Como tra calcio e turismo, una città o un brand?

Ad accrescere la fama del capoluogo lariano c’è anche una squadra di calcio, il Como 1907, tornato in serie A. Ma gli abitanti e i tifosi cosa pensano di questo fervore? La cittadina lariana riuscirà a mantenere la sua identità?
Il Como Calcio 1907, di proprietà dei miliardari indonesiani Robert e Michael Hartono, sta facendo parlare di sé non solo per i risultati sportivi della squadra tornata in Serie A dopo oltre vent’anni, ma anche per il progetto di un nuovo stadio che sta infiammando il dibattito cittadino. Parallelamente, il brand “Como Lake” sta conquistando sempre più spazio nel mercato internazionale, sollevando interrogativi sull’identità e il futuro della città.
Lo stadio: tradizione vs innovazione
Il Sinigaglia, lo storico stadio di Como costruito quasi 100 anni fa per volere di Benito Mussolini, è al centro di un acceso dibattito. La proprietà straniera del Como Calcio propone di sostituirlo con una struttura moderna, capace di ospitare eventi sportivi e culturali di alto livello.
I tifosi lariani, tra cui ci sono sempre più stranieri, a cominciare da molti inglesi, sono entusiasti. “Siamo tutti per uno stadio che si faccia al più presto”, afferma un supporter. “La nostra speranza è di vedere giocare come in Europa in un grande stadio con grandi squadre”, gli fa eco un altro.
Tuttavia, non tutti condividono questo entusiasmo, come emerge dal servizio di Falò (guarda il video in testa all’articolo). Il Comitato civico “Tutela della zona Stadio di Como”, rappresentato da Alessandra Dotti, esprime preoccupazione: “Siamo favorevoli al mantenimento dello stadio nella posizione attuale e a una ristrutturazione. Ciò che ci preoccupa sono le proporzioni del progetto e il suo impatto sul contesto paesaggistico e architettonico”.
L’architetto Attilio Terragni mette in guardia: “Esiste un problema di misura. Sbagliare la misura vuol dire rendere la città un luogo non più accogliente”.
Il sindaco Alessandro Rapinese, da parte sua, si schiera a favore del progetto del nuovo stadio che dovrà restare nello stesso luogo del Sinigaglia, in riva al Lario: “Lo stadio nuovo ci sarà e si farà. Lo voglio bello, nuovo e capace di supportare anche i nostri eventi culturali e concerti”.
Como Lake: un brand globale
Da qualsiasi parte si veda la questione calcistica, in questo momento la squadra di calcio cittadina è il secondo brand di maggiore attrattiva, perché il primo per il turismo internazionale resta il lago, che è diventato da tempo un vero e proprio brand necessario a lanciare gadget e a promuovere qualsiasi cosa: magliette, borse, occhiali, profumi e altro ancora. “Como Lake” è diventato sinonimo di lusso e attrae turisti da tutto il mondo, tra cui molti personaggi famosi che risiedono nelle amene località affacciate sul lago. Uno fra i primi fu George Clooney, arrivato a Laglio oltre 20 anni fa.

Altri sviluppi
Como vittima del proprio successo turistico
Il profumiere Celso Fadelli spiega: “Como Lake, è diventato un brand anche del lusso. Ci siamo resi conto che mancava un brand ispirato alle suggestioni del lago. Quale miglior lago del lago di Como per una collezione di profumi?”.
Chiunque abbia un’attività tenta di sfruttare il nome di Como. Non ci sono limiti. Il marchio “Como Lake” non è registrato e il suo uso non è regolamentato, permettendo a chiunque di sfruttarlo commercialmente. Questo ha portato alla creazione di prodotti di ogni tipo: dai profumi agli occhiali, fino a una lattina contenente aria fresca, ma non aria qualunque; la Lake Como Air, 100% autentica, in vendita a 10 euro.
Turismo: opportunità e sfide
L’aumento del turismo porta con sé opportunità e sfide. Il sindaco Rapinese vede principalmente gli aspetti positivi: “Ogni persona che viene a visitare Como per noi è un orgoglio, ma soprattutto sono posti di lavoro”.Tuttavia, c’è chi teme l’over-turismo. Il giornalista e scrittore comasco Davide Fent, avverte: “La città si sta interrogando. Como, come Venezia, è piccola. Il turismo va razionalizzato e inquadrato in una certa maniera”.
Como a un bivio
Como si trova a un bivio tra la preservazione della sua identità storica e l’abbraccio di un futuro più internazionale e commerciale. Il dibattito sul nuovo stadio e l’uso del brand “Como Lake” riflettono questa tensione. Mentre alcuni vedono in questi cambiamenti un’opportunità di crescita e sviluppo, altri temono la perdita dell’autenticità e del carattere unico della città. La sfida per Como sarà trovare un equilibrio tra innovazione e tradizione, tra sviluppo economico e preservazione del patrimonio culturale e paesaggistico. Il futuro della città dipenderà dalla capacità di gestire queste trasformazioni in modo sostenibile e rispettoso della sua storia e dei suoi abitanti.

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.