La televisione svizzera per l’Italia

Attacchi, scandali e miliardi: l’Italia raccontata dai giornali svizzeri

Francesca Albanese
Francesca Albanese. Keystone

La stampa svizzera questa settimana affronta diverse vicende che coinvolgono direttamente alcune personalità italiane. Dalle polemiche per le parole della relatrice ONU Francesca Albanese sulla redazione vandalizzata de La Stampa all’analisi di Roberto Saviano sulla criminalità globale, fino al caso Mogherini, indagata per frode negli appalti UE. Chiude la rassegna il ritratto del bolognese Andrea Pignataro, il riservato miliardario residente a St. Moritz e terzo uomo più ricco della Svizzera. 

Polemiche sulle dichiarazioni di Albanese

Venerdì scorso, durante uno sciopero dei giornalisti, la sede torinese del quotidiano La Stampa è stata vandalizzata da attivisti pro-Palestina durante uno sciopero dei giornalisti. Uffici devastati e minacce come “Giornalista terrorista, sei il primo della lista” hanno evocato gli anni di piombo, scrive la Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno (NZZ). 

Dal Governo all’opposizione, fino al Quirinale, la condanna è stata unanime: “Grave attacco alla libertà di stampa”. Solidarietà è giunta anche dagli altri editori italiani. 

Come spiega la NZZ, l’azione è legata alla possibile espulsione dell’Imam egiziano Mohammed Shahin, che aveva minimizzato l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Gli aggressori, alcuni minorenni, volevano esprimere sostegno all’Imam. Paradossalmente, La Stampa è nota per tenere una linea filo-palestinese. Le indagini puntano sul centro sociale Askatasuna. 

A infiammare il dibattito è intervenuta Francesca Albanese, relatrice speciale ONU per i territori palestinesi occupati: “La violenza non si giustifica, ma sia un monito per la stampa”, frase che la NZZ interpreta come un’accusa di parzialità pro-Israele. Giorgia Meloni, riferisce il quotidiano zurighese, ha replicato: “Gravissimo attribuire responsabilità ai media”. 

Le parole di Albanese hanno riacceso polemiche: a Bologna e Reggio Emilia, città che le hanno conferito onorificenze, cresce l’imbarazzo, scrive la NZZ. A Reggio Emilia, i sostenitori della relatrice ONU avevano già contestato il sindaco, reo d’aver chiesto la liberazione degli ostaggi israeliani. Mentre a Bologna, il sindaco e alcuni consiglieri hanno preso le distanze da Albanese. Non è escluso che le venga revocata la cittadinanza onoraria: la Lega ha già presentato una mozione in tal senso. 

Interpellata, Albanese si difende: “Mi attaccano perché faccio paura, perché rappresento il cambiamento”. 

Ogni settimana proponiamo un riassunto dei temi che riguardano l’Italia di cui si è occupata la stampa della Svizzera tedesca e francese. Se vi interessa riceverla comodamente nella vostra casella di posta elettronica, potete abbonarvi alla nostra newsletter gratuita “La selezione della settimana”.

Roberto Saviano
Roberto Saviano ospite quest’anno del Festival Endorfine di Lugano. Keystone / Ti-Press / Francesca Agosta

Saviano: “Il coraggio mi è costato tutto”

Roberto Saviano, sotto scorta da quasi vent’anni, ha ricevuto a Parigi il Prix Constantinople. In un’intervista al Tages AnzeigerCollegamento esterno, lo scrittore riflette sul prezzo pagato per il suo impegno: “Avrei voluto non avere questo coraggio: ha distrutto la mia famiglia”. La sua vita è scandita da regole ferree: sette guardie di scorta, spostamenti pianificati con un giorno di anticipo, sveglia alle 4 per leggere documenti giudiziari e scrittura nel pomeriggio. 

Saviano descrive al quotidiano zurighese una criminalità ormai globale. “La geografia si è capovolta: oggi la Svezia è il Paese europeo con più morti legati alla mafia”, dove operano clan iracheni, siriani, serbi e somali. Le mafie italiane, invece, hanno spostato il baricentro dei loro affari al Nord e all’estero: “Questo potrebbe liberare il Sud dall’influenza criminale”, chiosa Saviano. 

Sul narcotraffico, lo scrittore esclude un’ondata di fentanyl come negli Stati Uniti: “Le mafie europee lo impediscono: distruggerebbe il mercato e il controllo sul territorio”. Il ragionamento è strategico: una droga che devasta la società genera ribellione, e il potere mafioso si regge sul consenso. Saviano cita a questo proposito: “Don Vito ne Il Padrino, che rifiuta il traffico di eroina per non perdere il sostegno della comunità”. 

