“Claudia è morta! Ma una dea può essere mortale?”

I media della Svizzera tedesca e francese rendono omaggio questa settimana a Claudia Cardinale. In primo piano sulla stampa elvetica anche il mutamento di rotta di Giorgia Meloni in merito al riconoscimento della Palestina, la sindaca di Genova Silvia Salis e una controversa tassa sui cani a Bolzano.
Claudia Cardinale, una stella che continuerà a lungo a illuminare gli schermi
La scomparsa di Claudia Cardinale è celebrata naturalmente anche dai media elvetici, che rendono omaggio a “un’icona del cinema” distintasi in “numerosi capolavori che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della settima arte”, come sottolinea la Tribune de GenèveCollegamento esterno. “Claudia è morta! Ma una dea può essere mortale?”, si chiede il St. Galler TagblattCollegamento esterno. Effettivamente, la scomparsa di artisti del calibro di Claudia Cardinale o di Robert Redford (scomparso pochi giorni prima della diva) “ha qualcosa di paradossale”, osserva 24heuresCollegamento esterno, “perché i film che li hanno resi celebri restano e li imprigionano in una sorta di eterno presente che conferisce loro uno statuto di immortali”.
Al pari di altri quotidiani, Le TempsCollegamento esterno ripercorre la carriera di questa stella nata il 15 aprile 1938 a Tunisi da genitori siciliani, immigrati quando la regione era un protettorato francese. Eletta a 18 anni “più bella italiana di Tunisi”, Claudia Cardinale è invitata a presentarsi alla selezione del Centro Sperimentale, la scuola di cinema di Roma, di fronte a Cinecittà. “Non ha preparato nessuna scena da recitare, ascolta i commenti della giuria sul suo fascino arabo e i suoi occhi lanciano fulmini; è come una tigre pronta a balzare alla gola dei giudici e se ne va sbattendo la porta. Poi viene a sapere di essere stata ammessa, per il suo temperamento”, scrive il giornalista.
Malgrado il successo, nella sua vita vi è una pesante ombra: “Porta con sé un segreto doloroso: a 16 anni è stata vittima di uno stupro e ha dato alla luce un bambino […], che ha fatto passare per suo fratello minore, al fine di non compromettere la sua carriera”, ricorda Le Temps. “Questo fardello, che rivelerà solo molto più tardi, testimonia la violenza silenziosa subita dalle donne dell’ambiente cinematografico, ma anche la determinazione che le ha permesso di proseguire il suo cammino senza mai lasciarsi ridurre a una semplice vittima”, aggiunge La LibertéCollegamento esterno. “Claudia Cardinale ha sempre difeso con forza la propria indipendenza – prosegue il giornale. Amava ricordare che nessun contratto, nessuna relazione, doveva mai prevalere sulla sua libertà di essere e di scegliere. Con la sua scomparsa, l’attrice leggendaria lascia non solo una filmografia straordinaria, ma anche un’eredità di dignità e coraggio: quella di una donna che ha saputo imporre la propria voce in un mondo dominato dagli uomini, e che, grazie alla magia del cinema, continuerà a illuminare a lungo gli schermi e la memoria dei cinefili”.
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Meloni cambia rotta sul conflitto israelo-palestinese
Il mutamento di posizione del Governo italiano per quanto concerne il riconoscimento della Palestina, annunciato da Giorgia Meloni in un discorso davanti all’Assemblea generale dell’ONU a New York, non è passato inosservato in Svizzera. Seppur subordinato a due condizioni – il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e l’esclusione di Hamas da qualsiasi ruolo di Governo – il passo avvicina l’Italia alla grande maggioranza degli Stati che, di fronte all’azione militare israeliana a Gaza, intendono riconoscere in modo dimostrativo la Palestina come Stato, annota la BaslerZeitungCollegamento esterno.
La svolta – prosegue il giornale – arriva dopo settimane di proteste in Italia: “A Roma sono scese in piazza oltre 50’000 persone”, mentre in tutto il Paese si sono registrati scioperi, cortei e manifestazioni di solidarietà con Gaza. “Anche nei piccoli comuni e nelle isole remote si svolgono dibattiti e manifestazioni di solidarietà; in molti luoghi le case sono decorate con bandiere palestinesi”. La rivista del sindacato Unia L’Evenement SyndicalCollegamento esterno dedica al tal proposito un articolo alla protesta dei portuali, partita da Genova, per bloccare le spedizioni verso Israele, in particolare di materiale bellico.
I riflettori sono puntati anche sulla flottiglia umanitaria diretta a Gaza, oggetto di attacchi di droni nella notte tra martedì e mercoledì, mentre si trovava in acque internazionali al largo della Grecia. L’Italia ha inviato una fregata per garantire la sicurezza del convoglio, mentre il Governo svizzero, finora piuttosto restio a condannare Israele, è stato “forzato a intervenire”, rileva La LibertéCollegamento esterno. Il Dipartimento federale degli affari esteri è intervenuto presso le autorità israeliane “per esigere il rigoroso rispetto del diritto internazionale, in particolare quello marittimo, umanitario e dei diritti umani”, stando a quanto dichiarato al giornale dal portavoce del DFAE Nicolas Bideau.

