La televisione svizzera per l’Italia

Il caso Pieroni riaccende il dibattito sulla fine vita in Italia

mano nella mano
Keystone-SDA

Dal dibattito sul suicidio assistito al progetto culturale di Gorizia e Nova Gorica, dalla solidarietà musicale per Gaza alla cucina del Bel Paese: la nostra rassegna settimanale della stampa svizzera sui temi italiani.

In Italia il percorso verso il suicidio assistito è ancora irto d’ostacoli 

La Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno dedica un approfondimento alla vicenda di Daniele Pieroni, poeta e musicista toscano di 64 anni, affetto da una grave forma di Parkinson, che ha scelto il suicidio assistito il 17 maggio scorso a Chiusi. “La mia vita è stata bella, ma ora basta”, avrebbe detto Pieroni, secondo quanto riferito dall’associazione Luca Coscioni, che ha reso pubblica la notizia. 

Il quotidiano svizzero sottolinea che quello di Pieroni è il secondo caso di suicidio assistito in Italia e il primo regolato da una normativa regionale, nonostante una sentenza della Corte Costituzionale del 2019 abbia già reso la pratica non punibile in presenza di condizioni specifiche. Tuttavia, in Italia “nella pratica, il percorso verso il suicidio assistito è irto d’ostacoli”, scrive il giornale, ricordando che molti italiani malati terminali si recano ancora in Svizzera. 

Il governo Meloni ha annunciato il ricorso contro la legge toscana, sostenendo che “non spetta a una singola regione legiferare su una questione etica così delicata”. Parallelamente, l’esecutivo sta lavorando a una proposta nazionale che prevede un ruolo centrale per un comitato etico nominato dal premier, escludendo il sistema sanitario da decisioni dirette. 

Secondo la NZZ, “la stragrande maggioranza degli italiani è favorevole a una regolamentazione legale”, con consenso trasversale tra gli elettori. Anche nella Lega emergono divisioni: Luca Zaia, presidente del Veneto, ha dichiarato che “è una questione di civiltà approvare una legge in questo Paese e non lasciare che sia una sentenza della Corte costituzionale del 2019 a regolamentare il fine vita”. Il caso Pieroni, conclude il giornale, “dà nuovo slancio e urgenza al dibattito”, mostrando il volto umano dietro le scelte legislative. 

Questo articolo vi interessa? Volete ricevere i nostri ultimi servizi dedicati a tutto ciò che concerne le relazioni tra Italia e Svizzera? Abbonatevi alla nostra newsletter quindicinale.

edificio
wikipedia

Perché visitare Gorizia e Nova Gorica, capitali culturale d’Europa 2025?

Nel 2025, Gorizia e Nova Gorica condividono il titolo di Capitale europea della cultura. Un riconoscimento che, come scrivono lo Zofinger TagblattCollegamento esterno e altri giornali, “è un appello a un’Europa unita – e un pensiero rivolto ai tanti morti e ai confini tracciati con brutalità”. Le due città, divise dalla storia e oggi simbolicamente riunite nella Piazza Transalpina (nella foto), incarnano un’idea di Europa che supera le barriere geografiche e culturali.

Il giornale racconta come la storia sia onnipresente: “Ogni due ore, la storia ti raggiunge”, che si tratti di una visita al monumento militare di Oslavia, dove si commemorano 57’739 caduti della Prima guerra mondiale, o di un pranzo nel ristorante Rosenbar, dove si servono piatti della tradizione mitteleuropea. “La storia maledetta, scrive l’autore, ha causato centinaia di migliaia di morti in questa regione”.

Il progetto “Go!2025” si propone di “superare i confini”, non solo fisici ma anche mentali. “È un invito all’apertura, allo scambio e alla coesistenza pacifica”, scrive il giornale, anche se non tutte le ferite del passato sono completamente rimarginate.

Nel Palazzo Lantieri, la contessa Piccolomini accoglie i visitatori tra memorie imperiali e arte contemporanea. “La storia è opprimente, bisogna dare un futuro al castello”, afferma. E proprio qui, tra le stanze che ospitarono Goethe e Goldoni, si riflette sul senso dell’identità europea.

