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Annunciati i prestigiosi premi Balzan per il 2025

Fondazione-Balzan
DR

L’omonima fondazione italo-svizzera ha reso noti i nomi di tre statunitensi e un francese ai quali, il 14 novembre a Berna, verrà consegnato il riconoscimento dotato di 750'000 franchi, si tratta di Josiah Ober, Rosalind Krauss, Christophe Salomon e Carl June.

Sono stati annunciati lunedì a Milano i quattro nomi delle persone che riceveranno, il prossimo 14 novembre a Berna, i premi Balzan 2025.

Ogni anno, la Fondazione italo-svizzera Balzan assegna generosi riconoscimenti in quattro discipline del sapere umano. Quelli del 2025 concernono la democrazia ateniese rivisitata; la storia dell’arte contemporanea; gli atomi e la misura ultraprecisa del tempo e la terapia genica o con cellule geneticamente modificate.

I quattro ambiti di ricerca premiati riflettono le sfide cruciali affrontate nel presente e forniscono prospettive per il futuro.

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Ricerche in scienza e cultura

Le presidenti della Fondazione Balzan “Premio” e del Comitato Generale Premi Balzan, Maria Cristina Messa e Marta Cartabia, hanno comunicato che i riconoscimenti andranno a tre ricercatori provenienti dagli Stati Uniti e uno francese.

Josiah Ober, ricercatore statunitense dell’Università di Stanford, è stato insignito del riconoscimento per il suo lavoro di approfondimento nelle Scienze dell’antichità e in particolare per gli studi sull’origine e il funzionamento della società ateniese e i suoi legami con l’attualità. Una tematica, è stato detto a Milano, più che attuale date le crisi attuali delle democrazie occidentali. “Le sue ricerche pionieristiche e influenti vanno ben oltre l’ambito accademico sull’origine e il funzionamento della democrazia ateniese nell’età classica, di cui ha individuato i fattori di successo con un originale approccio interdisciplinare, confrontandola costantemente con il presente e inserendola nel dibattito sociopolitico attuale”.

La Fondazione internazionale Premio Balzan è nata a Lugano nel 1956 per commemorare la memoria di Eugenio Balzan. Ha lo scopo di promuove nel mondo la cultura, le scienze e le più meritevoli iniziative umanitarie, di pace e di fratellanza tra i popoli.

Assegna attualmente quattro premi annuali, due nelle lettere, scienze morali e arti, due nelle scienze fisiche, matematiche, naturali e medicina. Dal 2001, il vincitore del Balzan è tenuto a destinare metà del premio al finanziamento di progetti di ricerca condotti preferibilmente da giovani umanisti e scienziati.

Con un intervallo non inferiore a un triennio, la Fondazione assegna anche un premio per l’umanità, la pace e la fratellanza fra i popoli.

La Fondazione opera attraverso due sedi istituzionali, una a Milano e una a Zurigo. La Balzan “Premio”, attraverso il suo Comitato Generale Premi, a composizione europea, sceglie le materie da premiare e seleziona le candidature. La Balzan “Fondo” amministra il patrimonio lasciato da Eugenio Balzan.

Premiata pure Rosalind Krauss, anche lei statunitense, professoressa della Columbia University esperta di Storia dell’arte contemporanea. Di Krauss è stata esaltata la capacità di fornire nuove letture di artisti celebri come Rodin, Picasso o Giacometti o ancora di reinterpretare il surrealismo. Il suo lavoro è stato notato in particolare “per gli eccezionali risultati accademici e per il suo ruolo fondamentale nell’affermazione dell’arte contemporanea come campo di ricerca”.

A partire da in alto a sinistra: Carl June, Rosalind Krauss, Christophe Salomon e Josiah Ober.
A partire da in alto a sinistra: Carl June, Rosalind Krauss, Christophe Salomon e Josiah Ober. Balzan Foundation

Christophe Salomon, fisico francese del Laboratoire Kastler Brossel di Parigi è stato insignito del riconoscimento per il suo lavoro con gli atomi, “per avere dato un contributo pionieristico, aprendo la strada all’applicazione degli atomi ultra-freddi, alla realizzazione di orologi atomici che hanno rivoluzionato la misura del tempo”. Tra i suoi meriti, infatti, è stato citato quello di aver rivoluzionato la misura del tempo e inventato l’orologio a fontana atomica di cesio.

Infine, Carl June, immunologo e ricercatore dell’Università della Pennsylvania, ha avuto il riconoscimento per il suo lavoro e le sue scoperte nel campo delle cellule geneticamente modificate (cellule Car-T). La terapia da lui sviluppata “ha curato tumori ematologici mortali ed è promettente per il trattamento di malattie autoimmuni e di alcuni tumori solidi. Il suo lavoro ha aperto la strada a un nuovo campo della terapia cellulare e della biologia sintetica con un ampio impatto sulla medicina”, è stato detto lunedì in conferenza stampa.

Riconoscimento da 750’000 franchi

Ogni premio Balzan è dotato di 750’000 franchi svizzeri. Di questi, la metà va nuovamente utilizzata per finanziare progetti di ricerca. La scelta si è basata sulla validità, sull’attualità e sulla coerenza delle ricerche, individuando fattori specifici di eccellenza che potranno contribuire alla comprensione del mondo, promuovendo l’avanzamento della conoscenza, secondo i principi ispiratori della Fondazione Balzan.

I vincitori vengono selezionati dal “Comitato generale premi Balzan”, un organoCollegamento esterno eterogeneo composto da professioniste e professionisti provenienti da diverse parti del mondo. I loro nomi sono stati annunciati l’8 settembre a Milano, mentre la cerimonia di consegna dei premi si svolge ad anni alterni a Roma – nella sede dell’Accademia Nazionale dei Lincei o al Quirinale e tradizionalmente vi presenzia il presidente della Repubblica italiana – e a Berna, a Palazzo federale, alla presenza di un membro del Governo.

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Dal momento in cui lo scorso anno, la premiazione è stata celebrata a Roma, quella di quest’anno farà tappa in Svizzera. I riconoscimenti saranno infatti consegnati a Berna il 14 novembre alla presenza della presidente del Consiglio nazionale svizzero Maja Riniker.

Inoltre, sono anche state annunciate le materie premiande del 2026. Ci si concentrerà su: “Scienza sociale della tecnologia digitale”, “Studi ebraici”, “Polimeri biodegradabili da fonti rinnovabili” e infine “Evoluzione molecolare: decodificare schemi ricorrenti di cambiamento genomico”. Nel 2026 verrà pure assegnato il Premio speciale per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli.

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