Quanto alla Svizzera, l’autore di Gomorra ricorda al Tagi il suo ruolo storico nel riciclaggio: “Un tempo era un buco nero, dove i flussi illegali trovavano discrezione e competenza finanziaria”. Oggi il Paese tenta di cambiare, spinto dalla concorrenza di Londra e dei paradisi offshore. Ma il sistema resta fragile: “Se il denaro arriva da Hong Kong o Sofia e quei Paesi non indagano, la Svizzera lo considera pulito”. 

Infine, una denuncia sul giornalismo: “La precarietà uccide il coraggio. Senza risorse non c’è tempo per fare inchiesta e si finisce per commentare fatti”. Solo tragedie eclatanti scuotono la coscienza pubblica, mentre i suoi libri, conclude Saviano, cercano di offrire strumenti per capire fenomeni complessi. 

Federica Mogherini.
Federica Mogherini quando era ancora la responsabile della diplomazia dell’Unione europea. Copyright 2019 The Associated Press. All Rights Reserved

Federica Mogherini si dimette da rettrice del Collège d’Europe 

Federica Mogherini, ex capo della diplomazia dell’Unione europea (2014-2019), ha annunciato le dimissioni da rettrice del Collège d’Europe. Come riporta Le TempsCollegamento esterno, la decisione arriva il giorno dopo la sua messa sotto inchiesta per frode e corruzione negli appalti pubblici, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale. 

L’indagine riguarda l’assegnazione del programma dell’Accademia diplomatica europea, un corso di nove mesi per giovani diplomatici. Gli investigatori, riporta Le Temps, sospettano che Mogherini abbia beneficiato di informazioni privilegiate sul bando del Servizio diplomatico UE, che aveva diretto in passato, favorendo così il Collège d’Europe. Si ipotizza una procedura viziata da favoritismi e concorrenza sleale, in un contratto di grande valore economico. 

Mogherini è stata arrestata insieme al suo vice Cesare Zegretti e a Stefano Sannino, alto funzionario della Commissione europea ed ex assistente della stessa Mogherini. Dopo oltre dieci ore di interrogatorio, i tre sono stati rilasciati. Sannino ha già annunciato il suo abbandono anticipato dell’istituzione. 

Nel suo messaggio di addio, intitolato “Thank you and goodbye”, Mogherini ha scritto: “Con rigore ed equità ho deciso di dimettermi dalle mie funzioni”. Ma lo scandalo che, come sottolinea il quotidiano ginevrino, ricorda il Qatargate, arriva in un momento delicato per l’UE e rischia di minare la credibilità delle sue istituzioni. 

Andrea Pignataro
Andrea Pignataro in una rara fotografia. GETTY IMAGES/BLOOMBERG/Hollie Adams

Andrea Pignataro il discreto miliardario italiano domiciliato a St. Moritz

Secondo la classifica stilata dal periodico economico-finanziario elvetico Bilanz, con una fortuna stimata in 28 miliardi di franchi il bolognese di nascita Andrea Pignataro è il terzo uomo più ricco della Svizzera. Fondatore del gruppo ION, vive a St. Moritz da trent’anni e rimane uno dei miliardari più riservati al mondo: poche foto pubbliche e rarissime interviste. 

Il quotidiano romando 24 HeuresCollegamento esterno si chiede chi sia il misterioso miliardario. Leggendo si scopre che è un bolognese di 55 anni, una laurea alla Bocconi di Milano e un dottorato in matematica conseguito all’Imperial College di Londra. Pignataro, scrive ancora il giornale di Losanna, è oggi una figura chiave della finanza globale. Il suo gruppo fornisce software di gestione finanziaria a governi e banche centrali, competendo con colossi come Bloomberg. Nel 2019 avrebbe persino valutato di diventare azionista principale del Nasdaq. 

La sua fortuna, costruita in decenni, è finita sotto i riflettori per un contenzioso fiscale in Italia: come ha ricostruito 24 Heures, il fisco italiano lo accusava di aver evaso circa 500 milioni di euro tra il 2013 e il 2023, chiedendogli 1,3 miliardi di euro con gli interessi maturati. Pignataro ha sempre sostenuto che i suoi legami con l’Italia fossero marginali (la sede di ION si trova nel Regno Unito e il suo domicilio a St. Moritz), ma questa primavera, per evitare una lunga battaglia legale e pur ribadendo la sua innocenza, l’imprenditore ha chiuso la vicenda con un accordo da 280 milioni di euro.  

Nel 2024, Pignataro è entrato nella lista Forbes delle persone più ricche al mondo e nel 2025 ha conquistato il terzo posto tra le 300 più ricche in Svizzera. Come molti miliardari, conclude 24 Heures, investe nel lusso: possiede un resort sull’isola di Canouan, nei Caraibi, meta di star come George Clooney e Leonardo DiCaprio. 

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