“Chi visita Gorizia e Nova Gorica, conclude l’articolo, si confronterà con domande profonde: cos’è la nazionalità? È utopico credere che popoli ed etnie possano convivere in pace?”. La risposta, forse, è scritta nei muri, nei vigneti e nei silenzi di questa terra di confine.

scirtta all eyes on gaza su muro di un edificio
Lapresse

Italia, la musica rompe il silenzio per Gaza

Il giornale ginevrino Le CourrierCollegamento esterno si interessa questa settimana ai concerti di solidarietà con la popolazione di Gaza che si stanno moltiplicando in tutta Italia. L’iniziativa è promossa da un gruppo di musicisti e musiciste classici decisi a “occupare lo spazio pubblico” con le loro note, per denunciare “il silenzio, l’apartheid e il genocidio in Palestina”. Il progetto è nato a Firenze, su impulso di sei strumentisti del Maggio Fiorentino e dell’Orchestra della Toscana, tra cui il flautista Mattia Petrilli, diplomato alla Haute École de musique di Ginevra.

“Il nostro messaggio è politico, perché bisogna attirare l’attenzione della popolazione su ciò che accade a Gaza”, ha dichiarato al giornale Petrilli, che nel 2008 aveva già partecipato a un progetto culturale a Ramallah. In meno di una settimana, l’onda musicale ha raggiunto città come Palermo, Torino, Genova, Bologna, Roma e Napoli, con concerti che continueranno per tutto il mese di giugno.

Il repertorio spazia dal Requiem di Mozart al Bolero di Ravel, passando per Imagine di John Lennon e Bella Ciao, fino a brani della tradizione palestinese come Mawtini e Fida’i. “Tutti sono invitati: professionisti, amatori, chi vuole suonare o semplicemente esserci”, ha spiegato Petrilli.

Oltre alla musica, ogni evento è accompagnato da raccolte fondi, interventi di ONG come Medici senza frontiere ed Emergency, e testimonianze pubbliche. A Firenze, l’Associazione di amicizia italo-palestinese ha persino organizzato un convoglio internazionale per permettere a una ventina di giovani di Gaza di ricongiungersi con le loro famiglie rifugiate in Toscana.

“È bello vedere una risposta così ampia”, ha commentato Petrilli, citando anche iniziative simili in Europa, come quella del violinista Michael Barenboim a Berlino e del violoncellista Mario Brunello, che ha inserito nei suoi concerti il celebre 4’33” di John Cage: “Un silenzio assordante, all’opposto di ciò che facciamo, ma molto eloquente”.

uomo taglia mortadella
Keystone-SDA

Un viaggio gastronomico in Italia

Il supplemento Gault e Millau dell’ultima edizione della Schweizer IllustrierteCollegamento esterno è interamente dedicato alla cucina e ai prodotti italiani. Dal gambero rosso di Mazara del Vallo alla chianina, passando per la burrata alla pasta di Gragnano, il settimanale offre al suo lettorato un vero e proprio viaggio sensoriale tra sapori, tradizioni e territori del Bel Paese.

Agli onori vi è anche la Puglia, con un reportage fotografico dal tacco d’Italia. “Ci sono poche destinazioni più belle che nella fantasia. La Puglia, tra l’Adriatico e lo Ionio, è una di queste”, sottolinea la giornalista, iniziando il suo viaggio dalla Grotta della Poesia a Roca Vecchia, “una delle piscine naturali più emozionanti del mondo”. Nel supplemento non mancano naturalmente i consigli per un soggiorno gastronomicamente perfetto nella Penisola. Il viaggio si svolge però anche in Svizzera, con un elenco dei “150 migliori ristoranti [in italiano nel testo]” nella Confederazione, partendo da quello che gli esperti e le esperte di Gault e Millau considerano il migliore: “Da Vittorio”, presso il lussuoso albergo Carlton di Sankt Moritz e a cui avevamo dedicato anche noi un reportage.

Con le vacanze estive che ormai si avvicinano, la Schweizer Illustrierte non è l’unica testata elvetica a rivolgere lo sguardo a sud questa settimana. La rivista BellevueCollegamento esterno della Neue Zürcher Zeitung propone infatti cinque destinazioni raggiungibili facilmente in treno dalla Svizzera: Forte dei Marmi, Rimini, Chioggia, Santa Margherita Ligure e Bari. Con tragitti da Zurigo di una durata compresa tra meno di sei ore per la riviera romagnola fino alle 10-11 ore necessarie per raggiungere Bari.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR