La concorrenza fiscale italiana preoccupa in Svizzera

La flat tax italiana attira questa settimana l’attenzione della stampa della Svizzera tedesca e francese. In primo piano anche la nazionale femminile azzurra di calcio, dei fenicotteri che causano disastri ai risicoltori e un manuale della gestualità italiana.
L’Italia nuova meta delle persone ultraricche
La stampa della Svizzera francese e tedesca punta i riflettori sul forfait fiscale applicato dall’Italia alle persone straniere particolarmente benestanti che si trasferiscono nella Penisola. Questo interesse è stato risvegliato dal fatto che due noti banchieri privati ginevrini avrebbero deciso, verosimilmente per ragioni fiscali, di eleggere domicilio in Italia. La flat tax di 200’000 euro è soggetta a critiche, annota la Radiotelevisione svizzera di lingua tedesca SRFCollegamento esterno: “Nonostante queste tensioni, però, l’Italia continua a perseguire la sua strategia. Mentre altri Paesi, come il Portogallo, riducono o abbandonano questo tipo di regime fiscale, Roma sembra determinata a mantenere questo strumento di attrattività, in un contesto economico ancora fragile”.
La notizia della partenza dei due milionari ginevrini suscita numerose interrogazioni anche sulla competitività della Svizzera e di Ginevra di attirare ricchi contribuenti. “In termini di tassazione, la situazione è cambiata, sottolinea Le TempsCollegamento esterno. Per decenni, Ginevra e la Svizzera in generale non hanno avuto remore nell’attrarre le ricchezze straniere,permettendo loro a lungo di eludere completamente le imposte nei rispettivi Paesi d’origine. Oggi, la partenza di grandi contribuenti ginevrini mostra i limiti dell’attrattività del Cantone e del Paese”.
In un articolo d’opinioneCollegamento esterno pubblicato dallo stesso giornale, l’esponente ginevrino del Partito liberale radicale Bryan Lo Giudice si preoccupa del fatto che la Svizzera, a lungo percepita come il rifugio preferito dei patrimoni mondiali, “si trova ormai solo al quarto posto nella classifica 2025 delle destinazioni più ambite dai milionari”. “Questo dato è già preoccupante in sé – sottolinea. Ma lo è ancor di più per il fatto che l’Italia ci ha ormai superati, occupando il terzo posto”.
Dalle colonne del BlickCollegamento esterno, il consigliere agli Stati ed ex ministro cantonale ginevrino Mauro Poggia non è tenero nei confronti di Renaud de Planta, uno dei due banchieri partiti in Italia, di cui abbiamo parlato anche noi in questo articolo. De Planta è, tra le altre cose, tra i fondatori della Fondazione per l’attrattività di Ginevra. “È un comportamento irrispettoso nei confronti di un Paese che ha costruito la sua ricchezza. Non possiamo accettarlo, e se il signor de Planta vuole dare lezioni di fiscalità alla Svizzera, che si impegni in politica. Ma ovviamente, rende meno”, sottolinea Poggia.
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Un manuale della gestualità italiana
“Trascorrerete le vostre vacanze estive in Italia? Ecco quali gesti dovreste conoscere e perché gli italiani sono maestri del linguaggio del corpo”: la Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno presenta al suo lettorato una sorta di lessico in video per districarsi nella gestualità della popolazione della Penisola. Da dove nasce questa “lingua parallela”, si interroga il giornale. Secondo Claudio Nobili, linguista all’Università di Salerno, “le gestualità sono ponti comunicativi che nascono dove mancano le parole”. L’Italia, crocevia storico di popoli e lingue, ha sviluppato un ricco repertorio gestuale per superare le barriere linguistiche. In particolare nel Sud, dove la comunicazione avviene spesso in spazi pubblici affollati e rumorosi, i gesti sono diventati strumenti essenziali per farsi capire.
Il divario tra Nord e Sud è anche culturale: “I popoli mediterranei che hanno dominato il Sud – Greci, Arabi, Spagnoli – erano molto più espressivi rispetto ai francesi o agli austro-ungarici del Nord”, rileva la NZZ. Tuttavia, con la migrazione interna e l’unificazione linguistica, queste differenze si sono attenuate.
La standardizzazione dei gesti è avvenuta solo dopo l’Unità d’Italia nel 1861, e si è consolidata negli anni Cinquanta con l’avvento della televisione. Oggi esistono dizionari della gestualità: la studiosa Isabella Poggi ne ha catalogate oltre 250, mentre Nobili si è concentrato su quelle che accompagnano il linguaggio parlato, arricchendolo di sfumature.
La gestualità evolve con i tempi. Alcuni gesti scompaiono, altri si trasformano, osserva ancora la NZZ. Ad esempio, il gesto del telefono con mignolo e pollice è stato sostituito da quello che imita uno smartphone. Anche l’ex premier Matteo Renzi ha introdotto un gesto nuovo, mimando un selfie per invitare i politici europei all’autoriflessione.

