, il volume pubblicato nel 1987, sul sito della società fondata dallo stesso artista veneziano, la Cong SACollegamento esterno.

Sempre nel 1924 è ambientata una serie di acquerelli, raccolti in una cartella intitolata ‘…et in Helvetia Corto’, realizzati nel 1991 (quattro anni dopo la pubblicazione di ‘Le Elvetiche’), in occasione dei 700 anni della fondazione della Confederazione. “È un omaggio di Pratt alla Svizzera, dove ha vissuto nei suoi ultimi dieci anni e dove riposa ancora oggi, a Grandvaux” spiega Patrizia Zanotti, oggi managing director di Cong SA e collaboratrice di Pratt fin dal 1979. “A chi gli manifestava stupore per il fatto che si fosse stabilito in Svizzera, sul lago Lemano, dopo aver vissuto una vita d’avventure e viaggiato in posti esotici, Pratt rispondeva che l’avventura si può trovare ovunque”.

“Pratt era una persona che si documentava moltissimo prima di iniziare una storia” racconta Zanotti, e le tavole di ‘…et in Helvetia Corto’ lo dimostrano. La varietà di citazioni e di riferimenti storici, culturali, letterari, ma anche quotidiani o persino mitologici è molto ampia. Pratt disegna Re Artù e Merlino che sfidano il gatto del lago di Ginevra; immagina Corto Maltese che si trasferisce a vivere nella Villa Diodati di Cologny, la tenuta che già aveva ospitato Lord Byron, Claire Clermont e Mary Shelley; cita Gottfried Keller ed Hermann Hesse; incontra Tamara de Lempicka; passeggia con Guglielmo Tell; ma non disdegna un buon bicchiere di vino – “dôle, fendant, rèze, amigne”, dipinge e scrive nella tavola dedicata al cantone Vallese.

>> In questo servizio vi portiamo a Grandvaux, dove Hugo Pratt trascorse gli ultimi anni della sua vita:

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Statua di Corto Maltese / Patrizia Zanotti / Hugo Pratt

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Una ballata del lago Lemano

Questo contenuto è stato pubblicato al Hugo Pratt ha vissuto dal 1984 a Grandvaux, in Svizzera, sulle sponde del Lemano. Perché l’autore di Corto Maltese ha scelto di vivere proprio qui?

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Pratt e Nicola Magrin dialogano a Domodossola

In queste settimane, fino al 2 febbraio 2025, Hugo Pratt è in mostra a Domodossola, in Piemonte, dove è allestita l’esposizione intitolata Passi silenziosi nel boscoCollegamento esterno. Le opere della della serie ‘…et in Helvetia Corto’ non sono tra le opere presenti: quelle mostrate nel video sono litografie numerate, conservate nell’archivio di Cong SA, tratte dagli acquerelli originali che sono stati man mano venduti.

In mostra, invece, ci sono gli originali a china e alcune grandi riproduzioni di acquerelli realizzati da Pratt per un’altra opera, Wheeling, il romanzo d’avventura ambientato in Virginia poco prima della rivoluzione americana. A dialogare con le opere di Pratt ci sono gli acquerelli di Nicola Magrin, alcuni dei quali ispirati proprio a Wheeling, e i testi di Marco Steiner, a lungo collaboratore di Pratt e autore di lunghi viaggi – insieme al fotografo svizzero Marco D’Anna – nei luoghi dove sono ambientati gli episodi di Corto Maltese.

Il marinaio immaginato da Pratt, racconta Steiner, è “uno splendido compagno di viaggi, un apritore di porte dell’immaginario. Quelli che ho fatto sulle sue tracce immaginarie non sono stati viaggi normali, ma occasioni di incontri e di suggestioni da cogliere. Attraverso i disegni di Pratt si entra magicamente in un mondo fatto di connessioni”.

Tra gli episodi memorabili vissuti durante i suoi viaggi, Steiner ne ricorda uno emblematico in Manciuria, nel nord-est della Cina: “Lì trovare qualcosa del mondo raccontato da Pratt era impossibile, perché era tutto profondamente cambiato. Durante un temporale improvviso, per trovare riparo, sono entrato in un negozio di tè: con il venditore ho avuto una conversazione quasi gestuale che mi ha riportato alle suggestioni di opere come Corte Sconta detta Arcana o La giovinezza, e le tazze nelle quali ho bevuto il tè risalivano all’anno in cui è ambientata la storia raccontata da Pratt: sono incontri impossibili, eppure grazie alla sua letteratura avvengono”.

Negli ultimi mesi, Steiner ha collaborato con il regista svizzero Stefano Knuchel a un documentario in uscita nel 2025: “Si intitolerà Hugo Pratt a Venezia e indagherà tre luoghi della sua vita – spiega – cioè Venezia, le isole del Pacifico e la Svizzera. Rappresentano la nascita, il luogo dei sogni e quello in cui teneva la sua grande nave, cioè la sua biblioteca, con cui è partito per i suoi viaggi”.

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