Silvia Salis, la nuova stella della sinistra italiana
L’AargauerzeitungCollegamento esterno e altri giornali del gruppo CH Media s’interessano questa settimana a una figura emergente della politica italiana: Silvia Salis, ex campionessa di lancio del martello e oggi sindaca di Genova. A 40 anni, Salis incarna una nuova speranza per la sinistra, tanto da essere già considerata una possibile sfidante di Giorgia Meloni alle elezioni politiche del 2027, rileva il quotidiano.
Dieci volte campionessa italiana e due volte olimpionica, Salis ha lasciato lo sport per diventare vicepresidente del Comitato Olimpico Italiano. Figlia di un custode comunista di un impianto sportivo genovese, ha debuttato in politica come outsider, riuscendo a riconquistare Genova per la sinistra al primo turno, dopo otto anni di governo della destra. Il suo successo ha generato un vero e proprio “hype” mediatico, sottolinea il quotidiano svizzero-tedesco, riportando quanto scritto dal Corriere della Sera: “Silvia Salis è tosta, ambiziosa, fresca, sicura di sé, brillante, intelligente, bella, bionda, impavida, audace e competitiva”.
Ma Salis non è solo immagine, prosegue l’articolo. Ha subito dato segnali politici forti: ha nominato sette donne su dodici assessori e ha imposto che gli appalti comunali vadano solo ad aziende che garantiscono un salario minimo di 9 euro. Ha anche indossato la fascia tricolore per accogliere la flotta umanitaria guidata da Greta Thunberg, condannando il “genocidio” a Gaza.
La sua posizione progressista è netta: “Sono cristiana, sposata e madre – ma credo nella separazione tra Stato e Chiesa, e non impongo agli altri i miei valori. Non penso che il mio modello di vita sia migliore di altri”, ha affermato. La sua ascesa mette in difficoltà Elly Schlein, attuale leader del Partito Democratico. Se le prossime elezioni regionali (in sette regioni) si concluderanno con risultati deludenti per l’opposizione, la posizione di Schlein potrebbe indebolirsi. Molti moderati e centristi del PD dubitano che Schlein, percepita come troppo elitaria, possa battere Meloni. Matteo Renzi, ex premier e ora leader di un partito centrista, sta già lavorando a una nuova coalizione di centrosinistra con Salis come candidata di punta. “Il ragionamento alla base è relativamente semplice: Salis ha già ottenuto nelle elezioni comunali di Genova proprio quello che Schlein non è ancora riuscita a ottenere in nessuna elezione, ossia conquistare anche quei cittadini che normalmente non votano a sinistra”.

L’offensiva di Bolzano contro gli escrementi canini
Il progetto delle autorità di Bolzano di sostituire un fallimentare registro del DNA delle feci con una tassa sui cani, applicabile anche ai turisti e alle turiste accompagnate da un quattro zampe, trova eco anche sulla stampa della Svizzera francese e tedesca. “Solo 12’000 su circa 30’000 persone hanno registrato il DNA del proprio cane; la spiegazione di questa riluttanza potrebbe risiedere nel costo: 50 euro per ogni test”, si legge nell’articolo del BundCollegamento esterno. Per combattere l’eccessiva presenza di escrementi canini sulle strade, si punta ora all’introduzione di una nuova tassa, che ammonterebbe a 1,50 euro al giorno per i turisti e a 100 euro all’anno per le persone residenti. L’introito servirebbe a finanziare la realizzazione di nuove aree per i cani e la pulizia delle strade dove i proprietari non rispettano l’obbligo di raccolta.
Il nuovo tributo, che, se accettato, sarebbe una prima in Italia, non significherebbe comunque che i proprietari potranno lasciar fare i bisogni ai loro cani dove meglio credono: “Continueranno ad essere obbligati a raccogliere gli escrementi dei propri animali. In caso di mancato rispetto, sono previste sanzioni tra i 200 e i 600 euro”.
All’Alto Adige e più in generale al nord-est italiano s’interessa questa settimana anche il portale nau.chCollegamento esterno, ma non per le deiezioni canine. In un reportage rileva come la regione si sia trasformata, dal punto di vista turistico, da destinazione piuttosto rustica a lussuosa. “Oggi si presenta in una nuova veste: come meta per viaggiatori esigenti, alla ricerca di benessere, design e gastronomia, senza rinunciare all’autenticità. Il ‘nuovo nord Italia’ unisce il fascino rustico delle Alpi alla leggerezza mediterranea”.

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