I fenicotteri tolgono il sonno ai risicoltori della Pianura padana
Le TempsCollegamento esterno si interessa questa settimana all’invasione di fenicotteri rosa che stanno mettendo a dura prova le coltivazioni di riso nella Pianura padana. Spinti dalla siccità in Nord Africa e dal cambiamento climatico, i fenicotteri — specie protetta dalla direttiva europea sugli uccelli — hanno invaso le risaie della provincia di Ferrara, causando perdite che possono andare fino all’80% del raccolto.
“L’anno scorso c’erano già dei fenicotteri”, racconta Andrea Vespro, direttore di un’importante azienda agricola, “ma quest’anno la loro presenza è massiccia”. Gli animali non si nutrono del riso, ma smuovono il terreno con le zampe per cercare molluschi e insetti, danneggiando irrimediabilmente le giovani piantine. “Investiamo talmente tanto tempo per preparare queste colture e nel momento in cui cominciano a crescere… è come se ti portassero via un neonato”, testimonia l’agricoltore Enrico Fabbri.
I tentativi di allontanare gli uccelli — tra cui droni, clacson, pistole a salve e ronde notturne — si sono rivelati inefficaci. Gli esperti propongono soluzioni alternative: piantare siepi e alberi per creare ostacoli visivi, come già avviene in Camargue e nel delta dell’Ebro, e ridurre il livello dell’acqua nelle risaie appena seminate. “Cinque-dieci centimetri d’acqua sono sufficienti per il riso, ma poco attraenti per i fenicotteri”, suggerisce l’ornitologo Roberto Tinarelli.
La Regione ha stanziato un aiuto d’urgenza di 500 euro per ettaro, ma secondo Giampaolo Cenacchi, vicepresidente del consorzio dei produttori, “i costi reali arrivano a 5000 euro”. Il rischio è che venga compromessa la produzione mondiale di varietà pregiate come Arborio, Carnaroli e Roma, coltivate solo in quest’area. “Di fronte alla prospettiva di non raccogliere nulla, alcuni coltivatori ammettono di stare pensando a metodi non proprio pacifici”, avverte Roberto Tinarelli. “Il riscaldamento climatico – conclude Le Temps – non ha ancora finito di provocare convivenze problematiche”.

Il sogno della nazionale femminile di calcio italiana prende fine
Lo splendido e in parte sorprendente percorso della nazionale femminile di calcio italiana all’Euro in corso in Svizzera, conclusosi martedì dopo la sconfitta contro l’Inghilterra, è celebrato anche dalla stampa elvetica. “L’Italia può essere fiera”, scrive il BlickCollegamento esterno, sottolineando che “nessuno avrebbe mai pensato che al 95esimo minuto la nazionale azzurra sarebbe virtualmente qualificata per la finale”. Ma non si erano ancora fatti i conti con una squadra inglese “miracolata”.
Le TempsCollegamento esterno riporta dal canto suo “il brillante discorso della capitana italiana Cristiana Girelli”, ricevuta giovedì al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella assieme alle sue compagne di squadra. “Lo sport non è solo un gioco. È cultura, è educazione, è futuro. Investire nello sport, e nel calcio femminile, non significa solo sostenere un settore ma credere in un Paese più sano, giusto e consapevole – ha sottolineato l’attaccante italiana. Ogni campo sportivo dove una bambina può sentirsi libera di sognare, ogni scuola che riconosce lo sport come linguaggio universale, ogni società che mette le persone al centro, è un passo verso una nazione migliore”.
In altri articoli, pubblicati alla vigilia della semifinale, Le TempsCollegamento esterno e il BlickCollegamento esterno, rendono omaggio al selezionatore Andrea Soncin, “il mago che ha saputo risvegliare il calcio femminile italiano”. I giornali del gruppo editoriale Pomona.chCollegamento esterno si chiedono dal canto loro in che misura l’entusiasmo suscitato dalle giocatrici italiane riuscirà a riverberarsi su un movimento che nella Penisola suscita poca passione. “Nel calcio femminile, l’Italia è ancora un Paese in via di sviluppo”, sottolinea il giornalista, rilevando ad esempio che il giorno della semifinale bisognava sfogliare fino a pagina 24 della Gazzetta dello Sport per trovare un articolo dedicato alle Azzurre.

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